Antiche tradizioni a
Mirabella Imbaccari (CT)
La città di
Mirabella (6 mila ab.circa) si situa alle pendici dei
monti Erei, all’estremo ovest della provincia di
Catania, al confine con quella di Enna.
La risorsa principale degli abitanti è l’agricoltura ma
soprattutto l’emigrazione verso Germania: per inciso
riferiamo che esistono ben tre diverse ditte
mirabellesi che settimanalmente e con regolarità
svolgono servizio di pullmann, andata - ritorno, verso
la Germania.
Numerose sono le manifestazioni tradizionali che nel
corso dell’anno si svolgono nel paese. Fra queste, a mio
avviso, la più originale, è “ Gli altari di San Giuseppi”
che si svolge il 19 marzo.
Le famiglie che ritengono di aver ricevuto una grazia
fanno voto di allestire per un certo numero di anni “
l’altare”: si tratta di enormi tavole, allestite nella
sala più grande della casa, su cui c’è ogni sorta di ben
di Dio.La destinazione di tutte queste cibarie sono, per
ogni altare, tre famiglie che un tempo erano “povere e
bisognose”, ma che oggi possono essere definite “meno
abbienti”.
La sistemazione degli oggetti segue un disciplinare ben
preciso che si tramanda da secoli. La lunga
tavola
a piano inclinato termina ai piedi di tre gradini
appoggiati ad una parete ornata di foglie di alloro. Sul
gradino più alto viene posto al centro un quadro della
Sacra Famiglia unitamente a tre pani (peso 7-10 Kg
ciascuno): u pagnoccu, figura antropomorfa raffigurante
San Giuseppe, a cuddura, di forma rotonda con in rilievo
due mani incrociate adornate da anello e bracciale che
raffigura la Madonna, e u gaddu, figura che viene
identificata in Gesù Bambino.
Sui restanti gradini e i sul tavolo viene quindi
collocate ogni sorta di cibarie (pasta, olio, vino,
caffè, latte, zucchero, frutta, verdure cotte e crude,
dolci di ogni specie e forma) tutte destinati al pranzo
rituale.
In testa alla lunga tavola viene allestita una mensa per
tre persone dove a mezzogiorno del 19 marzo si
siederanno “ i tre santi”: Gesù Bambino (u Signoruzzu)
impersonato da un bambino di non più di 13 anni, la
Madonna (a Madunnuzza) da una ragazza nubile e San
Giuseppe (u San Giuseppi), da un uomo sposato.
Dal primo pomeriggio della vigilia sino a mezzogiorno
del 19 le tavole vengono visitata da amici, parenti ed
anche forestieri che arrivano appositamente per ammirare
le tavole allestite in onore di San Giuseppe. La
Pro-Loco di Mirabella ci ha riferito che nell’ultima
festa sono stati allestiti nel paese ben 110 altari.
A mezzogiorno del 19 marzo, dopo aver assistito alla
Santa Messa nella chiesa matrice, la Sacra Famiglia
viene accompagnata nella stanza della tavola dove ha
inizio il riturale della “cena”: l’uomo preleva il
grosso pane posto al centro (vedasi fig.3.), taglia la
parte superiore e la porge alla padrona di casa che la
conserva gelosamente. Si prosegue quindi con un assaggio
di alcune pietanze ed alla fine, le tre famiglie portano
alle loro case, ripartito, tutto ciò che c’è
sull’altare.
Qui di seguito si possono ammirare le foto di alcuni
“altari” allestiti in occasione della festa del 19 marzo
2007.
Marco Cadegiani (dal cessato sito Noicomit Milano)
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sulle miniature sottostanti per ingrandirle
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