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L'assemblea straordinaria Anpecomit
del 26 marzo 2012
Tanto tuonò che piovve!
Nonostante tutti gli inviti a soprassedere
(pervenuti da soci Anpecomit di ogni parte
d'Italia), i sette consiglieri di maggioranza, cui
si è unito un proboviro (?!), hanno deciso di tenere
ugualmente l'assemblea. Preparata da un arruffato
comunicato (con tuoni e fulmini diretti in particolare
contro l'avv. Iacoviello e i quattro "reprobi"),
l'assemblea si è tuttavia rivelata un sonoro flop: i
presenti sono stati 124 (non 114 come erroneamente
da noi segnalato in un primo tempo: poco conta che
si siano "raccattate" 135 deleghe per cercare di
tirare su il numero) su 2505 segnalati sul sito
Fapcredito a fine 2011, che hanno decretato a
larghissima maggioranza l'espulsione
dall'Associazione di Francesco Basilico, Gioacchino
Costantino, Sergio Marini e Gianfranco Minotti, atto
gravissimo in quanto perpetrato dal 5% dei soci,
particolare che tutte le persone per bene non
possono che deplorare. In particolare è
significativa la pesantissima defezione dei soci
romani, che nelle intenzioni dei promotori (consci
del fatto che "giocavano in casa") avrebbero dovuto partecipare numerosi;
dai dati in nostro possesso la sezione di Roma nel
2008 contava ben 346 soci, cui devono essere
aggiunti 10 soci di Frosinone
e 30 di Perugia e Terni (sezioni tradizionalmente
associate a quella della capitale): come mai costoro
non hanno contribuito a sostenere l'ordine del
giorno? Forse perchè non lo condividevano ma hanno
preferito il quieto vivere?
Come è chiaro i numeri non giocano a favore dei
sette consiglieri di maggioranza: non si
venga a dire che l'assemblea è sovrana e delibera
qualunque sia il numero dei partecipanti,
affermazione valida, come abbiamo già osservato, nel
2003 (anno di inizio nel quale l'Anpecomit contava
solo poche centinaia di soci).
Quello che vogliamo sottolineare è che Antonio Masia
(cui vanno comunque attribuiti tantissimi meriti per
la costituzione dell'associazione, mentre Basilico,
Costantino, Marini e Minotti hanno invece gestito
tutte le questioni di carattere legale e sono stati
il vero collante che ha unito i colleghi) ha
progressivamente fatto fuori tutti o costretto ad
uscire i "dissidenti" in posizione chiave (componenti
del direttivo
e/o referenti periferici): fra questi Chiarotti,
Morpurgo, Pizzi, Izeta, Gatto, Basilico, Costantino,
Marini, Minotti (cui aggiungiamo i Presidenti degli
organi di controllo dell'Anpecomit, Folesani e
Vasta, entrambi dimissionari per protesta: qualsiasi
presidente in identiche condizioni avrebbe seguito
il loro esempio); parimenti Antonio Masia è stato a sua volta pesantemente contestato da
tutto il direttivo di Fapcredito (con due vice
presidenti dimissionari per protesta che hanno
ritirato le rispettive associazioni, forti di circa
10.000 associati), con le sue
conseguenti forzate dimissioni da presidente (come
tutti sapete gli è recentemente subentrato Franco
Catenaccio, Presidente dei Pensionati Cariplo e
Intesa, che salutiamo affettuosamente), e da
centinaia di mail favorevoli ai quattro consiglieri
espulsi. Chi saranno i prossimi? Magari coloro che
lo stanno sostenendo in questo momento? Non ci
meraviglieremmo della cosa......
Piazza Scala - marzo 2012
Dopo
questo sfogo vogliamo comunque augurare a tutti i
nostri lettori ed alle loro famiglie
una serena Pasqua! |