Piazza Scala News - Pasqua 2012

 

 

  due poesie alla primavera di Giovanni Lorè 

 

PRIMAVERA FUGGITIVA

Turbina il vento

e l'onda del tempo colma di bava,

nequitosa, lacera lesta

le vele ardenti della giovinezza.

Appassiscono i lieti canti

tra i bianchi veli del mattino

e s'involano gli infiniti sogni.

Remeggiano lontano le speranze.

Scivola caligine d'affanni,

ispidi pruni, nella mente.

Sfuma la primavera della vita

come l'ombra al falbo sole che sale,

e più non incontra i freschi germogli.

Piange muto il cuore

sotto gli occhi affocati in nero di cielo.

PROFUMI DI PRIMAVERA

In candori d'alba si leva allegro

 il sole e ratto schiara le colline

dai larghi fianchi verdeggianti.

Tremula lieve la luce tra ondeggianti

fili d'erba del giardino imperlati

di rugiade arcobaleno.

Molleggiano sui rami di altezzosi

cedri timorosi merli grigi e neri.

Si scambiano messaggi e poi si tuffano

sul prato a beccare nell'intrico

tra cespi di violette

e sorridenti margherite.

Su un lampione addormentato

una coppia di tortore cineree

inquieta gruga.

Schiocca come frusta una portiera d'auto

ed è frullare d'ali nell'azzurro.

Nell'alone di luce i voli sfumano

come i sogni di primavera

tra i grovigli del tempo.

Le due poesie sono tratte dalla raccolta "Nebbie", Edizioni Helicon Arezzo, 2009. Il collega Giovanni Lorè ha pubblicato in precedenza un primo volumetto di liriche, "Ali di Pietra", 2007.

 

 

 

 

 

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