E' in atto
nella nostra banca un ricambio generazionale che porterà
tra non molti anni ad un completo rinnovamento delle
risorse in organico.
Il massiccio turnover è stato fondamentalmente imposto
da ragioni anagrafiche, visto che l'età media dei
dipendenti era superiore a quella del Sistema.
Le ultime consistenti assunzioni, infatti, almeno per il
divisionale Caripuglia, risalgono agli anni '80 quando
la duplice esigenza di sostituire la precedente
generazione del personale e sostenere il processo di
crescita della banca, richiese l'immissione di risorse
in numero tale da rendere l'azienda giovane, dinamica e
preparata, capace negli anni successivi di affrontare
con dignità professionale le sfide che si sono
presentate.
Il fenomeno del turnover non è però limitato alla nostra
banca. E' più esteso. E si inquadra in un più generale
processo di rinnovamento in atto delle aziende di
credito.
Il sistema bancario è stato caratterizzato negli ultimi
anni da una profonda riorganizzazione, strutturale e
organizzativa, imposta da esigenze di competitività
internazionale.
Decine di piccole aziende di credito che negli anni '50
- '60 erano sorte al servizio delle comunità locali,
sono state indotte ad accorparsi con altre realtà
bancarie per dar vita ad aziende che per dimensioni e
struttura patrimoniale avevano maggiore capacità di
competere sul mercato.
Questi processi di aggregazione, peraltro, hanno
riguardato non solo aziende territoriali ma anche banche
storiche, che hanno svolto un ruolo importante per lo
sviluppo e la riconversione industriale dell'Italia nel
dopoguerra, i cui marchi sono stati sacrificati
sull'altare della competizione globale.
Le considerazioni espresse già da sole consentirebbero
di comprendere l'importanza di disporre di risorse
giovani, capaci di operare in un contesto profondamente
innovato e misurarsi con le sfide imposte da un mercato
altamente competitivo. Ma c'è di più.
Già negli anni precedenti si era assistito ad un
radicale cambiamento del modo di operare delle banche,
orientate a sviluppare segmenti di business diversi
rispetto alla funzione tipica di intermediazione
creditizia, grazie anche all'introduzione al riguardo di
nuove e più flessibili normative in materia di
competenza bancaria.
In ragione di tali modificazioni, il profilo degli
addetti si è evoluto per adattarsi alle esigenze
marcatamente commerciali richieste dal ruolo.
Abbiamo assistito alla progressiva introduzione di nuove
figure professionali che hanno richiesto una generale
riconversione delle funzioni preesistenti nell'ambito di
un processo di ristrutturazione di sistema.
In tale contesto, al neo assunto è richiesto un
approccio al ruolo dinamico e intraprendente con una
spiccata vocazione al risultato, sostenuta da elevate
capacità relazionali.
Alla precedente generazione di dipendenti, portatrice di
un know-how esclusivo acquisito in anni di quotidiano
lavoro, il compito di traghettare la "vecchia" banca
verso la "nuova", dando contenuto al processo di
riorganizzazione mediante il trasferimento delle
esperienze e delle conoscenze.
Ed infatti il mix di dinamismo ed esperienza, non
necessariamente declinabile in ragione dei dati
anagrafici, è la dotazione di eccellenza con cui
affrontare la nuove sfide. Insieme al senso di
appartenenza e alla capacità di fare squadra.
L'integrazione professionale e generazionale è
fondamentale per la riuscita di un progetto. Soprattutto
se ambizioso. E i progetti ambiziosi richiedono
investimenti. Laddove il termine investimento non
necessariamente rappresenta il collocamento di risorse
finanziarie aggiuntive ma definisce anche un valore
aggiunto, il punto qualificante di costo funzionale al
raggiungimento degli obiettivi di crescita. E le risorse
umane sono da sempre un fattore essenziale di crescita.
Gennaro Angelini
da Nuova Realtà (notiziario "Associazione Bancari Cassa
di Risparmio di Puglia - UBI><Banca Carime - marzo 2011