Sulle tracce di Erik il Rosso - All'origine della vita

Appunti di viaggio - prima puntata

 

   Testo e fotografie di Filippo Furia   
 

 

 

Verso Malpensa con il solito trenino, come consuetudine preso al volo, in un pomeriggio afoso di metà luglio, quale solo Milano sa offrire. Siamo abbastanza carichi,anche questo un classico, e le sacche pesano, di più c’è la elegante valigia con rotelle di Emilia, che sin d’ora appare veramente pratica e funzionale per il tipo di viaggio che stiamo per affrontare. In aeroporto incontriamo Sergio e Luciana, giunti via Vezzo, e insieme ci dirigiamo verso il punto di ritrovo con il resto del gruppo. E’un gate molto decentrato, quello per gli USA. Ci individua subito Andrea che si presenta, è il nostro tour leader, gli altri sono già al check in avendo superato la lunga fila per i controlli che sono previsti per chi vola verso gli Stati Uniti. Appurato che abbiamo il biglietto e che il nome evidenziato corrisponde a quello del passaporto, siamo fuori, o meglio siamo dentro e facciamo la conoscenza degli altri due nostri compagni, Caterina da Torino e Riccardo da Lissone, nomi importanti da casa reale inglese. Imbarco bagagli con fiato sospeso per il peso, siamo esattamente a 40 kg., almeno per quanto riguarda noi non c’é spazio per caricare sui nostri biglietti parte del peso relativo ai generi di comfort ed alla sacca di medicinali che ci portiamo come dotazione extra dall’Italia, per fortuna Riccardo e Caterina sono più leggeri ed essenziali, e di più la hostess non sembra così attenta da farci temere l’overweight. E ora per fumare in questo dannato aeroporto come si fa? meno male che ci lasciano uscire da quest’area protetta e c’è tempo sufficiente anche per un caffè con relativo ammazzacaffè, bisogna farsi pure qualche pera, la dose giusta per affrontare le circa 4 ore di volo senza correre il rischio di andare in astinenza. Si parte e la traversata è tranquilla, dopo il “lauto” pasto che ci viene servito a bordo si sonnecchia un pò per ridestarsi solo verso l’arrivo, quando uno splendido tramonto cattura la nostra attenzione lasciandoci a bocca aperta. E’ lo splendido benvenuto che Reykjavik e l’Islanda, full of surprise, ci hanno voluto riservare, bellissimo! Ritirati i bagagli molto rapidamente, ci buttiamo verso l’uscita, e con nostra grande sorpresa siamo subito fuori all’aperto e al fresco, forse anche un pò di più. Nessuno ci ha fermato, nessuno ci ha chiesto di vedere un documento, nessuno ci ha chiesto se avevamo qualcosa da dichiarare, mi sono tornati subito alla mente gli sterili dibattiti di casa nostra su Schengen e dintorni. Autobus di linea fino alla città che dista una quarantina di Km., siamo infatti atterrati a Keflavik, Int. Airport, poi con taxi e a gruppi unificati, quello di Andrea e quello di Rocco (i temerari dei ghiacciai), fino alla Pavi Guesthouse, luogo del nostro riposo notturno in Islanda, dove, appena giunti, giunti ci lasciamo cadere sui letti senza badare molto alle stelle della stanza, che pure ha il bagno. E poi quali stelle cercare, visto che qui siamo nelle terre del sole di mezzanotte? Mezzanotte, che è già passata da un pezzo per via del fuso e allora .....buonanotte.

 

Continua

 

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