Don Lino
Racconto breve di Giovanni Noera
tratto da EMOZIONI (DELTA3 EDIZIONI 2008)

 

Era un tipo particolare. Ottimo insegnante di lettere, sapeva stare con i giovani con le sue idee aperte, la sua umanità e tolleranza. Però era strambo.

Prendere un appuntamento con lui era perfettamente inutile. Se nel frattempo era stato distratto da qualcosa se ne dimenticava. Può succedere a tutti ma per lui non era un fatto casuale ma "strutturale".

Poi, al primo incontro, si schiacciava una mano sulla fronte con occhi che chiedevano perdono e subito un sorriso. Anche il sorriso era particolare. Non saprei dire. In esso si esprimeva il suo carattere, la sua mitezza, il suo ritenersi un povero mortale e perché no peccatore. "Chi è senza peccato scagli la prima pietra". Eh sì lo ricordava il Vangelo a sé e agli altri.

Fedele alla vocazione dava alle volte l'impressione di viverla con qualche difficoltà. Ma era un'impressione, una delle tante suggerite dalla sua personalità complessa e affascinante.

Insegnava in un collegio ed ho ancora impresso nella memoria il suo studio. Non intendo la sua forma e l'arredamento ma il disordine. Mai visto dopo di allora un disordine così naturale ed imperante. Il tavolo non aveva spazi liberi. Ingombro di libri e pile di riviste. I tratti di pareti libere erano coperte da altri fascicoli, altri libri. Tutto alla rinfusa. Credo non gli fosse più possibile raccapezzarsi. Doveva affidarsi alla memoria e ne aveva poca. Ma aveva l'arma segreta: il sorriso.

Con lui si poteva liberamente parlare di tutto ed era piacevole perché dava l'impressione anche di sapere ascoltare veramente.

Nello studio, in quella città a due passi dal confine con "gli Slavi", ho trascorso ore, durante la guerra, ad ascoltare "Radio Londra" (proibitissimo all'epoca) per cercare di capire a quale sorte stavamo andando incontro. Era un caro amico e Dio sa quanto mi manca. Ha celebrato il mio matrimonio facendo un discorso stupendo, indimenticabile.

Fu puntuale quella mattina. Ma fu un'eccezione che si curò di compensare: doveva venire per il battesimo del nostro primo figlio (noi eravamo andati ad abitare in una città diversa). Non è venuto. Possiamo solo fare delle illazioni: erano sopraggiunti impegni improrogabili. O la più maliziosa: semplicemente se ne era dimenticato.

Giovanni Noera

 

 

Giovanni Noera
Laureatosi all'Università di Torino, deve la sua formazione culturale ai tanti incontri avuti nelle sue varie residenze. Numerosi sono i suoi viaggi negli USA e in Europa, oggetto di suoi articoli. Nato in Sicilia; ha vissuto in Friuli, Trentino, Lombardia e Liguria. Da diversi anni vive in Emilia.
Ha pubblicato tre romanzi:
- «Tempi perduti e ritrovati» (1° premio
  concorso letterario    "La Vecchia Lizza a
  Marina    di Carrara");
- «Per caso per sempre» (2° premio... Marina
  di Carrara);
- «Son tornate a frinir le cicale»; (Delta 3
  edizioni).
Il romanzo «C'e una logica nel destino?» è arrivato 2°al premio letterario «L'inedito». I racconti presenti in Emozioni hanno ricevuto il primo premio - XIII°edizione concorso letterario «Padus Amoneus» a Parma).
Ha collaborato con alcuni periodici.
Il titolo dato o questa raccolta di alcuni miei racconti, riassume ispirazioni trasmesse da vicende umane i cui protagonisti ho conosciuto nel corso della mio vita o stati d'animo particolari connessi allo tragedia che fu la guerra. Spero che dai vari racconti emerga la luce della speranza o il balsamo dello rassegnazione che sempre albergano nel cuore umano anche nei tragitti accidentati che tanto spesso lo vita costringe a percorrere. Giovanni Noera

 

 

 

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Piazza Scala News - ottobre 2011