Da "Il sorriso del jazz" (Besa ed., 2006)
di
Elisa Robino
Elisa Robino è la
compagna di Vittorio Catani, scrittore di fantascienza già presente su Piazza
Scala e
pensionato Comit
(cliccate qui per visitare il suo sito).
Laureata in Giurisprudenza, è nata e vive a Bari.
Tra il 1992 e il 1994 ha collaborato alla “Gazzetta del Mezzogiorno” pubblicando
alcuni racconti.
Nel 1996 le sue poesie sono apparse sulla rivista “La Vallisa” e
nella collana “Il sole sulla città” (ed. Vallisa/Besa).
Ha pubblicato la raccolta di liriche “Trafitti dalla luna” (Schena, 1997); il
libro di poesie e racconti “Un paio di ali terrene - Poesie e racconti” (Besa, 2000), introdotto
dalla scrittrice Luce d’Eramo; del 2006 è l’altra raccolta di liriche
“Il
sorriso del jazz” (Besa).
Ringraziamo Elisa che ci ha inviato una seconda nutrita serie di poesie.
Vi presentiamo ora alcune liriche tratte da "“Il sorriso del jazz”, Besa
ed., 2006.
Per contattare Elisa
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settembre 2009
SEDIA A
DONDOLO Ho vissuto una vita affilata tagliente come lama di rasoio una vita in bilico su una sedia a dondolo una vita volante di trapezio in trapezio senza rete. |
CASE IN
AFFITTO Ogni casa che lasci è un pezzo di cuore che va un lembo di pelle di sogno di vita un pezzo di te che non torna. |
OSPEDALI
DEL SUD Non sei una persona in certi ospedali del Sud. Sei solo un numero. Il letto n. 8.
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BARBONI Caro barbone che finalmente ti hanno ricoverato al Ferrhotel e quasi non ci vedi dalla gioia di avere un tetto un letto tutto tuo ed una porta vera con maniglia da chiuderci fuori la tristezza tutto il gelo il vento l’amarezza si sentirti un uomo di seconda scelta. |
NELLA MIA
STANZA Fuori balconi fioriti negozi neon vetrine per catturare la vittima di turno clacson auto auto in doppia fila disabili in cerca di un varco al loro dolore quotidiano. Dentro nella mia stanza solo musica jazz. |
INSIEME Meglio morire mille volte e consegnarmi nuda alla vecchiaia e ai fiori solitari del balcone e non tradire mai quell’idea d’amore che ho di te di me di noi due insieme.
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IL RINVIO Verrà la morte col suo viso aguzzo col suo vestito nero fuori moda con la sua falce un poco consumata verrà senza una rosa in mano e senza invito e ci troverà abbracciati in questo letto ma noi le chiederemo l’ultimo rinvio per questo amore che ci arde in petto. |
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