Dal sito ARTECULTURAFOTOIT.IN (www.arteculturafotoin.it)
di Sergio Ferdinando

SARA’ ESPOSTO IL SACRO CAPELLO IN UNA APPOSITA TECA PROTETTA

 

Dopo più di quattrocento anni, per la prima volta, la Sacra Reliquia costituita dal Capello di Maria Santissima sarà esposta, alla vista e al culto dei fedeli in maniera permanente, in quanto verrà collocata in una apposita teca protetta, realizzata grazie ai proventi della vendita del libro “aVARIAta”.
Il libro pubblicato nello scorso mese di febbraio, da Saverio Petitto, Walter e Giuseppe Cricrì è dedicato a quella che gli autori definiscono “ la festa più bella del Mondo”e che fa di Palmi “la Citta della Varia”. Durante l’ultima edizione della festa della Varia nell’Agosto 2008, venne per la prima volta celebrata una suggestiva rievocazione dell’arrivo della Sacra Reliquia fino alla riva della Marinella di Palmi. In quella occasione, una moltitudine di fedeli seguì le fasi dell’arrivo via mare dello sbarco e del trasporto, fino al centro della Città, con la definitiva ricollocazione del reliquiario presso la Concattedrale.
Nei mesi successivi allo storico evento i componenti della Associazione Culturale Prometeus di Palmi, si fecero promotori di un progetto finalizzato alla realizzazione di una Teca protetta, da porre all’interno di una cappella dedicata, nella Concattedrale, alla esposizione permanente della Sacra Reliquia. In quella occasione venne programmato un incontro con l’Arcidiacono Mons. Don Silvio Misiti che, informato del desiderio dell’Associazione di realizzare il manufatto ed animato da particolare entusiasmo, si mostrò da subito disponibile a collaborare per il compimento dell’ambizioso progetto.
Un contributo determinante per questa iniziativa nasce in seno alla Ass. Promèteus della quale gli autori stessi fanno parte.
La nuova opera, realizzata con marmi pregiati è stata disegnata dall’architetto Carmelo Bagalà riprendendo motivi e stili che richiamano alla marineria, essa è impreziosita da un magnifico bassorilievo dell’artista Maurizio Carnevali, ed è stata realizzata grazie alla collaborazione degli artigiani: Lello Arcuri, Cecè Caccamo e figli Salvatore Balzamà, Giuseppe e Salvatore Cipri e inoltre Salvatore Di Francia, Pasquale Frisina, Pasquale Rizzitano ed Antonio Gullo.
La teca collocata in una cappella ricavata nella navata destra della Concattedrale, consentirà, in modo perpetuo, a tutti i fedeli di poter pregare di fronte alla Sacra Reliquia, rafforzando, in continuità col passato, l’amore dei palmesi per Maria SS. della Sacra Lettera, Patrona della Città.
La storia della Sacra reliquia è legata fortemente alla Festa della Varia.

Giuseppe Cricrì

Foto di Maria Rosaria Trapasso


Piazza Scala - settembre 2009

 

 

 

Fra storia e tradizione

 

Il culto Mariano in tutto il territorio calabro siculo, trae origine dalla tradizione riportata da storiografi e scrittori.Durante il viaggio intrapreso da San Paolo che evangelizzando e convertendo il mondo pagano si spostava verso Roma, trovandosi l’Apostolo in Reggio, incontrò alcuni Messinesi che lo pregarono di recarsi presso la loro città per diffondere il Verbo della nuova religione Cristiana. Egli parlò a quelle genti delle virtù straordinarie dalla Vergine Maria, che a quel tempo era ancora vivente in Gerusalemme.Il popolo fu entusiasta a quelle notizie che parlavano della Madre del Signore, tanto che il Senato Messinese dispose un viaggio con ambasciatori in Oriente, per invocare dalla Divina Madre soccorso e protezione. L’ambasceria fece ritorno a Messina portando una Lettera ed una ciocca di Capelli affidata dalla Vergine Madre a suggello di benigna protezione. La Città di Messina dall’anno 42 dopo Cristo elesse la Vergine della Lettera come propria Patrona. Fra la marineria della “Cittadella” di Palmi e quella della Città di Messina, fin da tempi remotissimi, intercorsero proficui rapporti, legati particolarmente al commercio della seta dell’olio e del vino. Narra lo storico Antonio De Salvo: “Circa il 15823, nella quale epoca Seminara, Palme e Sant’Anna erano già libere dal dominio feudale degli Spinelli, e appartenevano al regio demanio, i Palmisani, prendendo da Messina il culto verso la Madonna della Sacra Lettera, e proclamandola, in seguito, protettrice pure del loro Comune, ne istituirono, a spese della loro Università, la festa principale, a somiglianza di quella di Messina; col ripetere, nell’ultima domenica di agosto, e imitare perfettamente quanto in questa città veniva praticato in tale festività (addì 15 agosto), nella ricorrenza dell’Assunzione di Maria Vergine. A tale proposito si ha per tradizione, che i marinari palmisani, nella suddetta epoca, avendo ottenuto dal Senato di Messina, uno dei capelli, che i Messinesi, nei primi anni dell'era cristiana, avevano ricevuto in dono, insieme con una lettera, mandata loro dalla stessa Madonna, ne incominciarono a festeggiare, come ancora festeggiano tale reliquia, detta Il Sacro Capello, però nella ricorrenza della festa di Maria Vergine della Sacra Lettera”. Questa circostanza affratellò ancor più fortemente nella fede e nell’amore per la Vergine i popoli delle due Città, tanto più che anche Palmi considerò e riconobbe la Madonna della Lettera come propria Patrona Principale, il che fu successivamente sancito a seguito di petizione del clero e del popolo, con decreto del 12 settembre 1733 ad opera della Sacra Congregazione dei Riti. Nel corso dei secoli la Madonna della Lettera fu venerata nel Duomo della Città ed ancor oggi è rappresentata da una icona risalente al XVI secolo che ripete l’iconografia bizantina. L’immagine, dipinta su tela, riproducente la Vergine che stringe il Bambino col braccio sinistro mentre lo mostra ai fedeli con la destra, è ricoperta da una “manta” d’argento sbalzato.

Ma occorre sottolineare che la Città di Palmi nell’ereditare dalla consorella Città di Messina la vocazione al culto Mariano, ne abbia anche ricalcato le orme nell’espressione di fede che vede rappresentare l’Assunzione al cielo della Vergine con una solenne processione nella quale viene utilizzata una Macchina imponente, chiamata “Vara”a Messina e “Varia”a Palmi; come sintesi dell’universo, dispiegata ai piedi di Maria Santissima. Fu l’architetto calabrese Francesco Radese che già nella prima metà del 1500 ideò e costruì una siffatta macchina, per rappresentare l’Assunzione al cielo della Vergine: un congegno piramidale, riproducente in modo ideale l’intero percorso compiuto dall’Anima eletta, benedetta fra le donne, la quale sin dalla sua origine terrena (Bara-Vara-Varia), risaliva, attraverso nuvole ed astri gremìti di angeli, raggiungendo l’empireo ove, radioso, l’accoglieva il Padre Celeste. Fu con una macchina simile che fin dal XVI secolo nella città di Messina la Festa venne celebrata per tanti anni a venire, accrescendo vieppiù l’attaccamento al culto Mariano nell’intera area peloritana, pervenendo alfine al di qua dello Stretto. Simile nei suoi caratteri essenziali, la macchina che nella Palme del 600 dovette lasciare sorpreso il frate Giovanni Fiore da Cropani, che così la descrisse: “ Ma ( festa ) sontuosissima è quella che si celebra in Palme in onor di S. Maria della Lettera, con Machina maestosa di figliuoletti in abito di Angioli vagamente adornati, che accompagnano la Vergine trionfante alla cima di detta Machina… ”, e l’abate Pacichelli che nel 1693, riferiva dal suo viaggio in Calabria che a Palmi: “… Vi si celebran fiere, mercati e nella Domenica fra l‘ottava, con l’industria singolar degli artisti, sontuosa festa della Madonna della Lettera… “. Quando nell’agosto del 1900 questa festa (interrotta da quasi trent’anni, per poi essere ripresa in tono minore solo nel 1897), fortemente voluta da uomini rappresentativi del popolo palmese (tra i quali Rocco Isola detto Pilurussu), venne quindi riprogrammata e riorganizzata, toccò al genio del Cavaliere Peppino Militano produrre una macchina della Varia al passo con i tempi. Nasceva allora la “Varia Meccanica”, espressione fulgida del nuovo secolo, più alta e grandiosa delle precedenti; per mezzo della quale, ancor oggi, nell’ultima domenica di agosto dell’anno in cui è organizzata la Festa, muovendo dal medesimo impianto realizzato più di 100 anni fa, il popolo palmese suole festeggiare la sua Patrona.

La Varia, fra legno, acciaio, carta, paglia, tela di sacco e corda, con un peso di circa 200 quintali e 16 metri di altezza, vanta una particolare notorietà fra le Macchine Sacre che la rende, nella sua fattispecie, unica al mondo: l’essere animata, costituita e trainata da creature umane.

Fino ad oggi l’esposizione della reliquia del Sacro Capello avveniva soltanto in concomitanza dei festeggiamenti della Varia, in quelle sporadiche occasioni, nel sabato precedente alla Festa dedicata a Maria SS.ma della Sacra Lettera, Patrona della Città, il reliquiario contenente il Sacro Capello veniva trasportato su un trionfino, recentemente  collocato in un sontuoso vascello ligneo,( opera del maestro A. Anastasio) e veniva trasportata, per antico privilegio, in processione per le vie della Città, a passo ondulatorio, dai Marinai della Confraternita di Maria SS.ma del Soccorso. Tale caratteristica processione vuole riverberare nella memoria dei fedeli, l’arrivo per mare dalla Città di Messina fino alle coste palmesi della Sacra Reliquia, allorquando la tradizione vuole che questa sia stata imbarcata sulla feluca del Padron Peppe Tigano.

Durante l’ultima edizione della festa della Varia nell’Agosto 2008, venne per la prima volta celebrata una suggestiva rievocazione dell’arrivo della Sacra Reliquia fino alla riva della Marinella di Palmi.  In quella occasione, una moltitudine di fedeli seguì le fasi dell’arrivo via mare dello sbarco e del trasporto, fino al centro della Città, con la definitiva ricollocazione del reliquiario presso la Concattedrale in un luogo non esposto al pubblico.

Come si diceva, dal 29 Agosto 2009 in poi, sarà finalmente possibile per tutti i fedeli poter pregare da vicino alla Sacra reliquia che rimarrà sempre visibile.

                                                                                           

Giuseppe Cricrì