Bergeggi (una decina di km. da Savona) è nota soprattutto per la grotta omonima sul mare, che viene citata per il fenomeno dei bradisismi e che è stata comunque frequentata dall'uomo (dal neolitico inI due scheletri rinvenuti in loco avanti: sono state rinvenute le tracce delle sue visitazioni).

Alla grotta si accede dalla galleria ferroviaria visibile alla fine del lungo rettilineo che da Spotorno porta alla fine del litorale di Torre del Mare. Dopo un breve tratto si incontra un calco inquietante (che comunque non ha nulla da vedere con la grotta) di due scheletri rinvenuti in loco e risalenti all'eneolitico (età del rame, ca. 5.000 anni fa); dopo qualche centinaio di metri sulla sinistra un cancello posto in una nicchia del tunnel permette di accedere alla grotta vera e propria, che si sviluppa in alcuni grandi stanzoni che partono da 10 metri e raggiungono i 40 metri s.l.d.m.
Il passaggio delle vaporiere e l'imperfetta coibentazione dell'antro hanno permesso al fumo di carbone un continuo inquinamento ed hanno determinato un'anomala colorazione delle concrezioni calcare (in parte asportate da estranei che le rivendevano a ricchi possidenti ansiosi di avere la propria grotta nella villa di famiglia (sic!): ora il rivestimento calcareo si sta riformando.
Da tener presente che la Grotta del Treno di Bergeggi è sorta per il fenomeno del carsismo (in pratica un fiume sotterraneo), che contraddistingue quasi tutte le caverne della Riviera Ligure di Ponente.

La grotta non è stata frequentata dall'uomo in quanto non collegata all'ambiente esterno (analogo destino per le più note grotte di Valdemino a Borgio Verezzi e per quella di Santa Lucia a Toirano.
All'interno è vietato l'uso del flash per non rovinare le concrezioni: le sottostanti fotografie risentono della carenza di illuminazione interna.
Alfredo Izeta - Settembre 2009

 

 

Nel 1870, durante i lavori per la realizzazione di una galleria ferroviaria sotto l'abitato di Bergeggi, venne scoperta accidentalmente una vasta cavità carsica denominata "Grotta della Galleria del Treno di Bergeggi".
L'unica via per accedere alla grotta è un varco lasciato aperto in una delle pareti interne della galleria; così, solo un secolo dopo, intorno al 1970, quando la linea ferroviaria Genova-Ventimiglia venne spostata più a monte e la tratta in questione abbandonata, la Grotta della Galleria del Treno di Bergeggi diventò più facilmente accessibile e quindi oggetto di numerose esplorazioni e delle prime visite guidate.
Le visite, condotte dal Gruppo Speleologico Savonese, sono proseguite fino ai primi anni del 2000, fino a quando Ferrovie Real Estate S.p.A. ha venduto a soggetti privati la linea ferroviaria dismessa, compresa la galleria in questione.
Al fine di rendere ancora accessibile la Grotta della Galleria del Treno, il Comune di Bergeggi ha istituito una servitù di passaggio nella galleria ferroviaria e ha acquisito la proprietà della cavità.
Successivamente, nel 2008, usufruendo di un contributo europeo, il Comune ha realizzato alcuni mirati interventi per migliorare la fruibilità della grotta, nel pieno rispetto degli ambienti sotterranei, estremamente fragili e perturbabili.
Grazie a questi interventi, oggi è possibile vivere, in sicurezza, la magica esperienza di vedere la Grotta della Galleria del Treno di Bergeggi, così come si è presentata agli occhi dei primi esploratori dell'800: un mondo buio e silenzioso, ricco di fascino e di mistero.

Info e prenotazioni per visite guidate:
- 019 25790212 - 222

- www.comune.bergeggi.sv.it

- b.ambiente@comune.bergeggi.sv.it

 

 

Galleria di fotografie (cliccare sulle miniature per ingrandirle)