UN PICCOLO ALTARE IN VAL SAISERA

Una piccola cappella attorniata da fitti boschi e sovrastata da una corona superba di alte montagne. Una visione di forte suggestione che cattura subito la curiosità.
Siamo a Valbruna, vicino Tarvisio e quindi anche al confine di stato con l'Austria. Difficilmente si trova sulla carta il nome preciso della località. È la vai Saisera. Quando inevitabilmente attratti si entra nella cappelletta,
non si può più parlare di curiosità e suggestione. Ci si trova subito di fronte una bella statua della Madonna posata su una mensola in mezzo ai fiori.
Sulla destra pende dalla parete una grande foto di una ragazza sorridente in tenuta sportiva con in mano un bastone, con lo sfondo delle montagne. La semplice curiosità allora sparisce e subentra un indefinibile sentimento fatto di percezione di una tragedia, fatto di pietà e di desiderio di esternarla. Su un tavolo vi è sempre un quaderno messo lì per raccogliere i pensieri dei visitatori che sono, ogni estate, tantissimi.
Il parroco di Valbruna ha raccolto in un libro le frasi più belle che sono state scritte da italiani e stranieri nel coro di tanti anni. Automaticamente si è portati a pensare ad una tragedia in montagna. Vicino al nome "Laura" due date: 11.4.43 e 12.9.68. La fanciulla era morta quindi a 25 anni. Quando arriva il momento e l'occasione di saperne di più, si comprende che la parola tragedia può avere degli aggettivi. Fermo restando che per definire una tragedia vi è solo una parola e cioè appunto tragedia, si scopre che in questo caso non è irriverente aggiungere "eccezionale", "poetica".

Prima di descrivere quanto accaduto, occorre un momento lavorare di fantasia. Si sa che la fantasia quando è accompagnata dal sentimento, alle volte si avvicina alla realtà.
In un lindo grazioso paesino vive una famiglia: padre, madre e due figlie. Una è Laura. Una bimbetta vivace come si addice alla sua età, ma con una espressione del bel visetto carezzato da una precoce assennatezza. La vita scorre veloce per tutti. Anche per Laura. Ai giochi infantili seguono le scuole elementari. Poi arriva il vestitino bianco con il quale si presenta alla prima comunione nella bella chiesetta del paese ricca di quadri, sculture e di una bella statuetta della Madonna. Con l'inizio delle scuole medie cominciano anche le gite in montagna con gli amici.
Con il passare degli anni la montagna si rivela la sua grande passione. È attratta soprattutto dalle montagne di Val Saisera. Scherzando soleva dire che le sarebbe piaciuto essere sepolta fra quelle montagne. Un presentimento? Finiti gli studi inizia l'insegnamento di lettere in una scuola media. Lo fa con grande dedizione. È l'aspetto saliente del suo carattere. Non v'è nulla che ella faccia se non con serietà e amore. Si tratti delle escursioni in montagna, degli studi e poi dell'insegnamento che le permetteva di avere contatti con altri giovani che cercava di educare indicando con la parola e l'esempio i veri valori della vita.
Un passerotto entra in casa attraverso la cappa del camino. È ferito. Subito lo soccorre Laura. Un amico, chiamato d'urgenza, viene a rilevarla per condurla dal veterinario in un paese vicino. Ella siede a fianco del guidatore. E concentrata sull'animaletto che tiene amorevolmente fra le mani.
Il destino sta per compiersi. Laura neppure si accorge che un'auto proveniente in senso opposto perde il controllo e si schianta contro l'auto sulla quale viaggia. Il guidatore riporta qualche ferita. Laura invece muore sul colpo e così pure l'uccellino che aveva tentato di salvare.
La famiglia, così duramente colpita, non potendo seppellirla fra le montagne che tanto ella aveva amato, fece erigere la
cappellata sopra descritta, che appare quasi protetta dal maestoso Jof Fuarte che era stato meta di tante escursioni
come altre vette delle Giulie.
Le intenzioni della famiglia appaiono realizzate. Si sente che il tempo di Laura fermatosi a soli venticinque anni, fosse come consegnato all'eternità nel connubio della sua vita con le adorate cime.

Da EMOZIONI di Giovannino Noera

 

 

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Piazza Scala News - Novembre 2010