Juan Diego Florez ed il suo nuovo CD "Santo"
L'orchestra del Comunale di Bologna
diretta da Michele Mariotti ha prodotto per la Decca con
Juan Diego Florez, un CD con un repertorio che spazia da
Alleluia, Fux plaudite a Franck, Adam, Bellini, con Qui
sedes, Haendel, Rossini, Schubert, Ramirez, ad una
composizione dello stesso Florez. Il lavoro del tenore
peruviano non ricalca quello di tutti i tenori più
importanti, ma alterna arie
conosciute quali Panis Angelicus, ad altre meno note
come il Gratias agimus tibi dalla Messa di Gloria di
Rossini. Premesso che non si è tratta di un CD patinato
dall'esito scontato, anche in questo caso il tenore
peruviano offre sorprese nel canto sempre
straordinariamente pulito, limpido, in questo caso
dolcissimo e molto pensato. O Holy Night di Adam è
strepitoso e commovente. Questo canto di Natale,
francese rappresenta uno dei vertici interpretativi di
questa nuova incisione della Decca. La voce di Florez
non è altro che seducente; ovviamente con le
caratteristiche che gli sono proprie. La registrazione è
avvenuta quest'anno ed è costata fatica anche
intellettuale. L'Ave Maria ne è un esempio. Se qualcuno
pensa che sia facile da cantare così, solo perchè la si
ascolta ad ogni occasione specie matrimoniale, si
sbaglia. Eccezionale il Mit Wurd'und Hoheit angetan di
Haydn e il Kyrie dalla Misa Criolla di Ramirez, rapisce
in estasi. Mezze voci alla Carreras, piani e pianissimi
incantevoli. Nulla è lasciato all'improvvisazione,
all'estro, pur rivaleggiando per colore e timbro con lo
spagnolo catalano che fu eccellente interprete
dell'intera Misa. Come sempre l'impegno di tutti è al
massimo delle possibilità: può essere che qualcuno pensi
ad un'occasione commerciale e solo commerciale; invece
se certamente non è stato inciso per non essere venduto,
dal punto di vista artistico è più di un'occasione
raccolta con la serietà che viene riconosciuta a Florez,
condita dalla grazia nel porgere una voce immediatamente
riconoscibile ed in grado di sfumare come pochi sanno
fare, di emettere messe di voce controllatissime e di
assurgere ai vertici degli acuti più impervi. Il tutto è
racchiuso da un'ispirazione che non è solo frutto di
qualità istintive e ben educate. Florez ha voluto questo
"disco"; ed ha infuso uno spirito vibrante che ha
qualche traccia nei ritmi sudamericani, specie quando
affronta Ramirez. Per contro il famosissimo Adeste
fideles appare nuovo, come sempre appare il Bel Danubio
blu al concerto di Capodanno, se i Wiener sono ispirati.
Florez è ispirato. L'orchestra è al suo servizio e
Mariotti si conferma un giovane grande direttore.
Consiglio l'acquisto e se proprio non si vuol spendere
pochi euro, almeno lo si ascolti.
Maurizio Dania - 18
ottobre 2010 |