Dal periodico "NUOVA REALTA'" dell'Associazione Bancari Cassa di Risparmio di Puglia - UBI><Banca Carime (numero 3 del settembre 2009) presentiamo un articolo che si occupa dell'evoluzione del bancario dagli anni 70 in poi.
Ringraziamo Andrea Dolce, Presidente della summenzionata Associazione, che ci permette di usufruire del suo canale di comunicazione.
Ottobre 2009 

 

EVOLUZIONE DELLA SPECIE

Il bancario ieri, oggi e..
di Gennaro Angelini

Anni 70.

Nella Filiale della Cassa di Risparmio di Puglia entra l'anziana depositante. E' perplessa. Tutta quella gente in ordine sparso che si affanna per conquistare il bancone. La disciplina è un optional, far valere il proprio legittimo turno è impresa non da poco. L'incessante rumore delle Audit, il battere frenetico dell'operatore sulla tastiera, la scheda Cliente che viene inghiottita dalla macchina e successivamente espulsa con i dati dell'operazione, non agevolano la concentrazione necessaria per definire una strategia di accesso. Né aiuta, il vociare diffuso che si eleva da ogni angolo della filiale. Si guarda intorno, vede uno spiraglio e con lento ma deciso andare conquista l'ambito posto.
Al riscontro l'operatore l'aiuta a compilare la distinta, prende "la libretta" e dopo aver invitato la cliente ad accomodarsi in cassa, scompare in fondo alla sala. Riemerge alcuni istanti dopo con il prezioso strumento di deposito e lo poggia sul ripiano vicino al cassiere. Ancora attesa per la tenace nonnina, ma qui la coda è ordinata e non ci sono scorciatoie possibili. Tocca aspettare che il cassiere chiami. Allora si siede.
Quando è invitata ad avvicinarsi alla cassa, si guarda intorno furtiva e come d'incanto la pensione da versare si materializza dalle pieghe del lungo vestito.
Un rapido conteggio dell'esperto cassiere, la firma ben assestata nell'angusta finca del libretto e via.
Si può tornare a casa. Non senza un accenno di compiaciuto sorriso verso la guardia giurata: un saluto lo merita, in fondo vigila sui suoi risparmi.

Stessa filiale 30 anni dopo.

Non ci sono vigilanti all'ingresso. La porta di accesso incute da sola il necessario timore. Se non altro perché non sai mai se riuscirai a oltrepassarla indenne. E' già successo altre volte che la voce metallica ti inviti a tornare sui tuoi passi per deporre nelle cassette gli oggetti metallici: quali non è dato sapere, ma memore delle difficoltà incontrate qualche settimana prima in aeroporto, li abbandoni tutti. Così, per non sbagliare. Poggi passivamente il dito sull'apposito rilevatore e finalmente la porta si apre.
La Filiale è linda, asettica. Schermi piatti espongono l'andamento delle borse e l'oscillazione dei titoli. Niente chiacchiericcio, solo qualche scambio di battute, sottovoce, tra Clienti che attendono il proprio turno in ordinata coda, incanalati nel percorso obbligato.
Non sono tanti, anche perché il bancomat e la cassa continua svolgono egregiamente le proprie funzioni, consentendo di contenere al massimo le operazioni da fare allo sportello.
Per non parlare della home banking, che grazie alle prodigiose potenzialità del web, ti consente di eseguire da casa gran parte delle operazioni bancarie. E se proprio non ne vuoi sapere, o non ti fidi di computers e affini, puoi trovare un comodo rifugio nel box, dove al riparo da sguardi indiscreti, il gestore ti illustra il prodotto migliore su cui investire o ti espone le elevatissime performance della nuova carta multifunzione o ancora ti rassicura sull'andamento dei tassi, intrattenendoti in dotte conversazioni riguardo la congiuntura economica e i riflessi sui tuoi investimenti. E pensare che avevi solo chiesto notizie della rata mutuo di prossima scadenza.
Tornando alle casse, la la fila si è ridotta. In poco tempo il cassiere è riuscito a soddisfare le esigenze dei clienti. L'automazione della lettura degli assegni e del conteggio del contante è di valido ausilio al lavoro dell'operatore. Poche e veloci battute sulla tastiera del terminale completano l'operazione. Avanti un altro.


Stessa filiale dopo altri 30 anni (o, forse, meno).


Porte e finestre a vetri. Ambiente algido. Gli operatori? Macchine computerizzate che fanno ogni tipo di operazione e interagiscono con il Cliente assecondando ogni tipo di richiesta.
Quasi ogni tipo: se fuori standard, non c'è niente da fare. Se il tuo rating non ti consente di ottenere il finanziamento, arrabbiarsi e offendere l'automa­operatore è fatica sprecata. Il reclamo è destinato ad infrangersi contro un muro di metallo scintillante, superbo e strafottente.
Il microchip della fidelity card apre varchi per l'accesso negli ambienti cui si è abilitati.
Non per la stanza del Direttore: ultimo esemplare in forma umana di quella che fu l'onorata categoria dei lavoratori bancari.
Circondato da video terminali e da molteplici tastiere, interagisce mediante cuffia d'ordinanza con gli uffici centrali e con gli addetti commerciali sparsi sul territorio.
Segue il loro lavoro su mappe personalizzate, autorizza lo spread con firma elettronica, controlla i dati sulla collocazione dei singoli prodotti ed orienta il gestore sulle priorità imposte dal budget.
Non può ascoltare le doglianze del cliente maltrattato dal totem metallico e che per una volta rimpiange l'operatrice di sportello con la quale tante volte ha litigato, ma da cui almeno aveva risposte se non soddisfazione.
Rappresentazione azzardata? Chissà? Si dice che il tempo sia galantuomo.
Allora aspettiamo. Vedremo se l'impari battaglia tra la perfezione cui tende l'automazione e la fallibilità dell'umano comportamento, avrà esito scontato.
Certo, non c'è da rimpiangere l'anacronistica figura del vecchio Direttore di Filiale, paragonabile per importanza solo al sindaco, al farmacista o al medico condotto del paese. Ma una figura professionale al passo con i tempi, inserita in un contesto dinamico ad elevato quoziente di specializzazione, difficilmente sarà destinata ad estinguersi.