Piazza Scala News - Natale 2011

 

LA PAGINA FILATELICA

 

 

  da "17,45", Notiziario del Circolo Ricreativo  di Comit Genova - Natale 1960 

 

 

La maggior parte di noi, collezionisti dilettanti dell'ultima leva, è, con tutta probabilità, giunta ad un punto morto con la propria collezione dei francobolli italiani: ha cioè completato o quasi la propria raccolta dal periodo postbellico in avanti.
Le ragioni per cui abbiamo dato inizio alle nostre collezioni, a far tempo dal 1945, grosso modo le conosciamo un po' tutti.
Per chi iniziava si trattava di partire da un punto fermo, non troppo lontano nel tempo, che desse una ragione d'essere alla sua raccolta, altrimenti monca; e quale migliore occasione gli si presentava che quella della separazione netta della storia italiana? La separazione tra il Regno e la Repubblica? Logicamente i prezzi concernenti questo periodo sono saliti, saliti spropositatamente al confronto di quelli riguardanti il periodo prebellico i cui francobolli, praticamente trascurati, si vedevano accreditati unicamente di una normale rivalutazione filatelica.
I fattori che hanno contribuito a ciò sono stati altri, oltre a quello fondamentale sopra citato: l'invasione del territorio nazionale aveva condotto nelle nostre città tanti stranieri ed i molti che si interessavano di filatelia, approfittavano dell'occasione per acquistare « in loco » francobolli al valore facciale e portarseli oltre confine. Inoltre i neofiti aumentavano continuamente per una necessità, propria del nostro tempo, di estraniare la mente dall'impazzare quotidiano.
Ed ora? Ora la maggior parte di noi ha completato la propria raccolta di francobolli postbellici. La maggior parte degli stranieri da un pezzo è tornata al proprio paese e forse va man mano disinteressandosi della collezione italiana perchè è svanito il vantaggio dell'acquisto al valore facciale, e se ancora manca alla loro collezione qualche pezzo di un certo valore, lo troveranno certamente a miglior prezzo nei loro paesi che nel nostro.
Coloro infine che iniziano di questi tempi, stanno forse pensando di porre nuovi limiti di partenza alle loro collezioni in fasce, limite che non salassi in partenza il loro borsellino con delle spese astronomiche, e forse inizieranno, perchè no?, dal 1950, dal mezzo secolo in avanti.
E allora? Allora forse le emissioni postbelliche subiranno un arresto, perchè minore diverrà la richiesta, mentre con tutta probabilità si avrà una rivalutazione (di cui già si scorgono i segni) del periodo prebellico, perchè l'interesse dei più si riverserà appunto su quei francobolli che sino ad ora abbiamo così inopportunamente trascurato.
Probabilmente è dunque il momento. Ed occorrerà affrettarsi prima che questa rivalutazione ci renda impossibile, e questa volta definitivamente, l'acquisto di quei francobolli.

 

NATIVITA' E FILATELIA
La Festa più suggestiva della cristianità, il Natale, è stata più volte celebrata da diversi Paesi del Mondo con emissioni di francobolli speciali o con l'uso di graziosi annulli illustrati che, nel periodo natalizio, vengono impressi dagli impiegati postali con particolare sensibilità filatelica.
I primi francobolli del Natale 1957 sono stati i due valori emessi dalla Poste Australiane, nelle vignette uguali per entrambi i tagli da 3 1/4 rosso e 4 p. violetto raffiguranti un bambino in adorazione, mentre nel 1958, sempre le Posta Australiane emisero due francobolli da 3 1/2 rosso e 4 p. violetto raffigurante un piccolo Presepe che si staglia su fondo di tinta unita; anche nel 1959 dalle stesse Poste fu emesso un francobollo da 5 p. violetto raffigurante i Re Magi che si avvicinano alla capanna della Natività.
Anche Cuba nel 1954-1955 e 1956 emise tre serie, tutte belle, ma indubbiamente i due valori del 1956 da 2 e. rosso e verde e 4 c. verde e rosso rappresentante i Re Magi è la più suggestiva.
All'Austria, con i francobolli emessi nel 1948-1953 e 1954 il posto d'onore, ed al
«60 groschen» dedicato a Franz Gruber e Joseph Mohr, autori del famoso Canto di Natale « Stille Nacht-Heilige Nacht » la melodia che viene ormai ripetuta in tutto il mondo.
Secondo le ricerche effettuate da Don Karl Vicentin di Friburgo, il celebre canto nacque in poche ore nel pomeriggio del 24 Dicembre 1918, per placare la grande malinconia di un giovane organista assillato da molti pensieri di famiglia. Durante la Messa di mezzanotte il canto venne eseguito in pubblico, interpretato dagli stessi autori e da un coro di fanciulle. L'effetto fu straordinario ; tradotto poi in tutte le lingue « Stille Nacht - Heilige Nacht » divenne ben presto la voce stessa del Santo Natale.
Sarebbe auspicabile che altre nazioni europee ed in special modo la nostra Italia, dedicassero alla Natività una serie di francobolli che indubbiamente riuscirebbe ben gradita a tutti i filatelici.

Roberto Marini

 



 

 

 

 

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