Albero di Natale
o Presepio ?
Ci è accaduto sovente di
leggere che l'Albero di Natale è usanza straniera.
In effetti l'uso dell’abete ornato e illuminato è una
caratteristica dei paesi del Nord dove la conifera è
familiare ed i rami
recisi si usano come ornamento tutto l'anno e non soltanto
nel periodo natalizio, come in Italia.
Senza l'Albero di Natale la festa perderebbe ogni poesia e
significato per i popoli nordici e in particolare per i
tedeschi.
Collocato nel cuore della casa tedesca, mentre fuori è gelo
e squallore di natura, diviene il simbolo della vita che si
rinnova nel creato. Poche candeline accese stanno ad
indicare la vera luce del mondo : Gesù.
L'Albero ebbe in origine un aspetto e un significato
notevolmente diversi da quelli che la acquistato con il
volgere degli anni e dei secoli a causa dei mille ninnoli,
per lo più privi di qualsiasi contenuto spirituale, che lo
adornano, per cui non ve trascendenza nel moderno abete.
Sotto le sue luci iridescenti appare forse la fioritura di
questa nostra epoca superficiale e distratta.
L'Albero è forse una trasformazione dell'uso più antico di
coltivare arboscelli nelle case ed è probabilmente collegato
con la credenza popolare, comune a molti Paesi, che nella
notte di Natale tutte le piante prodigiosamente
rifioriscono, tale tutte le piante prodigiosamente
rifioriscano, la fine del secolo scorso presso le famiglie
patrizie, ma ben presto si democratizzò e ai giorni nostri
l'usanza è generalizzata.
La tradizione italiana è senza dubbio il Presepio.
Perchè non mettere in giusta luce l'affetto, lo studio, la
passione, l'applicazione con le quali viene edificato il
Presepio?
Ogni Presepio è diverso dall'altro, ha una sua teologia con
la quale l'autore esprime il suo gusto artistico: si notano
le diverse mani, le diverse concezioni, gli stili
caratteristici.
Richiede senso estetico costruire la grotta, le città,
disporre i roccioni, i fiumi, le montagne, riprodurre un
lembo di cielo con le stelle e la luna, sistemare nel posto
più idoneo la cometa, gli zampognari.
Ma come tutti possono avere un piccolo Albero, così tutti
possono avere un piccolo Presepio.
Magari all'ombra stessa dell'albero collocate una piccola
capanna e dentro mettete Gesù Bambino, Maria, Giuseppe, bue,
asinello, tre pastori, due pecore : in tutto dieci figure.
Sono sufficienti per cominciare.
L'anno successivo, ne siamo certi, aggiungerete un modesto
panorama; il terzo anno vorrete aggiungere gli alberi e il
laghetto.
Nel frattempo avrete veduto tanti Presepi nelle Chiese e
nelle case di parenti e amici e specialmente quello di quel
tale collega d'ufficio che vi ha particolarmente colpito ed
ha acceso in voi lo lo spirito di emulazione.
Non siamo esclusivisti : vorremmo solo che il Presepio
stesse all'Albero di Natale nel rapporto di dieci a uno!
Roberto Tagliati
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Abbiamo
tratto questo pezzo da "LA SETTIMANA CORTA",
antenato su carta di Piazza Scala News e
pubblicazione ideata ed edita dal Circolo
Ricreativo della Banca Commerciale Italiana
della Sede di Genova (anche Milano ne gestiva
una analoga).
Il periodico usciva una in genere una sola volta
all'anno: nel nostro caso si tratta del numero
unico del Natale 1962 (poco meno di
cinquant'anni fa!!!).
Ringraziamo il collega Cesare Fasolato di Genova
che ci ha fatto pervenire alcuni fascicoli dai
quali ogni tanto ci permettiamo di trarre pezzi
significativi e sempre attuali che pubblichiamo
integralmente sul nostro sito.
Per visualizzare meglio la copertina cliccare
sull'immagine a sinistra.
Piazza Scala - Natale 2010 |
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