Avevo più volte visitato l'Austria ed
ero convinto di aver visto il meglio di questo paese, ma ho dovuto
ricredermi quando in occasione dell'ultimo viaggio a Vienna ho
attraversato la Wachau. Una regione che mi è apparsa tanto suggestiva e
affascinante da stupirmi di non averla inclusa prima nei miei itinerari.
Protagonista del paesaggio è il Danubio, con il quale si stabilisce
subito una familiarità come in nessun altro luogo dell'Austria. Scorre
lento in tutta la sua ampiezza fra dolci e verdi declivi fìtti di
vigneti, trasmettendo un senso di quiete, nel silenzio interrotto di
tanto in tanto dallo sbuffare dei motori delle grandi chiatte che
risalgono la corrente; quasi un invito al visitatore a voler considerare
anche la funzione economica del fiume.
Le strade lungo le rive sono da percorrere lentamente assecondando
l'invito alla calma, a ritmi di vita dimenticati. Lungo le rive sorgono
incantevoli e sonnolenti paesini, ma anche vivaci cittadine che
segnalano la loro presenza da lontano o con le rovine di antiche mura o
con il campanile di una chiesa o con la mole di un monastero e di
antichi castelli. Tutto l'insieme suscita nell'animo del visitatore un
senso di incanto e gli dà come l'illusione di aver ritrovato un tempo
perduto mentre reminiscenze storiche ed antiche leggende tornano alla
memoria.
Accennerò alle principali caratteristiche di alcuni luoghi visitati
sottolineando che l'interesse va oltre la stretta delimitazione
geografica: la regione comincia a Melk e seguendo il corso del Danubio,
termina a Krems.
Melk è una cittadina ai piedi di una rupe in cima alla quale nel 1089 fu
eretto un monastero dei Benedettini, tuttora esistente. È proprio il
monastero che colpisce subito per la sua severità, espressa da una mole
imponente e quadrata. E visibile quasi da qualunque punto delle vie e
delle piccole piazze della città. Sembra voler smorzare, con la sua
presenza incombente, le velleità di gaiezza della cittadina, con le sue
isole pedonali ingentilite da festoni di piccole bandiere e con i suoi
ritrovi.
Per quanto riguarda i monasteri non si può tralasciare una visita a
Gottweig. Per raggiungerla occorre attraversare Schonbuhel, superba del
suo castello del 1100 costruito su una roccia a picco sul fiume.
I raggi del sole del pomeriggio di settembre esaltano calde tonalità di
colori, quando sono passato sulla riva destra a bordo di una zattera
quasi primitiva, capace di caricare tre o quattro auto al massimo,
sbarcando a St. Michael. Dopo aver contemplato la sua bianca chiesetta
mi sono diretto a Durmstein. Quivi giunto ho constatato quanto sia
appropriata per questa località la denominazione di "perla della Wachau".
Anche qui dall'alto del colle il primo saluto proviene da un castello in
rovina e dalla leggenda che lo esalta: vi sarebbe stato tenuto
prigioniero Riccardo Cuor di Leone. Più sotto il paesino appare
romantico con le sue mura merlate da cui il sole al tramonto trae un
piacevole color rossiccio. Si supera un modesto dislivello e,
attraversata la porta, subito ci si trova nella stretta via che
attraversa il paese. È il cuore dell'abitato da cui si dipartono
misteriose viuzze ed un tunnel che scende alla riva del fiume che si
intravede al di là dei fiori e dei verdi rampicanti.
Dalla riva guardando verso l'alto si viene colpiti dalla chiesa, per
quell'inconsueto color azzurro dell'intonaco e per quegli stucchi
barocchi insolitamente freschi e leggeri. Visitare la chiesa è
d'obbligo. Oltrepassata la soglia, si ha l'impressione di entrare nella
"camera del tesoro", tanto è l'oro che vi luccica a cominciare
dell'altare. Non potendo attardarmi come avrei voluto, con questa
visione, ho lasciato Dormstein per raggiungere Krems ove ho trovato con
sorpresa una "atmosfera" completamente diversa. Si è accolti da una
cittadina vivace ed allegra, ricca di negozi e di gente indaffarata. Le
vie sono accoglienti ed assai caratteristiche, fiancheggiate
da case di differenti epoche con facciate a stucchi di diversi colori.
Festoni di bandierine contribuiscono ad accentuare l'atmosfera di festa
che caratterizza questo piccolo centro urbano.
E piacevole passeggiare anche perché l'isola pedonale è preclusa pure
alle biciclette.
Suggerirei di non farsi prendere dall'ansia per la sera che incombe: se
è troppo presto per rimanere a Krems è troppo tardi per raggiungere
Vienna (entrarvi di notte può creare qualche problema).Si rivela
un'ottima tappa Korneuburg, graziosa ed interessante cittadina.
La mattina dopo, nelle prime ore si può raggiungere un albergo
vicinissimo alla Karntnerstrasse: il cuore di Vienna.
Giovanni Noera (da EMOZIONI)
Giovanni Noera Laureatosi all'Università di Torino, deve la sua
formazione culturale ai tanti incontri avuti nelle sue varie
residenze. Numerosi sono i suoi viaggi negli USA e in
Europa, oggetto di suoi articoli. Nato in Sicilia; ha
vissuto in Friuli, Trentino, Lombardia e Liguria. Da diversi
anni vive in Emilia.
Ha pubblicato tre romanzi:
- «Tempi perduti e ritrovati» (1° premio concorso letterario
"La Vecchia Lizza a Marina di Carrara");
- «Per caso per sempre» (2° premio... Marina di Carrara);
- «Son tornate a frinir le cicale»; (Delta 3 edizioni).
Il romanzo «C'e una logica nel destino?» è arrivato 2°al
premio letterario «L'inedito». I racconti presenti in
Emozioni hanno ricevuto il primo premio - XIH°edizione
concorso letterario «Padus Amoneus» a Parma).
Ha collaborato con alcuni periodici.
Il titolo dato o questa raccolta di alcuni miei racconti,
riassume ispirazioni trasmesse da vicende umane i cui
protagonisti ho conosciuto nel corso della mio vita o stati
d'animo particolari connessi allo tragedia che fu la guerra.
Spero che dai vari racconti emerga la luce della speranza o
il balsamo dello rassegnazione che sempre albergano nel
cuore umano anche nei tragitti accidentati che tanto spesso
lo vita costringe a percorrere. Giovanni Noera