APPELLO PER UNA VIGOROSA SCOSSA D’ORGOGLIO

 

Una volta esaurita – come si spera – la “pratica Fondo pensioni”, l’Anpec si dovrà concentrare, a mio parere, con tutte le sue forze nel conseguimento di un risultato di grande prestigio che – ricordiamocelo – è fra i “motivi fondanti” della nostra Associazione: “… tenere vivo e valorizzare il patrimonio di memorie, storia e cultura della BANCA COMMERCIALE ITALIANA…” Mi spiego.

Chiunque dei colleghi, specialmente del sud Italia, può testimoniare che, tanto per fare un esempio, il Banco di Napoli ha preteso (forse) e ottenuto che la sua denominazione “BANCO DI NAPOLI”, sia pure immersa nel colore verde adottato da Intesa Sanpaolo per l’intero gruppo, fosse mantenuta tale e quale com’è sempre stata. Non solo, ma anche le procedure interne di contabilizzazione dei movimenti sono state uniformate per assolvere, in concreto, a questa necessità ( un Pos di un’Agenzia del Banco di Napoli a Villa S. Giovanni (R.C.), a cui l’estate scorsa ho acceduto per un prelievo, mi ha fornito una ricevuta con tanto di intestazione del solo Banco di Napoli). Lo stesso risultato, a quanto mi risulta, hanno ottenuto i vari Istituti locali incorporati dal gruppo. Si aggiunga che l’altro gruppo bancario di pari importanza ha lasciato intatte, quasi dappertutto, le denominazioni delle banche incorporate.

Per la BANCA COMMERCIALE ITALIANA non è stato mantenuto nulla, se si eccettua il brevissimo periodo in cui si vedeva l’insegna INTESA BCI che, con il senno di poi, non può che essere considerata che una presa in giro o un contentino in attesa del definitivo affossamento. Il quale affossamento doveva completarsi con la rimozione perfino della scritta BANCA COMMERCIALE ITALIANA nel frontespizio dell’edificio di Piazza della Scala al quale si oppose meritoriamente il Comune di Milano.

Ecco, noi dovremmo batterci strenuamente per ottenere che la BANCA COMMERCIALE ITALIANA abbia il medesimo trattamento, almeno nelle insegne, di quello riservato al Banco di Napoli in maniera che venga restituito l’onore scippato alla nostra gloriosa banca e tanta gente goda dell’immenso piacere di rivedere risorgere, almeno nel vestito esterno, le insegne del nome prestigioso. Perché non è umanamente concepibile che un glorioso istituto come la BANCA COMMERCIALE ITALIANA, che ha contribuito in maniera decisiva, dopo entrambe le due guerre mondiali, alla rinascita e allo sviluppo dell’intero Paese, debba essere relegata nel dimenticatoio per una disgustosa rivincita di sapore fondamentalista fra il credito di un certo tipo e quello squisitamente laico di cui la BANCA COMMERCIALE ITALIANA si fregiò per lungo volgere di anni.

A mio parere, fra i canali che l’Anpec riterrà di scegliere per intervenire, non dovrebbe essere trascurata la signora Letizia Moratti – sindaco di Milano - che della BANCA COMMERCIALE ITALIANA fu Consigliere per diverso tempo.


Lorenzo Milanesi - 
Febbraio 2011                                                                                        

 

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