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UNA GITA A VULCI
(dal cessato sito Anpecomit Milano)

A pochi chilometri da Roma, nel centro della Tuscia, si trova l'antica metropoli di Vulci, una delle capitali del regno degli etruschi. Avevano costruito questa città a poca distanza dal mare e contavano sulle risorse idriche del fiume Fiora per cui
lo sviluppo fu repentino e la città potè controllare facilmente i traffici commerciali terrestri e marini. Il maggiore splendore della città si ebbe intorno a 700-600 A.C. quando la ricchezza della città attirò raffinati artigiani in grado di lavorare vasi e oggetti di bronzo in modo raffinato. Dal 450 A.C. comincia la crisi della città, così come di tutte le città etrusche; le sconfitte di Salamina e quella di Cuma posero termine al predominio nei commerci e cominciò la decadenza della civiltà vulcente. Un breve periodo di rinascita si ebbe intorno al 350 A.C. per effetto della presa di potere di una potente aristocrazia terriera. Nel 280 A.C. la città viene conquistata dai romani e la decadenza a questo punto è inarrestabile e la città rimase pressochè sconosciuta sino agli scavi iniziati nel 1800.
Intorno alla città si sviluppano alcune tra le più importanti necropoli etrusche; tra di esse la tomba di maggior pregio è quella detta Tomba Francois. Pregevoli i reperti sparsi in diversi musei del Lazio e della Toscana e in parte presenti nel Castello della Badia che ospita il Museo Archeologico della Città di Vulci. Suggestivo il Ponte delle Badia, alto 30 metri, a scavalcare il fiume Fiora e risalente all'epoca etrusca.
Nonostante l'interesse del sito, molto ben tenuto, e la bellezza dei luoghi il turismo è scarso e in buona misura rappresentato da stranieri. Probabilmente non favorisce la vicinanza delle più note Tarquinia e Cerveteri. Consiglio comunque di mettere in programma una gita in questo posto incantevole che provo a illustrarvi con una serie di foto.
Domenico Pizzi

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