Sulle tracce di Erik il Rosso - All'origine della vita
Appunti di viaggio - quindicesima e ultima puntata
  Testo e fotografie di Filippo Furia

 

Filippo Furia

 

 

Sveglia quasi ad orario di ufficio, fuori il cielo resta grigio, forse pioviggina, quella pioggerellina sottile che sa essere tanto fastidiosa, il caffè di Antonietta è pronto e, ormai quasi tonici, possiamo iniziare con il rito che da un pò di mattinate segna l’inizio della nostra giornata: chiudere le valigie, scusate, ma che palle! A colazione e poi giù, all’aperto, per fumare la prima sigaretta sotto una tettoia, perché inesorabilmente piove. Non resta che aspettare i taxi e ripetere il percorso fino al terminal, che è pieno di italiani, ovvio il prossimo aereo è quello per Milano. Bus con un nuovo autista, ma l’andatura rimane ancora esasperatamente lenta, unica novità per lavori in corso una deviazione all’interno di un borgo, dove proprio l’attività della gente non sembra frenetica, poche persone lungo le vie, poche macchine in strada. Ecco lo stabilimento dell’Alcan, pochi chilometri ancora e siamo all’International Airport. Incredibile, ha anche smesso di piovere; varchiamo la soglia della sala check, che stamani è semideserta, soprattutto se paragonata ad ieri, siamo velocissimi nel compiere le operazioni di registrazione e abbiamo ancora molto tempo davanti a noi, quindi sigaretta e qualche foto ricordo a quelle sculture che ieri mi avevano colpito, all’uovo in particolare. Superati i controlli di sicurezza, per far passare quest’ultimo scorcio di tempo facciamo un salto al free shop, una stecca di sigarette a testa per la prole e nulla più. Aeroporto civile di un popolo civile, c’è lo spazio fumatori, un’area riservata con tanto di servizio bar e ricambio dell’aria, con Rocco ed Andrea riusciamo a raccattare monetine per 2 caffè, noi siamo in 4, c’è chi rinuncia senza sforzo alcuno, tanto sarà la solita ciofeca express. E’ proprio ora di raggiungere il gate, c’è un piccolo ritardo, ma contenuto, appena 15 minuti, se pensiamo che abbiamo 2 giorni di ritardo, è veramente poca cosa. A bordo…qui Reykjavik a voi Malpensa, qui Milano Malpensa, il volo FI 592 è felicemente atterrato alle 18.40 ora italiana. E il sole dov’è. e il caldo? Anche qui cielo grigio e la temperatura più che accettabile, è piovuto e le nuvole in cielo ne promettono ancora tanta di acqua. Davide è fuori che ci aspetta con Silvia, se i bagagli ci verranno riconsegnati in fretta, forse Emilia riesce anche a prendere l’Eurostar delle 20.00, l’ultimo per Firenze. Comincia la nostra corsa contro il tempo, ecco i bagagli, di corsa alla macchina, la povera Silvia deve assumere una posizione yoga per cercare di fare posto alla mitica valigia grigia di Emilia, poi ancora più di corsa sull’autostrada e alla fine, proprio sul limite orario, Stazione Centrale. Emilia riesce a partire, noi verso casa, quando dal cielo comincia a scendere acqua a catinelle con tuoni e lampi, ma è ben altra cosa rispetto ai tuoni di Rasmussen e ai colori della Groenlandia. Bentornati a Milano, si fa per dire.

 

Fine

 

 

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Piazza Scala News - febbraio 2012