Alla fine di una
giornata del popolo in nero per il lavoro che c’è o non c’è,
ecco l’informazione con la i minuscola che c’è o non c’è, volano
le Borse e le Misure Dolorose. E allora scrivo, da pensionata
che non fa niente, di 3 amiche e il loro primo maggio,a
ricordare le lotte per la riduzione dell’orario del lavoro, la
memoria ridotta a niente nel ventennio fascista. Una brevemente:
“Il primo maggio lavorerò anche solo per due ore, ma lavorerò.
Devo andare a rifare il letto, che i parenti della donna da me
assistita non hanno intenzione di rifare pur abitando al piano
di sopra (la palazzina 4 vani, è di proprietà dei figli,
figliastri, nipoti e nipotastri…). Vuoi mettere due giorni di
riposo di fila? E nonostante un bambino che rimarrà da solo nel
suo giorno di vacanza? Guadagno 500,00 euro. Mica 1500. La
schiavitù non riguarda solo le immigrate. Qui, si ‘tratta’ di/le
bianche. Anita “.
La seconda : “Che fa il popolo in nero il 1° maggio? Lavora!
Buona festa ai/alle garantiti/e non potrò esserci e sai perché.
Che il piacere e l’amore siano con voi. Stefania
La terza non è affatto breve, di seguito invio la sua storia, un
altro curriculum vitae, con un po’ di news lavorative . Lo
faccio oggi che è da poco 30 aprile, domani sarò a Carrara per
il 1 Maggio Anarchico.
Così è anche se non vi piace. E fave e pecorino. E vino. E la
testa dura come il marmo. A cantare tra Amiche e Amici, Addio
Lugano Bella del 1894 di Pietro Gori, che già se ne intendeva di
1 maggio, come in un film originale divertente modernissimo in
cui si cantava se potessi avere Mille Lire al mese, contanti. Ed
era il 1939…Andare Camminare lavorare con i contanti…con tanti
tanti Auguri. Nel 1 maggio 2010.
Doriana Goracci - 30 aprile 2010
Lenzuola stese in
alcuni ospedali della Asl Napoli 1: così i dipendenti protestano
contro il blocco degli stipendi deciso dal Tribunale. Una
sentenza ha diffidato la Tesoreria del Banco di Napoli a
effettuare l’anticipazione di cassa. La mobilitazione è partita
dall’ospedale ”San Paolo”, con lenzuola stese e striscioni
esposti dalla mattinata, poi si è estesa ad altre strutture.
Distretti sanitari in assemblea: in alcuni casi occupati uffici
di direzione sanitaria e amministrativa. NAPOLI – Un gruppo di
disoccupati che manifestano in corteo ha bruciato dei cassonetti
della spazzatura per le strade del centro di Napoli. Il traffico
è in tilt. Sono stati presi a sprangate e bruciati anche tre
autobus senza far scendere il guidatore. Acerra: Occupata da un
gruppo di disoccupati la stazione di Acerra. I manifestanti
protestano contro la mancata erogazione dei finanziamenti per il
proseguo dei corsi di formazione professionale. Sono stati
rovesciati cassonetti e la circolazione stradale e’ stata
disturbata. MONZA – Tragica morte sul lavoro oggi a Brugherio.
Un operaio è rimasto con la testa schiacciata sotto una pressa
ed è morto sul colpo.
“Doriana…la mia storia non ha niente di particolare, di
eccezionale, se non nei limiti in cui “eccezionale” è la
situazione
occupazionale delle donne in Calabria (quota di donne occupate
tra i 15 e i 64 anni (30,8%) risulta inferiore per oltre la metà
a quella dell’Emilia Romagna (62,1%). Molte donne rinunciano
prematuramente all’idea di un lavoro oppure sono catturate dal
sommerso).Fine 2004 per motivi familiari e personali sono
ritornata in Calabria. pensavo di poter continuare a fare il
lavoro che ho sempre amato, disegnavo materiali archeologici,
lavoravo negli scavi, un po’ ovunque, ben pagato quando c’è. Mi
sono ritrovata a lavorare per la soprintendenza, senza
contratto, per un museo. Finito il lavoro il soprintendente in
persona (erano appena arrivati 11 miliardi di vecchie lire per
il parco archeologico) mi ha convocato, mi ha mostrato i jeans e
mi ha detto: vede Marina, ho i jeans bucati, non me li posso
neanche ricomprare, abbia pazienza. mai più vidi un euro, ci ho
rinunciato presto ovviamente (conta che a differenza ad es. del
Lazio non c’è in Calabria una graduatoria regionale dei
disegnatori arch., e questo ovviamente facilita la lobby).
allora mi sono messa a lavorare per un ente di certificazione,
perchè avevo bisogno di lavorare non per la gloria, non sono
scema sono organizzata e mi hanno preso, a lavoro nero per 4
anni, ma ho dovuto anche “ringraziare” . ho lavorato fino a 2
settimane dalla data del parto, mattina e pomeriggio, ho
scoperto solo il giorno del parto che avevo avuto una gravidanza
a rischio e per fortuna è andata bene. quando….. aveva un anno
la sede ha chiuso, qui chiude tutto prima o poi. da allora non
ho fatto l’impossibile per il lavoro, sinceramente. ho rifiutato
un lavoro al call center perchè non mi garantivano neanche un
cent se non riuscivo a piazzare i prodotti e rischiare di
lavorare a gratis col bimbo a casa non mi andava proprio. da
settembre….. andrà a scuola, e mi peserà oh se mi peserà. tutti
mi biasimano (tranne mia mamma) perchè non ho fatto “almeno” un
altro figlio nel frattempo. sono guardata così, come se non
avessi altra chance nella vita oltre che DARE un figlio, neanche
avere, ma questa è. delle mie amiche con figli le uniche che
hanno tenuto il lavoro sono quelle che lavorano per lo “stato”.
insegnanti, dirigenti scolastiche. le altre, tutte liquidate,
anche una cara amica con 2 figli e il marito in
cassaintegrazione. per fortuna Piero lavora e la spesa si fa,
una vacanza l’anno pure, ma io “bene” non sto cosi. certo non mi
piango addosso MAI, perchè davvero sono fortunata però: io non
festeggio perchè sono disoccupata (per le donne di solito
aggiungono: non volontaria!!!!!!!), anche se in realtà mi sbatto
tra casa, bimbo e famiglia, perchè si sa: Marina non fa un cazzo
quindi può fare tutto. baci Marina”
Se potessi avere mille lire al mese…
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