Piazza Scala News
  aprile 2009

 

GITA A FRASCATI
(Terza parte)

Cosa vuol dire  accontentare il marito che,
per una semplice e breve gita fuori porta,
preferisce il trenino locale piuttosto che la
comoda macchina.

ROMA - Domenica 31 maggio 2000 – h 7,30 

Grandi risate sguaiate per battuta che più grossolana non si può.
- Avverto tutti – aggiunge – che dalle h13 alle h 15 il servizio di navetta s’interrompe e anche le visite guidate. Però le ville rimangono aperte.
- Ecco – Luisa manifesta il suo sempre più crescente nervosismo – lo avevo previsto, se avevamo la macchina si sarebbe potuto almeno e comunque continuare il giro da soli per non perdere tempo. Cose tue.
Nessuna risposta naturalmente. Lui evita.
Visita di villa Aldobrandini, architettura esterna e parco. L’interno non si può.
- Grandiosa costruzione di Giacomo Della Porta 1598-1602 per il cardinale Aldobrandini, nipote di Clemente VII – dice la guida – L’interesse maggiore è dato dal parco e dal Teatro delle Acque.
GIOCHI D’ACQUA NEL VERDE DEI GIARDINI DELLE VILLE TUSCOLANE, s’intitola infatti così l’iniziativa del Comune di Frascati.
- Io veramente mi aspettavo un Teatro delle acque fantastico con fontane, zampilli, cascatelle. Proprio per niente – borbotta Luisa.
Bella, sì, l’esedra in cui si aprono nicchioni con fontane e statue, sormontata da due erbose gradinate parallele che salgono sul colle. Ma l’acqua dov’è? Solo al centro del ninfeo si scorge un misero scroscio d’acqua intorno alla statua di Atlante che tiene il mondo, e poi su, in alto, lungo le gradinate qualche rivolo. Gli acquedotti cardinalizi, è evidente, non funzionano più tanto bene.
- Quando Giovanni Fontana ideò quest’impianto idraulico – dice la guida – certo i giochi d’acqua dovevano essere più appariscenti. Oggi lasciano un po’ a desiderare. - - Elementare – commenta Luisa.
Al centro di Frascati, cioè a Piazza Marconi , li riporta sempre la stessa navetta.
Intervallo.
Si siedono in un bar. Luisa ordina una focaccia bianca con formaggio e prosciutto. Non ce n’è più. Mangia controvoglia un tramezzino scipito e poi si accende una sigaretta.
- Villa Torlonia è vicina, andiamo a piedi a vederla e così occupiamo questo tempo – propone un po’ dubbiosa per il caldo - ma tant’è: è l’una e mezza, che facciamo se no qua fino alle h 15?
S’incamminano sotto il sole. Poca gente a Villa Torlonia. Il palazzo non esiste perché distrutto dai bombardamenti. Solo il parco da vedere. Anche qui un Teatro delle acque, bell’opera scenografica di C. Maderno, ma senza acqua.
Sempre sotto il sole tornano in piazza ad aspettare la navetta. C’è già la fila. Minuti 20 in piedi sotto il sole.
- Se venivamo in macchina… E’ meglio che non parlo.
Tre navette stanno lì ferme con le porte chiuse in attesa dell’orario stabilito..
L’autista di prima, quello spiritoso, è il primo ad aprire in anticipo le porte del pulmino e quindi saliamo.
- Dove andiamo? – domanda sempre saggiamente Luisa.
- A Villa Aldobrandini – risponde l’autista.
-.Ma noi dobbiamo andare a Villa Falconieri.
- Non c’è problema, ci passo e vi faccio scendere, vi resta solo una leggera salita – risponde lo spiritoso.
«Evidentemente ogni navetta fa lo stesso tragitto fermandosi davanti alle varie Ville come un autobus. Logico no?» pensa Luisa. E invece no, si sbagliava, non era affatto logico. Ogni navetta andava in una villa diversa.
- Il «ci passo» dell’autista troppo generico. Mi mette un sospetto – pensò Luisa.
Seduta sulla navetta Luisa adesso legge sulla guida del Touring testuali parole: “Si prosegue a piedi tra muri di cinta in leggera salita… e poco più su si apre l’ingresso alla Villa Falconieri”.
Poco più su… «Qualcosa non mi quadra ma non so esattamente cosa. Il ci passo dell’autista e il poco più su del Touring mi mettono vari sospetti. Non sarò stata un poco ingenua?»
- Proprio così – sbotta poco dopo Luisa una volta scesi dalla navetta – Lo vedi? Il ci passo significava che l’autista passava sì, ma giù in basso, infatti ci ha mollato all’inizio della leggera salita. 800 metri di scalata, pendenza Monte Bianco!
Giacomo capisce ma saggiamente non risponde.
Mentre Luisa arranca furiosa, la giusta navetta che invece andava proprio fin su, a Villa Falconieri, passa accanto a loro sghignazzando.
- Non c’è dubbio, organizzazione delle navette sbagliata. Ah se venivamo in macchina… -
Guardando la gente che come loro arrancava faticosamente Giacomo dice:
- Aver compagno al duol…
- No, la pena non scema affatto, sono distrutta.
Per non sentirla blaterare Giacomo affretta il passo salendo più in fretta con l’affanno.
- Abbiamo pagato pure L 12000 per il servizio delle navette e andiamo a piedi – lei aggiunge acida.
Lui si allontana sempre più.
« Del resto non é una novità – pensa Luisa - in qualsiasi posto e in qualsiasi tipo di strada il mio compagno cammina sempre più svelto di me per cui non camminiamo mai insieme: lui avanti e io dietro almeno 10 metri!»
Visita di Villa Falconieri rifatta dal Borromini.
- Il gioco d’acqua nelle fontane non si può vedere – dice la guida – perché quella parte del parco è chiusa e pericolosa, ci sono serpentelli.
- E ti pareva…
In compenso si visita l’interno con bei mobili d’epoca. Luisa non fa altro che cercare un posto dove sedersi. Stanchezza da salita.
Fine della visita e attesa della navetta per poter andare a Villa Lancellotti.

(continua)

 

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