SOLO MEZZO SECOLO DOPO…. si fa per
dire
Nuzio Filogamo ed Arnaldo De Porti
Forse quanto
sto raccontando presenta degli
accostamenti rivenienti da una sorta di soggettivi
revival esistenziali pregressi...stante il gran numero
di anni attuali, ma
nella semplicità e soprattutto nella genuinità del
racconto, ciascuno di noi, sia pur in sceneggiature
soggettive, potrebbe anche identificarsi, magari
attraverso altre performance che la redazione di “Piazza
Scala” potrebbe prendere in considerazione, trattandosi
di spezzoni della nostra vita, legata alla personalità
dei colleghi legati al nostro amato ambiente di lavoro..
Erano gli anni 53-54 quando in un teatro-dopolavoro di
Porto Marghera, quello della ex società Montecatini,
ebbi il…coraggio di esibirmi con
la fisarmonica in un celebre pezzo “Il Carnevale di
Venezia” con le difficili variazioni di Frosini che
costringevano la mia mano in un forsennato andirivieni
sulla tastiera dello strumento. Sapete chi fu il
presentatore ? Un nome celeberrimo, sebbene…
chiacchierato: Nunzio Filogamo, il quale, con modalità
di presentazione diverse rispetto a quelle di adesso,
annunciò: “ Ecco a Voi, un…mago della fisarmonica “.
Ebbene, suonai il pezzo che, a mio parere, non riuscì
proprio come avrei voluto, ma la mia giovane età e fors’anche
perché erano pochi gli intenditori, provocarono un
discreto battimani…di approvazione.
Questo preambolo non vuol certo essere auto-celebrativo,
ma ha lo scopo di collegarsi ai fatti che, per la loro
straordinaria singolarità, meriterebbero un breve
ricordo.
Nel 93, ovvero circa mezzo secolo dopo la predetta mia
esibizione a Porto Marghera, che succede ? Succede che,
con amici ed amiche, faccio una corsetta di 5-600 km in
macchina da Venezia per raggiungere l’Abruzzo, passando
per Vasto (volevo infatti vedere dove era nato il nostro
Presidente Mattioli), poi Sulmona per visitare le famose
fabbriche di confetti, Avezzano poi, ecc.ecc, per
fermarmi prima a Roseto degli Abruzzi ove, sulla piazza
centrale, si teneva una festa
dell’agricoltura
con tutto ciò che le va dietro: vino genuino, salumi,
formaggi, frutta di ogni tipo, insomma una coreografia
gastronomica da sogno. Che succede ? Succede che intorno
a mezzanotte, dopo aver annaffiato di buon vino tutti
gli stuzzichini depositati all’interno dello stomaco,
gli amici, ma soprattutto le donne, mi scaraventano di
prepotenza sopra il palco in quanto, su loro input
autoritario, avrei dovuto farmi prestare la fisarmonica
di un orchestrale lì presente e suonare un pezzo.
Insomma, fecero tutto loro, avvisando ovviamente il
presentatore. E qui viene il bello.
Chi era questo presentatore ? Nunzio Filogamo, il quale,
mezzo secolo dopo la prima presentazione, mi presenta
una seconda volta attraverso reti televisive locali
d’Abruzzo: “Ho il piacere di presentare un personaggio
che ho già presentato a Venezia mezzo secolo fa… “
Si fece silenzio in piazza e Nunzio mi chiese : “Cosa ci
fai sentire ?” Risposta da parte mia: “Tanto per stare
al…tempo, rifarei lo stesso pezzo di mezzo secolo fa, e
cioè il Carnevale di Venezia…” A chi lo dedichiamo ? –
mi chiede Filogamo. Risposta: “Alla gente tutta
d’Abruzzo ed a mia figlia Tiziana che si trova a
Venezia…
Parto con quella determinazione che risponde al senso di
“o la va o la spacca”… ed il pezzo questa volta riesce
meglio del precedente, suonato 50 anni prima.
Ma ciò che onestamente non mi so ancora spiegare è se la
buona esecuzione del pezzo è dipesa dalla giusta
carburazione a base …dei vini d’Abruzzo piuttosto che
dalle mie modeste capacità, che, in quel momento,
avrebbero richiesto quei noti strumenti di deterrenza,
alias etilometri, che, per fortuna, allora non erano
ancora in auge !
Altrimenti avrei esaurito i punti a vita…
Arnaldo De Porti - aprile 2009
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