Piazza Scala News - giugno 2013

 

 

La Compagnia di Gesù nella Filatelia

 

Jorge Mario Bergoglio è il primo Papa che appartiene alla Compagnia di Gesù, il maggior istituto religioso della Chiesa cattolica. Per questo motivo Papa Francesco è stato immediatamente indicato come il primo “vero Papa nero” definito così per via non solo del colore della tonaca ma anche perché il Superiore dei gesuiti (oggi Adolfo Nicolas S.J.) è stato sempre chiamato il “papa nero” per la durata a vita dell’incarico e l’influenza dell’ordine nel cattolicesimo.

 

 

 La Compagnia di Gesù (Societas Jesu) è un istituto religioso maschile di diritto pontificio con sede attualmente a Roma e coinvolge nelle sue molteplici attività tanta gente, persone credenti e non credenti anche, in più di 100 Paesi.  I gesuiti osservano il voto di totale obbedienza al Papa e sono particolarmente impegnati nelle missioni e nell’educazione. I gesuiti pospongono al loro nome la sigla S.J. e il monogramma usato è fondamentalmente un’abbreviazione del nome di Gesù in greco: IHSOUS. Originariamente e su molte icone nella terza finale appare la lettera greca Sigma (Σ), ma alla fine ha prevalso la più comune lettera S dell’alfabeto latino.

L’emblema dell’ordine, quindi, è dato da un disco raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere IHS e la lettera H è sormontata da una croce e in punta i tre chiodi della Passione.

 

L’ordine fu fondato da Sant’Ignazio da Loyola e approvato da Paolo III nel 1540. Lungo i suoi cinque secoli di storia è stato spesso visto come una forza non del tutto armonica, in certi casi in forte contrapposizione con la curia papale. Tanto che Clemente XIV arrivò a sopprimerlo nel 1773. I gesuiti vennero poi ricostituiti da Pio VII nel 1804.

Non è il caso in questa sede di approfondire la storia della Compagnia di Gesù in quanto l’obiettivo principale di queste brevi note è quello di sintetizzare l’attività dei gesuiti con l’aspetto filatelico che, come potremo osservare, ha avuto un legame molto forte: le attività missionarie e educative al centro del loro apostolato non li ha relazionati a un unico “convento” e questa caratteristica li ha portati a essere i protagonisti dell’evangelizzazione in tutto il mondo, spesso rendendosi dei veri e propri protagonisti della vita politica, sociale e culturale di un Paese tanto da “meritare” di essere commemorati anche attraverso numerose emissioni filateliche.

L’anticlericale Napoleone Bonaparte scrisse di loro «sono un’organizzazione militare, non un ordine religioso, il loro capo è il generale di un esercito, non il semplice abate di un monastero». Appare evidente che caratteristiche come queste abbiano suscitato interpretazioni più o meno fantastiche su eventuali “ruoli occulti” dei gesuiti. In certi momenti della Storia, nel linguaggio comune, il termine “gesuita” ha evocato sovversioni, intrighi, complotti e quello di “cospirazione gesuitica” (con il “papa nero” nel ruolo di oppositore occulto del pontefice) è ormai un classico delle suggestioni fantapolitiche e dell’immaginario catastrofico. E, certamente, la frase pronunciata da Papa Francesco «vengo dalla fine del mondo» potrebbe aver alimentato tante suggestioni….

Nella loro attività missionaria, come già detto, i gesuiti hanno sempre viaggiato molto: dalle Colonie portoghesi in India, al Giappone fino in Cina spesso al fianco di potenti come recitano anche alcuni versi di una nota canzone di Franco Battiato «Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming».

In questa prima puntata ci occuperemo esclusivamente della simbologia IHS vista attraverso la filatelia.

 

Il “Coat of arms” di Ginevra

 

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Il “Coat of arms” di Ginevra risale al XV° secolo e ha come stemma un mezzo sole nascente recante l’iscrizione in greco IHΣ. Questo simbolo appare per la prima volta in filatelia sul “doppio di Ginevra” uno dei pezzi filatelici considerati più rari al mondo che unisce due francobolli da 5 centesimi emessi nel 1843 e, in un rettangolo sopra, il testo “10.PORT CANTONAL.Cent” (vedi il sottostante francobollo del Camerun che ha emesso un commemorativo nel 1977

 

Precursore nell’uso del Sigillo della Compagnia è stato San Giovanni da Capestrano dell’ordine dei Frati Minori Osservanti, grande evangelizzatore vissuto nel XV secolo.

Stendardo di San Giovanni da Capestrano dipinto da Giovanni di Bartolomeo dell’Aquila verso la metà del XV secolo.

 

Il Sigillo della Compagnia vero e proprio raffigurante la IHS con croce e chiodi appare su molti francobolli come possiamo vedere qui di seguito attraverso alcuni significativi esemplari.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fernando Mazzotta - Taranto

 

 

 

 

 

 

 

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