Viva Zapatero la Porta del Sol le donne e l’Italia e poi?

 

     di Doriana Goracci    

 

Il 15 aprile 2008, mi fecero il piacere di pubblicare sul loro sito, Giornalettismo, certe mie opinioni: Zapatero, le donne e l’Italia. Anche questa mattina mi sono svegliata e ho letto  sull’Ansa che: ”Spagna, Zapatero Ko a amministrative..  Secca sconfitta per Psoe, che perde città  chiave Barcellona”.  Si da il caso che anche un altro sito, Megachip, mi fece  il piacere di pubblicare il 16 maggio 2005: Al Social Forum Europeo di Atene… “ Ultimamente ho collaborato attivamente al sito italiano per il collettivo Bellaciao, www.bellaciao.org , mi è sembrato e sostengo che sia uno spazio libero e indipendente, dove poter comunicare e far circolare le proprie e altrui idee… Nasce ad opera di italiani residenti in Francia, si è allargato in Gran Bretagna, in Spagna, sembra, e lo spero tanto, anche in Grecia. E noi italiani, residenti in Italia? Resistenti. Il Collettivo aveva realizzato nell’ambito degli eventi culturali al Sfe la visione del film W Zapatero di Sabina Guzzanti, seguito da un dibattito che mi vedeva coinvolta .
Sui media nazionali, sui media indipendenti. Atene è rimasta una sconosciuta città in cui chi ha potuto, anche con grossi sacrifici è andato. Non sono emerse affatto grandi curiosità di relazioni, se non date ed appuntamenti per iniziative ufficiali in sedi ufficiali o date proposte per ulteriori manifestazioni. Panorama piatto. L’agitazione e il disagio sociale cresce,come la precarietà, anche autonomamente e spontaneamente, in forme diverse e sconosciute ai più. Noi quì in Italia, poco prima e poco dopo siamo stati forse presi da ben altro… Le elezioni politiche, ora quelle amministrative, poi il referendum sulla costituzione, poi il toto ministri, poi i funerali per i soldati morti, poi ora ci si organizza per il 2 giugno. Avevo titolato l’iniziativa di Bellaciao con: controllo informazione libertà espressione. Quattro parole determinanti per il nostro vivere. Per me sono rimaste parole, sopratutto per chi non sapeva nemmeno l’esistenza di questo appuntamento europeo. La protesta cresce nel mondo, si tenta di comunicare, si tentano delle strade in cui camminare insieme.”

E invece mò? C’ho Sette par de scarpe, tutti al mare.

OGGI, cosa abbiamo da proporre e cosa non propone MAI la sinistra? Della Destra non ne voglio parlare, l’hanno fatto costantemente i Media, non hanno fatto altro che spiegarci quanto male causa… Non hanno mai parlato di quello che ha FATTO Zapatero in Spagna, neanche in questi giorni. Ma i riflettori si sono accesi sulla Porta del Sol, come in certe Primavere, che quando mietono morti e feriti sono ben illuminate dalle propaganda “sinistra”  e allora cosa rimane  dei vari se non ora quando? Vengo presa a dir poco da dubbi. Pertanto vi invito a leggere quanto scrissi, poi mi fate sapere chi dovremmo delegare a fare e non le chiacchiere. Le Banche?  “Le banche italiane hanno incrementato l’utile dell’1,5% a sette miliardi di euro nel 2010 ma, per effetto del perdurare della crisi, hanno visto una crescita delle sofferenze da 33,7 a 44 miliardi di euro con una diminuzione del Roe al 3,65% contro il 3,84% del 2009.” Eh già, loro aumentano i loro utili ma soffrono. Tra Oro Petrolio Danze e Cus Cus mi torna alla mente una certa Rumba Rave “banquero”.

Segno cattivo che i bar sono affollati, come in Tunisia, e  la storia ce la racconta Mounir Romdhani: continua a pedalare, anche se non è donna. Essendo umana , Fratello Sole Sorella Acqua, Voto 4 SI il 12 e 13 giugno, ai Referendum Popolari.  E poi? Fuori o dentro quale Porta? A raccattare tra Destra e Sinistra le Palle e le Balle al centro? Ne convengo “Certe esperienze di Mujeres Libres, hanno sempre disturbato e continueranno a disturbare”.

 

Doriana Goracci – maggio 2011

 

Zapatero, le donne e l’Italia
di Doriana Goracci


Per il secondo mandato a Zapatero, le donne al governo sono in maggioranza e come se non bastasse, la donna scelta per il Ministero della difesa è anche incinta. Ecco, non dovevamo saperlo oggi, avremmo dovuto saperlo dopo. Sarà ancora più triste votare, farlo senza entusiasmo ma con rassegnazione e con la nota paura latente, che l’Altro vinca. O non votare come chi scrive, con aggiunta profonda amarezza. E un vincitore invece c’è in assoluto, l’Antipolitica, la distanza sempre più grande tra chi governa e chi è governato, ancora senza rabbia, quella vera, quella primaria, incontenibile e furiosa.

Ero con altre donne ieri sera, e ci siamo chieste in modo diverso cos’è che non andava in noi, quale approccio sbagliato abbiamo con le istituzioni, per trovarci a raffrontare certi dati spagnoli con quelli italiani e ci siamo un po’ accusate e un po’ giustificate, come succede sempre; ci siamo confrontate con gli uomini.

Poi mi chiedo oggi, ora, nel giorno del Grande Diritto, se mai chi esercita e ha esercitato il potere si è chiesto privatamente e collettivamente e poi ha confessato pubblicamente le sue manchevolezze e se mai chi esercita e ha esercitato il potere, lungo l’arco del suo mandato, ha o avesse mai chiesto ai suoi rappresentati se erano d’accordo con il suo operato, se era possibile fare o non fare ciò che ha fatto, e perchè non hanno mai chiesto ragione, senza mai dire ho sbagliato, senza mai fare e non promettere soltanto, senza mai proporre lotte senza sbocco, senza mai chiedere senza dare. E così è finita, anche questa volta.

La Destra si è fatta tutta la sua legislatura e non solo, promette ma ha anche il coraggio di dire “ho fatto”. Quel fare per chi è a Sinistra, appare come un disastro, ma la Sinistra non ha fatto tutta la sua legislatura e promette solo se sarà nuovamente al potere che farà, ciò che non ha fatto ma sopratutto eviterà che la Destra ritorni.

E le italiane, rimangono quì come me a fare i loro conti, quelli che non fanno a sinistra, a farsi le domande, quelle che che non si fanno a sinistra, a cercare donne che governino per la loro determinazione, quelle che non hanno messo a sinistra e allora scoprono che ce ne sono di donne che parlano e fanno, si espongono e lottano ma sono dove si conta pochino, dove se le voti, butti il voto, sono donne che avranno un bel rilievo per un po’ di giorni , donne che dovranno presto abituarsi, se già non l’hanno fatto a fare i conti non con l’elettorato, ma con

questi contabili dell’Italietta del malaffare.

Come nei postriboli di antica memoria, alcune donne i soldi li amministravano, stando alla cassa od offrendo i loro “saperi” .

Un ruolo delle donne , che pare gli uomini non abbiano mai messo in discussione, donne “competenti” che erano solite relazionarsi con gli uomini. E intanto ci ritroviamo ancora divise, nel voto e nell’astensionismo, nel voto al centro e un po’ più a sinistra, nel raccattare le palle, nel fare da spettatrici dei gol e degli autogol, dei campionati del cattivo governo, dei primati da dimenticare, nell’apparire isteriche lanciatrici di uova o icone del pensiero femminista, milioni di donne e basta, senza essere cittadine, senza partecipazione alcuna.

Quelle donne spagnole , che hanno vissuta la dittatura e l’anarchia, la chiesa e il laicismo, quelle donne sull’orlo di una crisi di nervi… non stanno più sull’orlo della Depressione ma continuano a sottoporsi ad esami e ad essere ampiamente votate, come chi ha reso possibile tutto questo.

Continuo a pensare che non dovevano dircelo ieri, ma poi forse nulla cambierà il corso delle cose, e anche questa è una banalità da farci sentire ammalate e cretine per sempre.

15 aprile 2008

 

 

 

 

 

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Piazza Scala News - giugno 2011