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Sono nato a
Salerno nel 1944: mi sento parte integrante della comunità
territoriale. Partecipo, tenendomi alla larga dalla politica
attiva, agli eventi culturali della mia Città. Ho pubblicato tre
libri (Le Stagioni di Via Cannonieri; Icone di Piazzetta; Le
Favole dell’Economia), scrivendo per diletto alcune cose, che
non assomigliano certo ai “Promessi Sposi” e riflettono quasi
sempre contesti minimi del mio ambiente d’origine. Collaboro,
quando mi pare, con la stampa periodica della mia Provincia.
Porto Milano nel cuore, anche per il calore col quale mi ha
accolto in passato e per le opportunità professionali che volle
riservarmi una Grande Azienda #
(le due maiuscole non sono casuali). Forse per questo ho
lasciato in pegno alla metropoli mia figlia Ida, che lavora per
il gruppo Mediaset. E, di tanto in tanto, ritorno nella
“capitale morale”, per risciacquare i panni nei Navigli. Un solo
rimpianto: dopo 22 anni di Lombardia, le mie saltuarie
esibizioni in dialetto ambrosiano riescono al massimo a
suscitare vivissima ilarità tra i tanti amici meneghini. |
UNA...FREGATURA PER GLI EREDI (Coste -18.12.2005)
Carissimi
ed unici miei nipoti, ricordo con precisione, nonostante abbia
superato da un pezzo i settanta, che nel dicembre di parecchio
tempo fa avevate spergiurato di venire a passare le feste col
vostro vecchio zio. Ero consapevole che sarebbe stato un
sacrificio per voi abbandonare la metropoli nella quale abitate,
e che siete costretti con dispiacere a gratificare il mio
affetto senile solo con qualche frettolosa telefonata mensile.
La cosa quella volta mi aveva emozionato: il frigo rifletteva le
crisi d'identità, che mi prendevano dinanzi all'abbondanza dei
banchi del mercatino rionale. Mi ero lasciato tentare (si sa,
essendo anziani, tante cose si fanno per sentirsi meno soli). E
quindi, avevo riempito, nell'attesa del sospirato vostro arrivo,
il bianco elettrodomestico con i broccoli, un pezzetto di
baccalà, le
"papaccelle",
le olive nere, i ravioli fatti a mano. Tutta roba di
prim'ordine, che aspettava solo di essere cucinata assieme a
voi, che avreste vissuto il Natale in quel mio grande
appartamento di Salerno, sei vani ed accessori, vista mare.
Enorme, per un uomo senza una propria famiglia. Che bella casa,
dicevate, e pensavate intanto "un giorno sarà nostra". Arrivaste
invece solo a San Silvestro, restaste neanche mezz'ora perché, è
giusto, dovevate scappare a Positano, dove la fine dell'anno è
evento ben più eccitante che aspettare, giocando a carte e
vedendo la TV, i fuochi di mezzanotte. Le verdure ed il pesce
erano intanto marciti sui ripiani. Però, riferiste, non
sarebbero mancate altre occasioni per farmi compagnia. Da
allora, non ci siamo più rivisti. Peccato non possiate perciò
apprezzare le novità alle quali mi sto preparando. La pensione
non è tanta, non ho potuto avere grandi agi, dovendo quadrare il
mio risicato bilancio. Ma - sorpresa! - il legislatore pare stia
finalmente pensando anche a me, introducendo, nel
maxiemendamento alla Finanziaria, un'eccezionale novità che fa
già andare in fibrillazione le banche e gli immobiliaristi. Si
chiama
"prestito ipotecario vitalizio".
Che è, chiederete voi. E' uno
strumento inventato nel 1999 dagli anglosassoni, indiscussi
maestri in campo finanziario. Pare che siano stipulati
annualmente contratti per più di un miliardo di sterline.
Chiunque abbia superato i 65 anni e sia proprietario di un
alloggio residenziale, potrà accedere ad un mutuo, tra il 25 ed
il 30% del valore dell'immobile, senza dover restituire un Euro
finché campa, né il capitale, né gli interessi. Non c'è bisogno
di nulla, né di capacità reddituale, né sono previsti limiti
d'età. Tanto, la cifra complessiva sarà pagata dagli eredi, che
potranno scegliere se rimborsare il debito in un'unica soluzione
o rinunciare, lasciando nelle mani del creditore l'immobile
ipotecato. I giornali hanno fatto due conticini: i potenziali
destinatari di questa misura sono in Italia più di cinque
milioni, che potrebbero cercare qualche rendita integrativa per
i loro magri redditi, oppure rinnovarsi il mobilio o farsi il
giro del mondo in 24 mesi, perché le statistiche dicono che
almeno sino agli ottanta dovremmo arrivarci, e non è giusto che
i giovani vivano ai Parioli e noi invece conserviamo come
formichine le proprietà, per fargliele godere senza sforzo. Lo
immaginavate che il valore del patrimonio di noi single
stagionati, può superare largamente i 600 miliardi di Euro? Ah,
che felice innovazione. Sotto il profilo morale, mi sento
inoltre a postissimo: è stato affermato che questa misura è un
volano per rilanciare i consumi e sostenere la crescita
economica. Sono pronto perciò ad immolarmi e dare una mano al
nostro lungimirante Governo. A proposito: se doveste andare di
nuovo in costiera, non vi preoccupate più di passare da me: in
previsione dei quattrini che ricaverò, la badante Natascia mi
accudisce con particolare cura; una pillolina azzurra conforta
poi la mia veneranda età. Mi affaccio in canottiera sul balcone,
e respiro a pieni polmoni l'aria di mare. E la casa? Beh, quella
non è praticamente più mia, il più tardi possibile dovrete fare
i vostri ragionamenti di convenienza con la Banca. Fossi
presente, mi farei una bella risata all'apertura del testamento.
Conoscete l'antico detto, parafrasato da Massimo Troisi: stavo
vivendo cento anni da pecora, potrò trascorrere l'ultimo
periodo, se non proprio da leone, almeno da vivace orsacchiotto!
Vincenzino Barone |
Piazza Scala News - giugno 2010