QUANDO CERTE ARIE MUSICALI SI ASSOMIGLIANO…... ALLORA SUCCEDE CHE….

Mi è stato raccomandato di non parlare di politica fino alle prossime elezioni ed io, ligio al “comandamento”, sostantivo quest’ultimo che si attaglia perfettamente a quanto sto per scrivere, non faccio altro che osservarlo, cambiando pertanto tema.
Qualche anno fa, comunque prima della pensione, un Parroco di una Chiesa vicina a Venezia, precisamente di Zelarino, mi ha chiesto se potevo fare un’opera di carità cristiana, intrattenendo con i miei strumenti musicali, un centinaio di anziani per la festa del nuovo anno. Risposi senz’altro di sì, anche se la cosa, durante la notte di San Silvestro, poteva essere un po’ seccante….
Ebbene, stante il target dei miei intrattenuti, compreso il Parroco, Mons. Marigo, il repertorio non poteva (fortuna anche mia perché i pezzimoderni esulavano e tuttora esulano dal mio repertorio musicale), tutta la notte è stata incentrata su brani degli anni…anta, per non parlare di altri che datavano primi anni 900.
La serata andò bene, anzi benissimo, almeno da ciò che tutti allora hanno potuto osservare: anziani di 80-90 anni che ballavano i valzer di Strauss o certi “tanghi” che noi giovani allora chiamavamo della…piastrella, perché, durante la musica, ci permettevano di stringere qualche bella “tosa” e via di seguito…
Quella notte, il pezzo che andò per la maggiore, fu “Anema e Core” , del Principe De Curtis, in arte Totò, tant’è che questa famosa canzone si inseriva, su continua richiesta dei “ballerini di 80-90 anni”, in un rapporto di uno a cinque rispetto alle altre canzoni.
Battimani, auguri, spumanti, panettoni, baci ed abbracci….ci vedremo il prossimo anno (se ci saremo) erano gli ingredienti fino alla fine della festa, verso le 4 del mattino. Io, lo confesso, non ero stanco, ma avevo la testa che rintronava di musica e canti, non solo, ma avevo anche il pensiero di ricaricare in macchina gli strumenti musicali (col freddo e neve) oltre a quello (di pensiero) di dover suonare l’organo in Chiesa alle 8 del primo gennaio. Vale a dire, tre ore dopo circa…..
E qui viene il bello della diretta, si direbbe oggi. Infatti, il Parroco, all’inizio della Messa mi dice di suonare “Dov’è carità e amore”, cosa che faccio subito sperando di essere accompagnato dai diversi cantori, seduti sui banchi. Che mi succede ? Succede che, avendo in testa la melodia che avevo suonato prevalentemente, durante la festa finita solo qualche ora prima, anziché intonare …”Dov’è carità e amore”, avvio con l’organo la canzone di Totò, e cioè “Anema e core” , tradito dal fatto che, all’inizio, l’aria un po’ si assomiglia…....
Me ne accorgo subito che c’è qualcosa che non va anche dal fatto che vedo il Parroco che batte i piedi sotto l’altare perché non riusciva ad intonare…
Abbiamo riso un po’ tutti al momento, ma soprattutto dopo, e cioè quando abbiamo immaginato una scena di questo genere:
Il Parroco che inizia “TENIMMOCE ACCUSSI’…ANEMA E CORE ” , magari seguito da qualche movimento di danza dei fedeli, in piedi sui banchi …forse assonnati anche loro come me.

Arnaldo De Porti - maggio 2009