Siamo rimasti tutti affascinati dai bellissimi colori dell’autunno silano: il verde intenso dei grandi pini alternato al giallo, al marrone, al rosso e all’arancione di faggi, larici e pioppi che formano i fitti boschi della Riserva Naturale della Sila.

Immersi in questo scenario, in cui ampie zone boschive lasciano spazio a vaste radure  erbose, abbiamo percorso il nostro itinerario silano.

Da Lorica, dove abbiamo soggiornato in un albergo a due passi dal lago Arvo, abbiamo  raggiunto San Giovanni in Fiore, un vasto e popolato centro, a circa 1.400 metri di altezza, che custodisce, nel suo borgo antico, la suggestiva Abazia Florense. Colpisce, di questa antica chiesa del 1.200, l’austerità dell’ampia navata con nude pareti in pietra calcarea locale, priva di qualsiasi decorazione, quale espressione della spiritualità e delle severe regole di vita dei monaci florensi (povertà, lavoro e preghiera). In fondo alla lunga navata, in forte contrasto con tanta semplicità, si staglia l’altare barocco (del 1740), in legno dorato, sovrastato dalla nicchia contenente la statua di S. Giovanni Battista, patrono della città. Interessante, nell’adiacente navata, la mostra delle tavole del “Libro delle Figure”, opera dell’abate Gioacchino da Fiore che ha in esse rappresentato il suo pensiero e la sua esaltazione della Divina Trinità.

Dal “sacro” al “profano”, dalla spiritualità dell’abazia siamo passati, infatti, all’allegra atmosfera della “Festa dell’autunno” con cui ci ha accolto Camigliatello.

La strada principale costeggiata da colorate bancarelle cariche di prodotti gastronomici locali e tipici oggetti artigianali; nell’aria i profumi di caldarroste, salsicce e bollenti frittelle zuccherate; ovunque il suono di piccoli complessi che accompagnavano ballerine di tarantella;  in tutti la voglia di curiosare, assaggiare, comprare e, perché no, anche di abbozzare passi di tarantella.

Ma ciò che rimarrà certo nei nostri ricordi è lo spettacolo dell’incontaminata natura che irconda il grande lago di Cecita, sulle cui rive abbiamo piacevolmente passeggiato prima di fare sosta nel Centro Visite, punto di ristoro immerso nel verde del Parco. Qui è stato possibile percorrere i sentieri naturalistici, visitare l’Orto Botanico e ammirare, nell’interessante Museo del Lupo, i numerosi esemplari imbalsamati degli animali che popolano il Parco e raramente visibili in natura. Appagati da questa, purtroppo breve, “immersione” nella straordinaria natura dell’altipiano silano, siamo rientrati con il proponimento di tornarci, prima o poi!

Margherita Dolce

 

Da: Nuova Realtà, Notiziario dell'Associazione Bancari Caripuglia-UBI><Banca Carime, n. 4 del dicembre 2010

 


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Piazza Scala News - febbraio 2011