MI CONSENTITE UNA CHIACCHIERATA (SENZA DIRE NIENTE RISPETTO A CIO’ CHE GIA’ SI SA)   
FRA IL SERIO ED IL PIU’ O MENO FACETO ?

Non so se dipende da un mio momentaneo stato d’animo dovuto all’età  di un…”diversamente giovane”, fatto sta che ho iniziato il nuovo anno con poco entusiasmo rispetto agli anni passati. Eppure, non ho particolari problemi se non quelli riconducibili all’ordinarietà quotidiana, problemi che ci  vengono maledettamente proposti da madre-natura dopo i tanti…anta, ossia qualche dente che non funziona, una slogatura, un colpo di freddo, una cattiva digestione, un dolore articolare ecc. 

Perché questo strano  preambolo ? Lo spiego subito, non prima di ringraziare “Piazza Scala”, la quale, attraverso il suo poliedrico direttore, Alfredo Izeta, riesce ormai da anni a coinvolgerci un po’ tutti in un clima familiare che potrebbe avere le sembianze, sia pur a distanza, riconducili, e per certi versi equiparabili,  al periodo in cui ci trovavamo tutti insieme nei diversi uffici della banca, ove, a seconda della… luna che ci portavamo da fuori,  ogni tanto sprigionavamo le nostre belle confidenze  con il collega che ci stava appresso, allo scopo di  tagliare un po’ l’aria delle solite carte, delle solite telefonate, e, perché no ?, anche degli ordinari “incazzamenti”  quando le cose non andavano proprio per il  verso che avremmo voluto..  

Ancora non so, mentre scrivo, se qualcuno avrà capito l’obiettivo di questa mia, chiamiamola pure, prolusione. Eccolo in breve. Esso vorrebbe  riformulare l’ex spirito di colleganza attualizzandolo agli…anta di ciascuno di noi,  non sottacendo la mia-nostra grande e rispettosa invidia nei confronti di coloro che non hanno ancora varcato abbastanza questa soglia e che, beati loro, si possono permettere ancora certe licenze senza prendere il…raffreddore.  

Proviamo semplicemente ad immaginare se, al di la degli affetti della famiglia, dei nostri parenti più cari, dei nostri hobby   ecc.,  non ci fosse per noi la possibilità di una “rimpatriata” verso quei sentimenti professionalmente pregressi  che, dopo la quiescenza,  continuano ad accompagnarci anche adesso, tenendoci ancora fraternamente uniti attraverso quella risorsa che si chiama “Piazza Scala”.   Se ciò non fosse possibile, non sarebbe come cancellare tutto il nostro passato che, non potendo esso essere più alimentato dalla dialettica del nostro vecchio ed amato ex-ambiente, non consentirebbe neppure di rinfrescare un mero nostalgico ricordo condividendolo contestualmente con qualcuno, stante anche la “particolarità” del nostro linguaggio professionale che richiede una certa forma-mentis rispetto a tanti altri più comuni ?  La nostra ex professione infatti, per via di un denominatore comune, alias il denaro, ci ha fatto abbracciare  tanti altri contesti professionali diversi dalla banca (quando facevamo gli studi per facilitare qualcuno, quando facevamo le azioni di produzione e sviluppo ecc.  parlavamo infatti con agricoltori, fabbriche industriali, indotto, professionisti,  medici ecc.ecc),  tanto che dalla esperienza eterogenea acquisita nel corso degli anni ne è senz’altro scaturita una variegata cultura, una forma-mentis  privilegiata rispetto a tanti altri contesti, realtà positiva che non può non essere riconducibile allo stile di vita legato alla nostra ex professione. Sarebbe come se ai nostri diplomi, alle nostre lauree, si fossero aggiunti altri titoli accademici senza frequentare le università…suvvia un po’ di arie non guastano !  

Per farmi capire meglio: un minatore, dopo tanti anni di lavoro in miniera, come minimo si è procurato la silicosi…  E noi ?  Potrebbe anche essere che, al contrario del minatore,  il nostro pregresso stile di vita professionale ci abbia invece fatto del bene in quanto,  l’applicazione costante e variegata legata ad uno stesso filo conduttore,  non potrebbe aver fatto altro che rinnovare ed alimentare il nostro assetto bio-chimico anche dopo la quiescenza allo scopo di fronteggiare ed allontanare gli….anta ?   Siete d’accordo, sia pur mettendo in atto  gesti scaramantici di rito che, al mio paese, trovano applicazione toccandoci in certi posti  ? 

A riprova di quanto sopra, voglio dire che in questi primi  giorni del 2011 sono stato con colleghi non solo di banca, ma anche giornalisti-colleghi dopo la mia nuova professione post-banca, con politici che hanno superato gli anta molto più di noi e, con mia soddisfazione, ho notato che non solo essi si muovono come ragazzi,  ma anche che la loro dialettica da dei grossi punti alle nuove generazioni. 

Non ci  fa piacere sentire e constatare queste cose ?      

E ciò, ringraziando anche Alfredo Izeta che ha avuto la brillante idea di unirci attraverso Piazza Scala, in un contesto davvero eccellente, serio, corretto, e soprattutto riuscendo a rispolverare quei dignitosi sentimenti alimentati in noi da Mamma-Comit e che, lasciatemelo dire,  mi par di non aver mai potuto osservare in altri contesti professionali in maniera tanto accentuata. Del resto, mi par anche di poter aggiungere - a supporto della predetta mia osservazione -  di non aver mai sentito parlar male della nostra Banca Commerciale Italiana.  Eccezion fatta da qualche cliente a cui rosicchiavamo qualche mezzo punto in più di interesse… 

Evidentemente, Mamma-Comit ci ha dato qualcosa in più,  rispetto ai mezzi per vivere.

Arnaldo De Porti                                                                                                               

                                                                                                        


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Piazza Scala News - febbraio 2011