DA LEGGERE FACENDO SCONGIURI…… O TOCCANDO UN FERRO DA CAVALLO

 

La scorsa estate, durante una visita alla capitale, ho visto con una certa comprensibile meraviglia anche dal punto di vista etico, un cartellone pubblicitario che mi ha fatto venir in mente un articolo di Giacomo Morandi apparso su Piazza Scala nel novembre del 2009.
In detto articolo che, per una forma di esorcismo ho letto con le mani come da foto in appresso, un’impresa di pompe funebri romana, di cui a foto qui sotto pure riportata, faceva un’azione promozionale per la vendita di casse da morto, come se si trattasse di vendere a rate un automobile.
Scriveva : Casse da morto, a valere da 49 euro al mese…

Giacomo, nel predetto articolo, sia pur in contesti diversi, ricordava le varie associazioni funebri di categoria, come l’Unione Democratica Operatori Funerari, la Confraternita del Sereno Trapasso, l’Associazione Becchini Cattolici ecc. e quant’altro, che, a differenza dell’impresa romana, non precisavano però i prezzi applicati come lo fa appunto questa …moderna e più che corretta società....

Detto questo, mi è venuta in mente una visita di sviluppo ad una di queste imprese, la Sartori di Mestre, azienda che nessuno mai voleva visitare perché, la merce in vendita, era in vetrina mentre, per andare in ufficio, era necessario attraversare un salone pieno di questa particolare merce.
Ricordo che dovetti fare violenza psico-fisica a me stesso per raggiungere detto ufficio, guardandomi attorno perché avevo la sensazione che dentro a questa merce ci fosse anche un…qualche contenuto.
Dico subito però che il gioco valeva la candela in quanto, in una congiuntura di allora in cui la banca mancava di liquidità, detta azienda guazzava invece sul denaro fresco, cosa che faceva fare bella figura all’ufficio sviluppo.
Che differenza si può trarre fra l’impresa di Roma e quella di Mestre ? Eccola:
La prima, per farsi pubblicità, si è avvalsa di un cartellone pubblicitario posizionato sulla Salaria e sulla Ardeatina, la seconda invece ha scelto una diversa opzione: reclamizzava il prodotto regalando un esemplare in miniatura dorata della merce, che io, per fare uno scherzo, forse di dubbio gusto, al collega L. R. della Filiale di Venezia-Mestre, misi sulla scrivania di quest’ultimo (momentaneamente assente) sia la cassa da morto in miniatura che un biglietto con la scritta : “ Il cliente, mi ha riferito che il lavoro va molto bene e che applica prezzi molto vantaggiosi…”
Il collega in questione, invero molto superstizioso, visto il biglietto, si mise le mani in quel posto ed urlando, quando ci siamo visti, mi cacciò fuori con forza dal suo ufficio…
Ed inutili sono state le mie giustificazioni secondo le quale era mio dovere riferire al…settorista …che era appunto L. R. VD.

 

Arnaldo De Porti (Feltre)

 

 

N.d.R.: il racconto di Arnaldo ci rammenta una recente mail ricevuta da Fernando Mazzotta:
Quando ti capita di sentire F. D. L. porgi i miei saluti e vedi un po' se rammenta le "casse da morto" in miniatura di autentico noce che in altri tempi gli (ho) abbiamo fatto pervenire (è un superstizioso al massimo) quando era in DC.
Figuriamoci se Piazza Scala si faceva sfuggire un'occasione tanto ghiotta: per quanto ovvio abbiamo subito segnalato la cosa a F.D.L. che replicava:
Non sono superstizioso ma davanti ad una cassa da... come si suol dire "non è vero ma ci credo!". Chi ti ha scritto dovrebbe essere un mio carissimo amico che da anni non riesco più a rintracciare e si chiama Carlo Franchini.
Abbiamo segnalato la cosa a Fernando che scriveva
In effetti i monelli eravamo proprio Carletto Franchini e io: per questo ho scritto "abbiamo (ho)....." nella mail iniziale. Però i "portapenne" li procuravo io da un nostro "primario" cliente titolare di agenzia di pompe funebri che, fra l'altro, sponsorizzava la squadra di calcio della Comit fornendo le magliette con la scritta "Un mobile e per sempre!" Non scherzo è la verità. Potrei imbastire un articolo su tutto questo.
La triangolazione era tra Mazzotta (in Filiale) Franchini (Controllo Crediti) e D. L. (SFI). Abbiamo riso a crepapelle per mesi...... Ho appena sentito telefonicamente Carlo Franchini (cognato di Enzo Biagi...) e l'ho messo al corrente di questo scambio di mail. E' un personaggio restio all'uso del PC e quindi non ha una casella di PE; comunque, il suo numero di telefono è xxxxxxxx e il suo indirizzo Milano, Piazzale Libia. Gli farebbe immenso piacere riallacciare i rapporti con F.. Tra l'altro, visto che vive a Milano, l'ho invitato a partecipare ad una delle vostre prossime "pizzate".
Il lieto fine:
Mi avete fatto un regalo bellissimo. Ho già chiamato Carletto che è stato felice di risentirmi. Vi ringrazio ancora.
Piazza Scala è anche questo, magari un pò ingenua ma spontanea!


 


 

 

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