Piazza Scala

 

 

Ha uno scopo aggiornare un blog partecipativo, con fatti nazionali e internazionali sempre più raccapriccianti e violenti? Tra le tante cronache di “emeriti” uomini e donne della pubblica e privata amministrazione… difesa commercio sanità esteri cultura scuola spettacolo politica… mi fermo solo ad una anche perchè da me ampiamente sperimentata. Alcuni esami diagnostici, possono essere prenotati attraverso il Cup, dopo 8 mesi, per altri sono proprie chiuse tutte le possibilità, fino all’ anno in corso: otto mesi per un ecodoppler a Tarquinia, prenotazioni del tutto sospese a Viterbo. Ovviamente, se si paga, in 48 ore fanno tutto.
Mi chiedo intanto se davvero c’è necessità di fare certi esami per qualunque dolore denunciamo. Spesso si aspetta per la visita di uno specialista, con esami già fatti alla mano, altrettanti mesi e lui, lo specialista, non ci tocca (come non ci aveva toccato il medico di famiglia) e chiede altri esami… nel frattempo il dolore passa e ne arriva un altro sconosciuto.
Uso il termine toccare perchè davvero non ricordo più quando, se non da me sollecitati, i medici mi hanno misurata la pressione, toccato l’ addome, sentiti i bronchi, le ghiandole al collo, dato uno sguardo alla gola, GUARDATA… giù spesso a capochino a leggere altro, del passato e del presente, rispondono alla telefonata del malato dicendo “mi prenda questo”, per poi dire a noi “mi faccia questo”.
E un po’ pure noi ci facciamo toccare “virtualmente” e magari piangiamo come fontane a fatti atroci di cui leggiamo e non ci si scompone per niente di quanto avviene a pochi metri dalla nostra abitazione: con alcuni io neanche mi saluto, ci sono stati sconfortanti intermezzi di conoscenza in passato. Abbiamo tutte le giustificazioni per essere diffidenti e trincerarci dietro all’ anonimato di internet, peccato che quando ci riguarda, la macchina potrà farci magari dopo tanti mesi una bella lastra-fotografia ma non si guarisce neanche un po’, neanche dentro. Siamo stati toccati con mano e noi abbiamo toccato con mano? Credo che il grande successo della “pet therapy” sia proprio che allunghiamo le mani… nei confronti di creature vere e reali: loro curano noi.

Doriana Goracci
 

 

 

 

 

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Piazza Scala - giugno 2014