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Filiale di Piacenza. On'ottantina di dipendenti fra maschi e femmine, giovani e diversi anziani.
Eravamo molto stretti, quasi gomito a gomito, in uffici del tutto insufficienti, compreso quello del Direttore, un ufficetto di tre metri per due. Io, a trent'anni, ero solo il capetto di tre o quattro colleghi, responsabile del Reparto Estero Merci e il cosiddetto Capo della Commissione Interna, della quale ero il solo componente, ma avevo preso sul serio il mio compito, tanto che quando fui eletto ritenni opportuno appendere in bacheca un bel comunicato con un programma che comprendeva l'acquisto e la distribuzione di formaggi, conserve di pomodoro, salumi e polli a prezzi agevolati, le gite aziendali, eventuali cerimonie religiose, partecipazioni al lutto e poco altro.
Ogni anno organizzavamo, con un modesto contributo della Direzione, una gita aziendale, soprattutto all'estero, soprattutto in Svizzera per ricorrente desiderio del Direttore Giuliano Cianfarini, la cui consorte proveniva da quel paese.
Solo un paio di volte riuscii a dirottare l'evento verso la Jugoslavia e la Costa Azzurra, mettendomi un po' in cattiva luce con la Direzione.
Erano anni in cui la banca praticava una buona politica paternalistica, anche per compensare in qualche misura la pressione sindacale, allora piuttosto forte. La Direzione era impegnata nell'assistenza, forse un po' pelosa, alle famiglie, in occasione dei matrimoni, delle nascite, dei lutti, a Natale con pacchi dono e cene aziendali. Il paternalismo del Direttore si spingeva fino a discutere con alcuni di noi perfino l'opportunità o meno di acquistare una macchina, magari di un modello non troppo appariscente per un semplice bancario (lui non ne aveva una e non aveva nemmeno la patente).
Alle gite partecipavano anche molti familiari, clienti e loro dipendenti e in qualche caso furono occasione di fidanzamenti, matrimoni, tresche e qualche corna.
Un anno, un nuovo Direttore, che si chiamava Claudio Anselmi, conoscendo la passione per la pesca sportiva di alcuni di noi, m'incaricò di organizzare una gara nel fiume Trebbia.
La vinse un collega del mio Reparto, io arrivai secondo, un collega dei Titoli ottenne il terzo premio. Il primo catturò tre etti di pesce, io ne collezionai due etti e mezzo e il terzo ancora meno ma guadagnammo tre piccole coppe ricordo offerte dalla Direzione. Poi tutto finì con le gambe sotto la tavola della vicina osteria, conto.....alla romana.
I più sportivi fra noi erano soci del GAEP, un'associazione di escursionisti/alpinisti che quasi ogni mese, fra la primavera e l'autunno, organizzava ascensioni ed escursioni in montagna, capeggiate dal nostro sanguigno, rumoroso ma efficiente Vice Capo Esecutivo Dante Cremonesi che tutti chiamavamo Ghito, che terminavano tutte con mangiate pantagrueliche. Il Direttore Anselmi condivideva con me la passione per il campeggio ed organizzammo spesso, con lui e un Vice Direttore più anziano di noi, parecchie uscite con le nostre roulottes. I due funzionari invidiavano la mia perchè era più grande e meglio accessoriata, ma erano sempre uscite allegre dove non si parlava mai di lavoro.
Giacomo Morandi
 

 

 

Piazza Scala - giugno 2015