Il collega Otello Pozzi (Verona) ha scritto
al Dottor Franco Abruzzo (Presidente dell' Ordine dei Giornalisti della
Lombardia dal 15.05.1989 al 07.06.2007 e attualmente Presidente dell'"Unione
Nazionale Pensionati per l' Italia") per stigmatizzare il
comportamento del governo che continua a falcidiare (nonostante pronunce
contrarie della Corte Costituzionale) le c.d. "pensioni d'oro", già
pesantemente penalizzate dai governi Prodi, Berlusconi, Monti e Letta che
hanno tutti attuato (e si presume che così si comporteranno anche i loro
successori) il "blocco della perequazione" (a partire dalle "pensioni
d'oro" di 2.000 euro mensili lordi.....), senza tuttavia pensare a decurtare
in modo sostanziale il numero dei parlamentari e i loro emolumenti e senza
eliminare le province (se non in modo solo formale).
Nel settembre dello scorso anno avevamo già pubblicato una lettera di Otello
(clicca
qui per visualizzarla)-
Ecco il testo di quanto scritto ora.
Oggetto
: “cosiddette pensioni d’oro, d’argento, ecc.” Mi chiamo Otello Pozzi, ho lavorato per 41 anni ( gli ultimi 12 in qualità di dirigente ) presso una grande banca nazionale, e sono in pensione da fine ottobre 2002. Da tempo sto conducendo una battaglia personale per cercare di contrastare, con ragionamenti documentati, le inaccettabili strumentalizzazioni di “media” e politici che, ormai quasi quotidianamente, intervengono a sproposito sul tema delle “cosiddette pensioni d’oro, d’argento, ecc.”, fomentando nell’ opinione pubblica pregiudizi assolutamente infondati. In tale ottica, in data 18 settembre u.s., ho inoltrato a “Il Sole 24 Ore” la lettera che allego in copia (N.d.R: cfr. infra) . Aggiungo che, contemporaneamente, ho inviato un testo identico al “Corriere della Sera” ed ho intrattenuto in termini analoghi ( con qualche piccola modifica dovuta alla ovvia necessità di “personalizzare” gli interventi ) il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’ On. Giorgia Meloni ed il Sindaco di Firenze ( ora Segretario PD ) Matteo Renzi. Ovviamente… nessuno dei destinatari si è degnato di darmi un cenno di riscontro. Tuttavia ho intenzione di continuare la mia opera di sensibilizzazione perché trovo mortificante restare in silenzio di fronte a misure inique (blocco della perequazione automatica in 4 degli ultimi 7 anni, contributo di solidarietà, ecc. ) che, in tutta evidenza, rappresentano un vizio giuridico oltre che un errore logico. Peraltro è evidente che le iniziative singole non hanno alcuna concreta possibilità di contrastare il populismo dilagante; anzi, in un contesto che si va facendo sempre più ostile, credo sia auspicabile la promozione di azioni di massa ( raccolta firme, proteste a mezzo stampa e, se necessario, anche in piazza, ecc. ) e, soprattutto, la ricerca di una rappresentanza politica, senza la quale temo che ogni sforzo risulterà vano. Tutto ciò premesso, le scrivo perché, il 13 gennaio u.s. , ho ascoltato un suo intervento su Radio 24 ed ho appreso la notizia della recente costituzione del suo Movimento “Unione Nazionale Pensionati per l’ Italia” . Nel sottolineare che condivido ogni parola da lei pronunciata nella trasmissione sopra menzionata e che mi riconosco pienamente nelle finalità del Movimento, le segnalo la mia disponibilità ad aderire al sodalizio ed a collaborare alla riuscita dell’ iniziativa nei modi che, eventualmente, mi vorrà indicare. In attesa di un suo cortese riscontro, ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti.
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