Con il nome di Palazzo di Teoderico si fa comunemente riferimento ai resti architettonici, situati in prossimità della chiesa di Sant'Apollinare Nuovo.
Secondo le fonti documentarie e gli esiti degli scavi risulta che, nel 402, in occasione del passaggio della capitale dell'Impero Romano d'Occidente da Milano a Ravenna, la corte ordinasse la sistemazione del complesso palaziale e di numerose fabbriche adibite alle differenti esigenze.
Nacque probabilmente così un quartiere, ispirato alle tipologie funzionali della città di Costantinopoli, che comprendeva, oltre al Palatium, l'alloggio delle guardie, l'archivio, la zecca e il circo. Il complesso conobbe un'importante fase edilizia durante il dominio del re goto Teodorico (493-526), epoca in cui il palazzo era circondato da giardini, cinto da portici e rivestito da preziosi marmi e mosaici.
Secondo alcuni studiosi, l'attuale struttura farebbe parte dei resti della chiesa di San Salvatore ad Calchi, un edificio di culto realizzato nel VII-VIII sec. e distrutto nel 1503.
I numerosi pezzi che vi sono esposti provengono dal palazzo e dalle strutture che cronologicamente lo hanno preceduto: si tratta di lacerti di mosaico e di tarsie marmoree pavimentali databili dal I al VII secolo, che costituiscono un eccezionale repertorio attraverso il quale seguire l'evoluzione del mosaico pavimentale antico. Di particolare interesse un frammento del VI secolo, collocato nel portico, che rappresenta Bellerofonte sul cavallo alato Pegaso nell'atto di uccidere la chimera e circondato da busti delle stagioni.


Presentiamo una ricca galleria fotografica del monumento opera del collega di Ravenna Leo Marchetti, che ringraziamo per averci consentito di presentare questo servizio ai nostri lettori.
Piazza Scala - luglio 2010
 

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