TEDESCHI Giovanni (un suo autoritratto)
profilo tratto dal volume edito dal Comune di Lodi nel 2003 “Terre d’Arte - Ceramiche a Lodi fra il XIX e XXI secolo”.


Nato a Lodi il 17 settembre 1897 da Saba e Claudina Combi.
Dopo un promettente esordio, come decoratore alla Ceramica Lodigiana dei fratelli Vitali, si iscrisse (incoraggiato, proprio da questi ultimi, a proseguire in quella direzione frequentando dei corsi di perfezionamento) alla Scuola di decorazione della ceramica presso il Castello Sforzesco di Milano.In seguito, si diplomerà a Milano, alla Reale Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1929 partecipò , unitamente ad alcuni suoi allievi, alla Mostra artistica organizzata dalla Società Generale di Mutuo Soccorso di Lodi, presentando “vasi e piatti decorati con finezza ed indovinati effetti policromi; alcuni - commentava una cronaca del tempo - veramente pregevoli”. Dalla seconda metà degli anni Trenta e per quasi tutti gli anni Quaranta del Novecento prosegui, non senza difficoltà e “con tenace volontà”, l’attività della Ceramica lodigiana, la vecchia manifattura dei fratelli Vitali. La “Ceramica Lodigiana” di Giovanni Tedeschi, con l’avvento del secondo conflitto mondiale, per la mancanza di indispensabili materie prime d’importazione (quali il caolino) e il venir meno di commesse, fu costretta a cessare la propria attività. A guerra conclusa, il Tedeschi rientrò, come Direttore, nella fabbrica che era stata sua e che, nel frattempo, era stata acquistata da una ditta milanese: mantenne l’incarico per alcuni anni e lo lasciò per incompatibilità con la nuova proprietà sulle caratteristiche della produzione (trasformatasi sempre più da artistica in commerciale). Proseguì, quindi, l’attività come capo decoratore alla Richard Ginori, sino al pensionamento. Successivamente, verso la fine degli anni cinquanta, prestò la sua collaborazione alla neonata Ceramica Artistica Pagani, il cui titolare Erminio, aveva in passato imparato il “mestiere” e tutti i segreti dell’arte ceramica nella vecchia fabbrica gestita dal Tedeschi: della sua opera e della sua competenza il Pagani si avvarrà sino alla sua scomparsa. In quest’ultimo periodo, il Tedeschi si occupò anche di insegnare, per alcuni anni, con impegno e competenza, alla Scuola professionale lodigiana, istituto “creato e sostenuto dalla Banca Mutua Popolare Agricola di Lodi per dare una formazione professionale gratuita ai giovani ed agli operai desiderosi di imparare o di migliorare il proprio mestiere”.
Era in grado di seguire vari stili e seppe produrre un’infinità di oggetti per la decorazione della mensa e per la bellezza della casa. Interi servizi da tavola, piatti da portata e da parata, coppe, zuppiere semplici e a doppia portata , portalampade, ambrogette , vassoi, anfore , lampadari e persino graziose pendole stile “Pompadour” decorate a fiori con bordature d’oro. Pur nella “dinamicità di vari stili, a seconda delle esigenze e dello stimolo interno, i suoi lavori offrono l’armonia fra il disegno ed il colore: sono piccole cose, comuni, un’arte che non osa definirsi tale ma che mantiene viva in sé (nella varietà del buon gusto e della sobria eleganza ), tutti gli elementi di essa, un’arte - scriveva Luciano Quartieri nel 1966 - che è legata alle esigenze della vita”. Firmava le sue opere con le iniziali “G.T.” intrecciate o separate, con sotto Lodi, o raramente il cognome.
In sostanza, si può ritenere che il grande merito del Tedeschi sia stato, non solo quello di saper usare particolari tecniche di lavorazione, ma anche di aver contribuito a mantenere in vita ed a diffondere l’arte ceramica, per cui oggi, Lodi può vantare tradizioni artistiche e la ceramica “Vecchia Lodi” fregiarsi del marchio “D.O.C.”
Morto a Lodi il 16 novembre 1974. Fonti archivistiche
ANAGRAFE DEL COMUNE DI LODI: Scheda anagrafica di Giovanni Tedeschi.
Fonti bibliografiche

  • La solenne inaugurazione della 1°Mostra artistica circondariale della città di Lodi, in “L’Unione”, 14 maggio 1925;

  • Alla Mostra d’arte, in “L’Unione”, 28 maggio 1925;

  • La Mostra artistica, in “Il Cittadino”, 30 maggio 1925;

  • Il successo della Mostra artistica della Società Generale di Mutuo Soccorso , in “L’Unione”, 31 gennaio 1929;

  • La Mostra d’arte, in “Il Cittadino”, 8 febbraio 1929;

  • G. BARONI, La fabbrica di maioliche lodigiane, in “A. S. Lodi, Lodi 1936, p. 198;

  • A. NOVASCONI,Alcuni artisti di Lodi e del Lodigiano ..Volume edito da Banca Popolare di Lodi nel 1980., cit., pp. 211-217;

  • L. QUARTIERI, Artisti lodigiani. Rassegna biografica 1966 - 198], dal Bollettino della Banca Popolare di Lodi, Lodi 2000, pp. 27 – 32;

  • XXII RASSEGNA di Pittura-Scultura–Grafica-Fotografia “OLDRADO DA PONTE”, 2/3 ott.1999, p. 17.