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Cosenza, 8 novembre 2009                                                                                      

N°61/2009

WIN for LIFE fa sognare il Fisco 

Che si ricorra alla fortuna e si punti sull’azzardo dei cittadini per far quadrare i conti pubblici non è certo una novità.  Le lotterie per le casse dello Stato hanno sempre rappresentato uno strumento di finanza efficace.  Lo confermano i dati sulle entrate tributarie.  Nel primo semestre dell’anno in corso i giocatori dei prodotti Sisal sono cresciuti del 50%, in pratica di circa 6 milioni.  I dati dei primi sei mesi, con un giro di affari di 3,9 miliardi di euro e una crescita del 32,6% rispetto allo stesso periodo del 2008, hanno risentito positivamente oltre che del Superenalotto anche del poker online che lo scorso anno non era stato autorizzato.  Insomma, quello dei giochi è un business che non conosce crisi ed arricchisce sempre di più le entrate dello Stato.  Una manna preziosa perché sulle entrate tributarie il quadro è da recessione !   

Win for Life
E’ il sogno di tutti avere una rendita vitalizia, esentasse e magari anche cospicua.  Una fantasia che ora si trasforma in realtà grazie al mondo dei giochi.  Per chi vuole tentare la fortuna è arrivata Win for Life (Vinci per la vita) la nuova lotteria di casa Sisal.  La prospettiva di uno “stipendio mensile” per venti anni è una vera e propria chimera per milioni di italiani.  E così via all’assalto di ricevitorie e tabaccherie alla ricerca della combinazione vincente.  Ma se il sogno non fosse così roseo e la “roulette” del nuovo gioco girasse sempre a favore del banco ?  “La vita è più leggera con quattromila euro al mese”  è quello che si legge in bella evidenza su ogni locandina pubblicitaria.  Ma non è proprio così, considerato che nel caso di più vincitori nella medesima estrazione il montepremi si divide. Particolare che lo scommettitore scopre solo leggendo con attenzione il retro della cartolina dove si chiarisce il reale meccanismo di assegnazione dei premi.  Ma la febbre per il nuovo gioco ha già contagiato gli italiani.  Si parla di cifre da capogiro con un incasso record per lo Stato.  La raccolta nella prima settimana è arrivata a 53 milioni di euro e se 12 milioni andranno alla ricostruzione in Abruzzo, la Sisal e i Monopoli fanno salti di gioia.  Hanno incassato 33 milioni in montepremi !


Le tasse

Per chi gioca al lotto, alle lotterie nazionali, al totocalcio, a giochi di abilità e ai concorsi pronostici esercitati dallo Stato e dal Coni l’ultimo dei pensieri è quello delle tasse da pagare sull’eventuale vincita.  Una dimenticanza che, solo in questo caso, non comporta alcuna conseguenza.  A riscuotere il dovuto ci pensa, in netto anticipo, il Fisco.  Le tasse sono già comprese nel prelievo effettuato dallo Stato in base alle norme previste per ognuna di queste attività quali, ad esempio, l’imposta unica di gioco o imposta sugli spettacoli. Ecco perché le vincite non vanno indicate nella denuncia dei redditi.  Normalmente subiscono una ritenuta Irpef a titolo di imposta, cioè definitiva, o prelievi alternativi all’Irpef.  Vi è tuttavia una curiosa eccezione.  Una insolita circolare dell’Agenzia delle Entrate del 1998 chiarisce che “Lo svolgimento di qualsiasi gioco di sorte deve ritenersi libero, non subordinato ad alcuna autorizzazione, qualora il gioco medesimo sia svolto in ambito strettamente familiare e privato e che tale ambito è sicuramente riconoscibile quando detti giochi sono svolti in abitazioni private e nel corso di riunioni familiari o di amici”. Questi gli unici casi in cui la vincita non subisce alcuna ritenuta fiscale !

 

Fonte:
il Quotidiano, Domenica 8 novembre 2009 – Consulenza Fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore Commercialista
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