Cosenza, 22 agosto 2010
Comunicazione N°69_2010 (rassegna stampa)
Web-site: www.asspenscarical.altervista.org

 


 

Se avete deciso di trascorrere le vacanze al di fuori dei confini nazionali è di fondamentale importanza conoscere alcune indispensabili regole da rispettare in dogana, per evitare di incorrere in sanzioni e lungaggini burocratiche che potrebbero trasformare le vostre sospirate ferie in un vero e proprio incubo.

 

CONTANTE  -  E’ bene portare in viaggio denaro contante per far fronte a imprevisti che possono presentarsi quali, ad esempio, l’esercizio commerciale che non accetta moneta elettronica o la carta di credito che si smagnetizza.  Recandovi all’estero è possibile portare 10.000 euro. Per esportare somme superiori è necessario compilare un apposito formulario. Se il trasferimento di capitali avviene verso paesi extracomunitari, la dichiarazione deve essere consegnata alla dogana al momento del passaggio.  Se invece vi spostate all’interno dei ventisette paesi dell’Unione europea, bisognerà consegnare la dichiarazione nelle 48 ore successive all’entrata in Italia o nelle 48 ore precedenti l’uscita presso un ufficio doganale, un comando della Guardia di Finanza, un ufficio postale o un istituto di credito. Se venite scoperti senza dichiarazione e superate tale limite rischiate il sequestro fino al 40% dell’importo che eccede la soglia dei 10.000 euro.

 

VIDEOCAMERA  -  Se amate incorniciare i vostri viaggi e partite al seguito di videocamera, computer portatile e macchina fotografica ricordate di portare anche la ricevuta di acquisto o il certificato di garanzia timbrato dal venditore. Caso contrario, tali apparecchiature potrebbero, al vostro ritorno, essere considerate d’importazione.  Se avete smarrito la documentazione, al momento della partenza, è opportuno recarsi presso l’ufficio doganale per  sottoscrivere una dichiarazione di possesso da esibire poi al rientro dalle vacanze.

 

ANIMALI  -  E’ possibile rientrare in compagnia di animali domestici a condizione che gli stessi abbiano il certificato d’origine e sanità rilasciato dalle autorità del paese di provenienza. Il certificato deve contenere i dati identificativi dell’animale e del proprietario ed attestare che l’animale è sano.  Gli animali provenienti dai paesi appartenenti all’Unione europea devono essere accompagnati da un passaporto rilasciato da un veterinario autorizzato dagli uffici sanitari competenti del paese di provenienza. Il documento, oltre a riportare tatuaggi o microchip dell’animale, deve anche attestare la vaccinazione antirabbica.  Per alcuni esemplari di pesci ed uccelli è necessaria una specifica certificazione che attesti l’immunità da malattie infettive.  E’ inoltre vietato portare manufatti in corallo o avorio quali braccialetti e collane, articoli in pelle di rettile e confezioni realizzate con pellicce o tessuti pregiati se privi di un certificato rilasciato dalle autorità del paese di provenienza che acconsente all’esportazione del bene.  Devono altresì essere accompagnati da una specifica documentazione anche alcuni esemplari di piante come orchidee e cactus.  Se alla dogana venite sorpreso con souvenir ottenuti da animali o piante protette, oltre al sequestro degli oggetti, rischiate anche una sanzione pecuniaria che varia da 1.000 a 10.000 euro.  Identica sorte se, privi di autorizzazione, introducete nel nostro paese animali appartenenti a specie protette quali pappagalli, tartarughe e pesci ornamentali.

 

Fonte:  il Quotidiano – Domenica 22 agosto 2010

Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi,

 Dottore commercialista.

 

 

 

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