Cosenza, 17 maggio 2009

N° 27/2009

 

LO SCONTRINO PARLANTE, SARA’ PIU’ <<RISERVATO>>

(Corriere della Sera, Salute – domenica 10 maggio 2009)

Dal prossimo anno non sarà più riportato il nome del medicinale acquistato sul cosiddetto scontrino “parlante” rilasciato dalle farmacie per poter dedurre dalla dichiarazione dei redditi le spese per farmaci. 

Sullo scontrino comparirà soltanto il codice del prodotto. 

La nuova regola a tutela della privacy dei cittadini è frutto di un provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali.

LA REVERSIBILITA’  -  CONIUGI SEPARATI

(il Quotidiano del 29/12/2008 – Rubrica Lavoro e previdenza–Sportello Pensioni: risponde Antonino Nicolo’)

D.     In caso di morte di uno dei coniugi, entrambi ex dipendenti bancari, legalmente separati con divisione dei beni, il superstite può avere diritto alla pensione di reversibilità o esistono dei limiti ?  E’ sufficiente il certificato di morte per ricevere la prestazione ?

R.     La pensione ai superstiti compete anche al coniuge separato legalmente. Però, se lo stesso ha ottenuto la separazione “con addebito” (ossia la vecchia colpa), il diritto alla pensione si consegue solo nel caso in cui risulti titolare di un assegno alimentare, disposto dal Tribunale a carico del coniuge deceduto.  Oltre al certificato di morte ed alla domanda di pensione, possono essere necessari altri documenti, che l’Ente si affretterà a richiedere al futuro beneficiario.

CONTO CORRENTE COINTESTATO

(Leggi illustrate, Aprile 2009 – Quesiti fiscali a cura di Paola Tria)

D.     Vorrei sapere se, dopo il decesso di un cointestatario di conto corrente bancario cointestato a due persone fisiche con firma separata, il cointestatario superstite può continuare a disporre del conto ed operare su di esso, oppure se il conto stesso deve essere bloccato per la dichiarazione della denuncia di successione ed, in tal caso, se deve essere dichiarato l’intero importo o la metà di esso.  

R.     Alla morte dell’intestatario di un conto corrente, gli eredi devono notificare la circostanza alla banca tramite la consegna di un certificato di morte.  L’Istituto blocca il conto del deceduto fino a quando gli eredi, svolta la pratica di successione, ottengono la certificazione relativa e ne presentano una copia in banca, divenendo a tutti gli effetti proprietari dei beni del deceduto.  Invece, quando il conto corrente è intestato a due persone con possibilità di operare a firme disgiunte ed uno degli intestatari muore, l’altro conserva il diritto di disporre separatamente sull’intero conto. La banca non ne deve bloccare l’operatività. Analogo diritto lo conservano gli eredi del cointestatario, che possono subentrare con una semplice variazione di intestazione.  Se però l’intestatario superstite o uno degli eredi non è d’accordo sulla gestione del conto, la banca può pretendere la firma congiunta di tutti i titolari.  In pratica, se c’è accordo nella gestione tutto fila liscio; se ci sono problemi interpersonali tra i vari intestatari, la banca si cautela richiedendo sottoscrizione condivisa per ogni ordine impartito.

ABITAZIONE PRINCIPALE E RESIDENZA ANAGRAFICA

(Leggi illustrate, Aprile 2009 – Quesiti fiscali a cura di Paola Tria)

D.     E’ abitazione principale quella di residenza anagrafica del contribuente proprietario, salvo prova contraria.  In che modo il contribuente può dimostrare di di aver fissato la propria abitazione principale in immobile diverso da quello di residenza anagrafica ?

R.    Nei casi di mancata coincidenza tra dimora abituale e residenza anagrafica (ad esempio, quando si dimora in un altro comune per motivi di lavoro), il contribuente ha l’opportunita’ di superare la presunzione legale introdotta dalla Finanziaria 2007 ai fini Ici, secondo cui la dimora abituale (per la quale è prevista l’esclusione dal tributo comunale) coincide con la residenza anagrafica.  Il contribuente, in pratica, può riservare alla reale dimora abituale (diversa dalla residenza anagrafica) il trattamento agevolato destinato all’abitazione principale.  A tal fine, deve produrre prova contraria alla presunzione, esibendo, ad esempio, le fatture dei consumi di gas luce e telefono.