Associazione Pensionati ex Carical - Cosenza
Web site:
www.asspenscarical.altervista.org
Cosenza, 5 aprile 2010
CorrierEconomia - Lunedi 29 marzo
2010
Articolo a firma di Alessandra Puato.
Le Poste «svegliano» le polizze dormienti. E pagano!
Diecimila lettere ai risparmiatori interessati dopo la
retromarcia del Tesoro
Diecimila lettere. Sono quelle che le
Poste stanno mandando alle vittime delle
polizze dormienti: per rassicurarle.
«Scriveremo nei prossimi giorni, tenuto
conto della pausa pasquale, a tutti i
clienti coinvolti, a tutti i beneficiari
che si sono fatti avanti chiedendo il
rimborso delle polizze scadute, perché
si tranquillizzino — dice Claudio
Raimondi, responsabile marketing di
Poste Vita —. Tutti quelli a cui avevamo
detto che non avremmo potuto pagarli per
prescrizione, ora saranno pagati».
È la buona notizia dopo che il 19 marzo,
due settimane fa, è stato inserito nel
decreto Incentivi, sul filo di lana,
l'emendamento atteso da decine di
migliaia di famiglie e per mesi
rimandato: quello che toglie la
retroattività alla legge 166/2008.
È il cosiddetto «decreto Alitalia», che
obbliga le compagnie a versare in un
fondo del ministero del Tesoro (il
«Fondo dormienti», o «per le vittime
delle frodi finanziarie»), anziché ai
beneficiari, i soldi delle assicurazioni
sulla vita scadute da due anni. La
legge, approvata il 28 ottobre 2008, era
retroattiva al 2005. Vuol dire che chi,
fra il 2005 e il 2008, avesse avuto
diritto a incassare una polizza vita,
non veniva pagato.
Questa retroattività — giudicata
incostituzionale persino dall'Ania,
l'associazione delle compagnie
assicuratrici — aveva bloccato nei mesi
scorsi rimborsi ai risparmiatori per
almeno una cinquantina di milioni di
euro, di cui una quarantina a Poste
Vita. Anziché ai legittimi beneficiari,
le somme venivano infatti destinate
dalle compagnie al Fondo del ministero
guidato da Giulio Tremonti. La fine di
marzo era il termine ultimo per cambiare
la legge, perché entro quella data le
compagnie devono comunicare ai Tesoro
l'ammontare delle polizze dormienti.
Ora, su pressione di Stefano Saglia,
sottosegretario allo Sviluppo e
presidente del Consiglio nazionale dei
consumatori, e anche in seguito alla
manifestazione delle vittime delle
polizze dormienti il 19 marzo a
Montecitorio (oltre che a interrogazioni
parlamentari del Pd), il governo ha
finalmente deciso di abolire la
retroattività della legge. «Siamo molto
soddisfatti — dice Beppe Billeci, uno
dei sette pescatori di Lampedusa, di cui
Corriere Economia ha riportato la
storia, che si sono visti negare
rimborsi per 15 mila euro ciascuno —.
Confidiamo di potere incassare i nostri
soldi al più presto. Ringraziamo le
associazioni dei consumatori che ci
hanno sostenuto».
Ci sono però alcune eccezioni.
L'emendamento alla legge 166 prevede
infatti, in sostanza, che siano
rimborsati i beneficiari delle polizze
vita, i cui titolari sono morti prima
del 27 ottobre 2007. Per tutti gli
altri, anche se non sono stati informati
della nuova legge, vale la prescrizione
dei due anni. Inoltre, il decreto non
consente il rimborso dei soldi che siano
già stati versati dalle compagnie al
Fondo del Tesoro con la prima tranche,
l'anno scorso. «Le Poste non hanno
finora versato nulla a quel Fondo»,
assicura Raimondi. Perciò il gruppo
guidato da Massimo Sarmi può dire:
«Paghiamo tutti». Resta però l'incognita
delle altre compagnie. Ecco perciò i tre
consigli di Paolo Martinello, presidente
di Altroconsumo.
1 ) Mandate subito una raccomandata alla
compagnia di assicurazioni, chiedendo il
pagamento dell'indennizzo dovuto,
«essendo stata la polizza esclusa dal
novero delle polizze dormienti» (il
decreto è in vigore, ma la legge di
conversione può cambiarlo: si spera in
meglio);
2) se vi viene risposto che i soldi sono
già stati versati al Fondo del Tesoro,
chiedere di dimostrarlo;
3) se il titolare è morto dopo l'ottobre
2007 e non avete ancora chiesto il
riscatto perché non sapevate della legge
166, potete valutare di fare causa alla
compagnia per mancata informazione.
ALESSANDRA PUATO
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