La problematica
dei rimborsi fiscali interessa molti
contribuenti che da diverso tempo attendono
inutilmente di ricevere la restituzione del
credito derivante dal modello Unico. Una
situazione al limite della intollerabilità per
tutti i creditori e in particolare per i
percettori di redditi bassi che rappresentano
l’anello debole del rapporto tributario. Il
consiglio migliore è comunque quello, per chi ne
ha la possibilità, di utilizzare il modello 730,
che consente di ottenere l’accredito spettante
in pochi mesi direttamente in busta paga o sul
rateo di pensione. Novità positive giungono
però dal Fisco. Finalmente verranno restituiti
i rimborsi tanto attesi. Si tratta,
soprattutto, di rimborso Irpef a beneficio di
persone fisiche e relativi alle dichiarazioni
dei redditi presentate fino al 2007. Una
boccata di ossigeno a ridosso delle ferie estive
che di certo solleverà il morale di tutti coloro
che vantano un credito dall’erario. Oltre alla
somma da restituire, il Fisco è anche chiamato a
calcolarne gli interessi che decorrono per
semestre compiuto, con esclusione del primo,
dalla data di presentazione della dichiarazione
dei redditi a quella dell’ordine di rimborso.
La procedura
Il rimborso è erogato con metodi diversi a
seconda della somma da riscuotere. Per gli
importi fino a 1.549,37 euro il contribuente
riceve un invito a presentarsi in un qualsiasi
ufficio postale presso il quale potrà riscuotere
il rimborso in contanti. Se si presenta in
qualità di delegato, insieme alla delega
compilata in ogni sua parte, deve presentare
anche copia del documento d’identità del
delegante. Per gli importi compresi tra
1.549,37 euro e 51.645,69 euro al contribuente
arriva una comunicazione con cui lo si invita a
comunicare le coordinate del proprio conto
corrente. Tale comunicazione contiene un
modello da compilare e consegnare, entro il
termine indicato, ad un ufficio postale. Se il
contribuente non consegna il predetto modello e
non fornisce le coordinate del proprio conto, il
rimborso viene eseguito con remissione di un
vaglia della Banca d’Italia. Tale modalità
comporta però tempi più lunghi. Chi già sa che
dovrà ricevere un rimborso può accelerare i
tempi comunicando gli estremi del proprio conto
corrente bancario o postale. In questo caso il
rimborso, a prescindere dall’importo, verrà
accreditato direttamente sul conto, senza
comunicazioni preventive. Per gli importi
superiori a 51.645,69 euro i rimborsi vengono
erogati unicamente mediante accreditamento su
conto corrente bancario o postale. Pertanto, se
il contribuente non fornisce le coordinate del
proprio, l’Agenzia delle Entrate non può erogare
il dovuto. Se invece il rimborso è intestato ad
un soggetto deceduto, gli eredi devono
comunicare all’Agenzia delle Entrate la
scomparsa del familiare. In tal caso, risulta
indispensabile presentare oltre al certificato
di morte anche un’autocertificazione attestante
il proprio status di erede. Qualora fossero
presenti più eredi e si volesse far riscuotere
ad uno solo di essi in nome e per conto degli
altri, occorre che quest’ultimo si presenti
all’Agenzia munito delle deleghe alla
riscossione sottoscritte da tutti gli altri
coeredi oltre alla fotocopia del documento di
riconoscimento. L’ufficio, previo riscontro
dell’attestazione e dell’assolvimento degli
eventuali obblighi rilascerà, nel caso di più
eredi, ad uno solo di essi l’autorizzazione al
pagamento della somma presso un qualsiasi
ufficio postale.