Cosenza, 27 luglio 2009

N° 36/2009

ONDATA DI RIMBORSI IN ARRIVO 

La problematica dei rimborsi fiscali interessa molti contribuenti che da diverso tempo attendono inutilmente di ricevere la restituzione del credito derivante dal modello Unico. Una situazione al limite della intollerabilità per tutti i creditori e in particolare per i percettori di redditi bassi che rappresentano l’anello debole del rapporto tributario.  Il consiglio migliore è comunque quello, per chi ne ha la possibilità, di utilizzare il modello 730, che consente di ottenere l’accredito spettante in pochi mesi direttamente in busta paga o sul rateo di pensione.  Novità positive giungono però dal Fisco.  Finalmente verranno restituiti i rimborsi tanto attesi.  Si tratta, soprattutto, di rimborso Irpef a beneficio di persone fisiche e relativi alle dichiarazioni dei redditi presentate fino al 2007.  Una boccata di ossigeno a ridosso delle ferie estive che di certo solleverà il morale di tutti coloro che vantano un credito dall’erario.  Oltre alla somma da restituire, il Fisco è anche chiamato a calcolarne gli interessi che decorrono per semestre compiuto, con esclusione del primo, dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi a quella dell’ordine di rimborso. 

La procedura
Il rimborso è erogato con metodi diversi a seconda della somma da riscuotere. Per gli importi fino a 1.549,37 euro il contribuente riceve un invito a presentarsi in un qualsiasi ufficio postale presso il quale potrà riscuotere il rimborso in contanti.  Se si presenta in qualità di delegato, insieme alla delega compilata in ogni sua parte, deve presentare anche copia del documento d’identità del delegante.  Per gli importi compresi tra 1.549,37 euro e 51.645,69 euro al contribuente arriva una comunicazione con cui lo si invita a comunicare le coordinate del proprio conto corrente.  Tale comunicazione contiene un modello da compilare e consegnare, entro il termine indicato, ad un ufficio postale.  Se il contribuente non consegna il predetto modello e non fornisce le coordinate del proprio conto, il rimborso viene eseguito con remissione di un  vaglia della Banca d’Italia.  Tale modalità comporta però tempi più lunghi.  Chi già sa che dovrà ricevere un rimborso può accelerare i tempi comunicando gli estremi del proprio conto corrente bancario o postale.  In questo caso il rimborso, a prescindere dall’importo, verrà accreditato direttamente sul conto, senza comunicazioni preventive.  Per gli importi superiori a 51.645,69 euro i rimborsi vengono erogati unicamente mediante accreditamento su conto corrente bancario o postale.  Pertanto, se il contribuente non fornisce le coordinate del proprio, l’Agenzia delle Entrate non può erogare il dovuto.  Se invece il rimborso è intestato ad un soggetto deceduto, gli eredi devono comunicare all’Agenzia delle Entrate la scomparsa del familiare.  In tal caso, risulta indispensabile presentare oltre al certificato di morte anche un’autocertificazione attestante il proprio status di erede.  Qualora fossero presenti più eredi e si volesse far riscuotere ad uno solo di essi in nome e per conto degli altri, occorre che quest’ultimo si presenti all’Agenzia munito delle deleghe alla riscossione sottoscritte da tutti gli altri coeredi oltre alla fotocopia del documento di riconoscimento.  L’ufficio, previo riscontro dell’attestazione e dell’assolvimento degli eventuali obblighi rilascerà, nel caso di più eredi, ad uno solo di essi l’autorizzazione al pagamento della somma presso un qualsiasi ufficio postale.
 

 Fonte:
il Quotidiano – Domenica 26 luglio 2009 – Consulenza Fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore Commercialista.