ASSOCIAZIONE PENSIONATI EX
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Cosenza, 18 ottobre 2009
N°55/2009
CESTINARE LE RICEVUTE: SOGNO O REALTA’
Luce, gas e
telefono. Ogni mese la lista dei pagamenti
da effettuare è lunga. Così com’è
altrettanto lungo l’elenco delle bollette da
conservare con attenzione e per molto
tempo. Chissà quante volte siete stati
tentati di eliminare da cassetti e scaffali
ricevute, quietanze e scontrini. Il
desiderio di farle a pezzi è forte ma se non
lo avete realizzato è perché siete timorosi
di dover esibire una attestazione di
pagamento e così, nel dubbio, preferite
riempire di ogni genere di carte i vostri
cassetti. Ad evitare tutto c’è però una
soluzione: creare un piccolo archivio
osservando accuratamente i termini legali di
prescrizione dei versamenti e delle bollette
in genere. Ogni ricevuta va conservata per
un periodo di tempo variabile da cinque a
dieci anni per poterla poi esibire in caso
di richiesta. Analizziamo, caso per caso,
quando è possibile cedere alla tentazione di
liberarsi delle scartoffie.
Dichiarazione dei redditi
E’ l’ipotesi più ricorrente ed è anche
quella che incute maggiori timori.
Ritenute, oneri e spese indicati nel modello
Unico o nel 730 (rate del mutuo, spese
mediche, certificazioni varie) dovranno
farvi compagnia per diversi anni. L’Agenzia
delle Entrate, entro il 31 dicembre del
quarto anno successivo a quello in cui è
stata presentata la dichiarazione, potrà
procedere all’accertamento e notificare il
relativo atto. Ciò vuol dire quindi che la
documentazione del 730 o di unico 2009 deve
essere conservata almeno fino al 31 dicembre
2013, termine entro il quale l’Agenzia delle
Entrate ha facoltà di richiederla. Tale
periodo potrà tuttavia essere prorogato di
due anni in caso di condoni o sanatorie
fiscali. Se ricevete la lettera del Fisco
che vi informa che la vostra dichiarazione
risulta “impeccabile”, non cedete alla
tentazione di fare un gran falò, Anche se
calcoli e versamenti sono esatti
l’Amministrazione finanziaria potrà
successivamente contestare, ad esempio, la
mancata dichiarazione di un reddito da
collaborazione, di un appartamento, del box
oltre ad esigere l’esibizione di tutta la
documentazione inserita in dichiarazione.
In pratica il Fisco verifica la veridicità
dei dati che sono stati indicati nella
denuncia dei redditi.
Imposte comunali
Le ricevute dei pagamenti Ici vanno
conservate, in linea generale, fino al 31
dicembre del quinto anno successivo a quello
in cui il versamento stesso andava
effettuato.
Discorso a parte per la tassa sui rifiuti e
la tassa sull’occupazione degli spazi
pubblicitari i cui versamenti devono essere
conservati per almeno dieci anni.
Multe & Bollo Auto
Pagare una contravvenzione stradale è già
abbastanza doloroso, pagarla due volte è
decisamente peggio. Conservate dunque la
ricevuta per cinque anni. Il documento che
attesta l’avvenuto pagamento del bollo auto
va invece conservato fino alla fine del
terzo anno successivo a quello nel corso del
quale è avvenuto il pagamento. Termine che
va applicato anche in caso di vendita della
vettura.
Utenze & Varie
Le quietanze di pagamento per le bollette di
luce, acqua, gas e telefono per uso
domestico devono essere conservate per
cinque anni a decorrere dalla scadenza del
versamento.
Analogamente i condomini dovranno attendere
almeno un quinquennio prima di liberarsi
delle ricevute relative alle spese
condominiali. Al contrario, le ricevute di
pagamento del canone RAI vanno conservate
per dieci anni.
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Fonte: il Quotidiano, Domenica 18 ottobre
2009 - Consulenza Fiscale a cura di
Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista. |