Cosenza, 17 maggio 2009

N° 28/2009

 

Consulenza Fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore Commercialista

(da il Quotidiano – domenica 17 maggio 2009)

 

FISCO GENEROSO CON CANI E GATTI

Le fatture e le ricevute fiscali rilasciate dai veterinari che curano cani, gatti e altri animali domestici vanno sempre conservate.  Si trasformano, in occasione della dichiarazione dei redditi, in giustificativi di spese detraibili con conseguente riduzione dell’Irpef.  L’Agenzia delle Entrate ha individuato le varie tipologie di animali ”d’affezione e di compagnia”, così denominati dalla legislazione tributaria, per le quali è prevista la detrazione d’imposta del 19% di quanto sostenuto.  Il Fisco individua gli animali accuditi legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva indicandoli in gatti, cani, volatili in gabbia e cavalli da corsa con conferma per essi del bonus fiscale relativo alle spese veterinarie sostenute fino all’importo massimo di 387,34 euro con la franchigia indetraibile di 129,11 euro.  Lo sconto massimo ottenibile è, quindi, di 49,06 euro, il 19% di 258,23 euro  che rappresenta la differenza tra la spesa massima e la franchigia.  Chi spende, ad esempio, 350 euro può detrarre il 19% di 220,89 euro (350 meno 129,11), chi spende da 387,34 euro in su può detrarre il 19% di 258,23 euro.  Nel modello 730 non è riportata la voce “spese veterinarie”, pertanto il contribuente dovrà indicare quanto corrisposto nel rigo E19, inserendo nella colonna 1 il codice 29 e nella colonna 2 il relativo importo.  Il limite di spesa di 387,34 euro deve essere riferito alle spese veterinarie complessive sostenute dal soggetto che intende fruire della detrazione a prescindere dal numero degli animali posseduti.  Si evidenzia, al riguardo, che la detrazione spetta al soggetto che ha sostenuto la spesa anche se non proprietario dell’animale.  E’ bene, infine, precisare che per spese veterinarie si intendono sia quelle relative a prestazioni professionali rese dal medico veterinario sia quelle necessarie per l’acquisto di medicinali specifici per la cura dell’animale.

Di contro, non possono essere considerate fiscalmente rilevanti le spese veterinarie sostenute nei seguenti casi:  animali utilizzati per attività illecite quali, ad esempio, i pitbull schierati nei combattimenti clandestini; animali di qualsiasi specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività agricole o commerciali; animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare e animali detenuti illegalmente in violazione alle norme che disciplinano il commercio internazionale delle specie in via d’estinzione.

 

CANI GUIDA

Sono detraibili al 19% anche le spese sostenute dai contribuenti non vedenti per l’acquisto del cane guida.  La detrazione dell’intera spesa, nel limite di 18.075,99 euro, spetta una sola volta in un periodo di quattro anni, salvo il caso di perdita dell’animale, e può riguardare l’acquisto di un solo cane.  Il bonus fiscale può essere utilizzato, a discrezione del contribuente, in unica soluzione nell’anno di imposta in cui la spesa è stata sostenuta o ripartito in quattro rate annuali di pari importo.  Se la detrazione è suddivisa in quattro rate è necessario indicare, nell’apposita casella di rigo E5, oltre all’intero importo anche il numero della rata di cui si deve usufruire.  La documentazione è data dalla fattura o ricevuta relativa all’acquisto del cane guida oltre all’autocertificazione attestante che negli ultimi quattro anni non si è beneficiato di altra detrazione per l’acquisto dell’animale.