LA MENOPAUSA
- una fase della vita che la donna deve vivere con
serenità e benessere
del Dott. Giovanni Trombetta - Ginecologo -
Oncologo, già Primario dell ’Ospedale di Barletta
Ringrazio per l’ospitalità offertami
dall’amico dott. Andrea Dolce che mi dà l’opportunità,
tanto gradita, di fornire ”pillole” di informazione e
consigli medico-scientifici in campo
ostetrico-ginecologico con un taglio pratico che
possa servire a chiarire paure, errori e pregiudizi su
argomenti di diffuso interesse.
Il tema che voglio affrontare in questo primo incontro,
è quello relativo alla “Menopausa” di cui tanto si
dibatte e in cui prevale molta disinformazione.
Si intende, col termine menopausa, l’ultima mestruazione
che si verifica nella vita della donna, defi-nita da
riscontri clinici e ormonali. Distinguiamo pertanto una
Menopausa precoce (intervenuta prima dei 40 anni) ed una
Menopausa tardiva (dopo i 53 anni).
L’età media di insorgenza non è variata sostanzialmente
negli anni e non è in relazione tanto alla familiarità
quanto a fattori ambientali, socio alimentari, razziali
e alla storia ostetrica della donna.
Diversamente dal secolo scorso, attualmente la menopausa
si colloca cronologicamente quasi al centro della vita
biologica della donna (che oggi mediamente arriva agli
80-85 anni) per cui la durata della postmenopausa ne
rappresenta circa un terzo, per la qual cosa è aumentata
oggi la richiesta di benessere e salute anche in questa
fase.
La diminuizione più o meno rapida dell’ Estrogeno e del
Progesterone, ormoni non più prodotti dalle ovaie, con
incremento relativo degli Androgeni (ormoni maschili),
determinano disturbi mol-teplici e con incidenza
variabile in tutti i distretti e metabolismi del corpo:
- sintomi vasomotori e turbe del sonno (vampate,
sudorazione, insonnia);
- stress psicologici ed emotivi (irritabilità,
depressione);
- sintomi urogenitali e sessuali (vaginiti, cistiti,
incontinenza, difficoltà al rapporto);
- cambiamento dell’immagine corporea e dell’autostima
(obesità insorta, nel 50% dei casi, per modificazione
dello stile di vita e risparmio energetico);
- osteoporosi (soprattutto nei primi due anni con
conseguenti lombalgie e fratture);
- malattie cardiovascolari (ipertensione (25%), angina,
infarto tardivo);
- malattia di Alzheimer.
Non sempre le donne reagiscono in modo appropriato di
fronte alla varia sintomatologia su elencata e,
soprattutto se ancora giovani, sentono e vivono la
menopausa solo come perdita della fecondità e dell’autostima
estetica e sessuale, assumendo così diversi modelli
reattivi che vanno dalla reazione passiva a quella
nevrotica o iperreattiva.
In relazione al quadro sintomatologico sinteticamente
elencato, spesso solo parzialmente presente, già da
circa venti anni, studi e ricerche internazionali hanno
provveduto all’introduzione della terapia sostitutiva
ormonale (T O S), basata essenzialmente sulla
somministrazione di estrogeni associati o meno a
progestinici (ormoni non più prodotti dalle ovaie),
secondo schemi, tempi e durata variabili, cioè
personalizzati secondo le esigenze e l’accettabilità
della paziente, con vie di somministrazione le più varie
(orale, transdermica, transvaginale, spray ecc.).
Questa terapia, ormai universalmente testata e
raccomandata, in sintesi rappresenta un freno
all’accelerazione del processo d’invecchiamento. Per
completezza ne analizziamo sia gli effetti benefici noti
che i tanto temuti rischi oncogeni.
Tra gli effetti positivi riconosciamo:
- l’abbattimento dei sintomi menopausa-dipendenti su
citati;
- l’effetto nutritivo e tonico su cute, mucose genitali
e vescicali e sulla statica pelvica;
- una protezione cardiovascolare (riduzione del 50%
dell’infarto tardivo);
- l’effetto antiosteoporotico;
- un miglioramento psichico, emozionale e del desiderio
sessuale;
- un rallentamento del decorso clinico dell’Alzheimer
(come studi recenti sembrano dimostrare); - la riduzione
del rischio di insorgenza del carcinoma del colon.
Per quanto riguarda il rischio oncogeno, è dimostrato
che un trattamento con TOS per almeno 5 anni non
determina un incremento di rischio di tumore mammario.
Per trattamenti più lunghi, un lieve aumento del rischio
è compensato dal maggior controllo diagnostico
consigliato.
E’ stato inoltre riscontrato che l’impiego di
un’associazione di estrogeni e progestinici assicura la
protezione dall’insorgenza del tumore del corpo uterino
estrogeno dipendente.
In conclusione, in periodo premenopausale e a menopausa
accertata, si consigliano i seguenti:
ACCERTAMENTI
- Visita ginecologica e senologica;
- Misurazione della pressione arteriosa e ECG; -
Controllo del peso corporeo;
- Pap-test e colposcopia;
- Ecografia ginecologica;
- Mammografia;
- Densitometria ossea;
- Valutazione ormonale ginecologica e tiroidea
- Valutazione del metabolismo glicolipidico e
funzionalità epatica.
COMPORTAMENTI
- Svolgere una costante attività fisica;
- Eliminare fumo e alcool;
- Seguire una corretta ed equilibrata dieta alimentare
(in particolare ricca di calcio);
- Effettuare un controllo igienico sanitario costante
nel tempo.
Di fronte al problema menopausa il medico ha la
responsabilità di assicurare il benessere e la garanzia
della cura, condividendo con la paziente le scelte
terapeutiche.
Purtroppo spesso, invece, prevale l’astensionismo
terapeutico che risulta meno impegnativo e
responsabilizzante, per cui risulta più semplice dire
”lasci fare alla natura!”.
Da "Nuova
Realtà" - dicembre 2008
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