L'INFARTO

Primo infarto: alla una di notte torno a casa dopo aver assistito mia madre in coma.
Mi alimentavo con le schifezze dei distributori automatici da 18 giorni.
Arrivo a casa, mangio due pizzette, sento dolore alla bocca dello stomaco, sul petto..., vomito secco, stimolo ma non esce nulla..., sudore freddo, grondavo come sotto la doccia e anche di più mi stendo sul letto e ... mi addormento (col senno di poi venni meno).
Al mattino mi risveglio e il materasso grondava di umido, sudore, fin sotto Intontito mi trascino, mi vesto, vado in ospedale (6 del mattino)... alle 8 ero al lavoro fino pomeriggio.
Mia madre dopo due giorni mi lascia..... era in coma irreversibile....
Ogni tanto dei dolori al braccio od alla gamba opposita a volte battiti irrequieti al cuore... ero giù, non facevo caso.
Dopo 8 mesi stessi sintomi, scrolloni al petto, cado dal letto, la persona vicina a me mi raccoglie e chiama 118.
Riassumendo: di nuovo dolore bocca stomaco, vomito secco senza vomitare nulla, sudore fretto grondante come sotto la doccia

QUESTO E' L'INFARTO
subdolo, si nasconde da indigestione
.

Mi ritrovai in ambulanza sotto il defibrillatore, in assenza di pressione.
Il medico mi faceva endovena e quella non saliva per mancanza di pressione ed usciva dal foro. Ricordo ancora le parolacce del medico..... venni meno e mi svegliai in rianimazione.
Mi pareva di aver sonnecchiato, dormito.
Stavo bene, volevo andare a casa, alzarmi.
Ancora non mi rendevo conto...

EBBI PER FORTUNA UNA PERSONA VICINA A ME CHE CHIAMO' IL 118

Chi ha un infarto è assolutamente solo non si rende conto di quel che accade, non può reagire, non riuscirà mai a fare il 118..., sta tutto a chi ha vicino capire.
Passano tre anni, ero obbligato a prendere almeno 8 medicine e quelle mi davano scariche tremende di popò (chiamiamola così) e dolori allo stomaco come se avessi un'ulcera: erano i farmaci per diluire il sangue ed aiutare il cuore a pompare.
Decisi: mah, sto bene... magari, se non li prendo, non ho più questi sintomi..., infatti più scariche più dolori da ulcera....
Passano 25 giorni, sono al bar... cappuccino.... sento sudore freddo sento di perdere l'equilibrio, mi appoggio al bancone...  sento che perdo sensibilità ai due anulari e mignoli sinistri e destri: praticamente non esistevano più...
Comincio a non vedere, cerco di prendere il telefonino, ci riesco, cerco di fare 118... non vedo i tasti... mi siedo sudando come sotto la doccia...
Quest'ultima parte non la conto...
Sopravvivo...

ERA INFARTO ED ICTUS!

Sono ancora qui a litigare di politica con Giorgio.
La email che fece Giorgio è importantissima, può salvare delle vite, credetemi.
Ora morire di infarto è dolce, ma non è certo il caso!
La vita è bella: quando hai un infarto e ne esci ti accorgi di come la vita è bella, ed allora non corri più ma la osservi, te la godi! Quando sei al supermercato non sbuffi per la fila ma ti volgi attorno ed osservi le persone correre e affannarsi, osservi magari cose che mai avresti visto, come la vecchina che soppesa le fiorentine, le bistecche di vitello alte due dita e poi prende un solo petto di pollo.
Avete mai provato ad osservare?

NON OCCORRE AVER AVUTO UN INFARTO

basta cambiare un poco lo stile di vita e diventare più riflessivi.
Questo, non dico sedersi, ma non correre proprio sempre,

PREVIENE L'INFARTO

Grazie Giorgio per avermi dato voce, e spero di avervi dato qualcosa di utile,se non altro una esperienza!
ciao, Davide

Pervenuta da Giorgio Giammaria