Pubblichiamo il contenuto di una mail pervenuta da Salvatore Gatto (ex Comit). Premesso che oggi il cancro è sempre più spesso curabile, non vogliamo creare false aspettative ma soltanto mettere in evidenza questo concetto.
Resta in ogni caso inteso che non bisogna abbandonare le cure in essere che, in quanto sperimentate ed affinate da anni, rimangono le migliori per combattere la malattia. Ad esse si possono comunque affiancare altre terapie curative, previo parere dell'oncologo che segue il malato.
Piazza Scala - dicembre 2009

Un peptide della soia può combattere il cancro
Un prodotto di scarto della lavorazione può essere utile contro leucemia, diabete, malattie cardiache e ictus.
Ecco un bell'esempio di come riciclare possa essere utile non solo per l'ambiente, ma anche per la salute umana.
È il caso di un prodotto "di scarto" della lavorazione della soia che, secondo due studi condotti presso l'Università dell'Illinois (Usa), può essere utile per combattere la leucemia e bloccare l'infiammazione a causa di malattie croniche come diabete, malattie cardiache e ictus.
Il peptide in questione si chiama Lunasin e nello studio condotto per verificarne l'effetto sulle cellule cancerose della leucemia, i ricercatori hanno identificato una sequenza chiave di aminoacidi che ha causato la morte delle cellule leucemiche per mezzo dell'attivazione di una proteina detta Caspasi-3. Gli aminoacidi attivi sono l'arginina, la glicina e l'acido aspartico, noti anche come sequenza RGD.
La dottoressa Elvira de Mejia ha descritto l'utilizzo del lunasin confermandone la biodisponibilità nell'organismo umano per mezzo di un altro studio in cui sono stati somministrati 50 g di proteine della soia per cinque giorni. Significativi livelli di questo peptide, infatti, sono stati trovati nel sangue dei partecipanti allo studio. Questo conferma la scoperta di una ricerca che segnalava per la prima volta come il lunasin avesse bloccato o ridotto l'attivazione di un maker chiave (NF-kappa-B) nella catena di eventi biochimici che causano le infiammazioni. Vi è anche stata una riduzione statisticamente significativa dell'interleuchina-1 e l'interleuchina-6, che giocano entrambe ruoli importanti nel processo infiammatorio. In particolare, la riduzione dell'interleuchina-6 è stata molto alta.
Un altro studio ha confermato la capacità del lunasin di inibire la topoisomerasi II, un enzima che evidenzia lo sviluppo del cancro.
«Sappiamo che l'infiammazione cronica è associata a un aumentato rischio di neoplasie maligne, che essa è un fattore critico nella progressione tumorale» ha dichiarato la dottoressa de Mejia. «E possiamo vedere che il consumo giornaliero di proteine della soia ricche di lunasin può contribuire a ridurre l'infiammazione cronica. Studi futuri dovrebbero aiutarci a formulare raccomandazioni dietetiche» conclude de Mejia.

da ALIMENTAZIONE
4/12/2009