Il riscatto della laurea è sicuramente un argomento di notevole
interesse.
Il periodico "NUOVA REALTA'" dell'Associazione Bancari Cassa di
Risparmio di Puglia - UBI><Banca Carime (numero 3 del settembre
2009) contiene un interessante approfondimento: presentiamo
l'articolo che si occupa della questione.
Ringraziamo Andrea Dolce, Presidente della summenzionata
Associazione, che ci permette di usufruire del suo canale di
comunicazione.
Settembre 2009
RISCATTO LAUREA
120 RATE MENSILI
PAGABILI ANCHE DAI GENITORI
dal notiziario "Confsal" n. 2/2009
L'ultima riforma delle pensioni ha reso sicuramente più vantaggioso il
riscatto della laurea da parte dei lavoratori più giovani.
Il riscatto della laurea ora è possibile anche se non si ha ancora un lavoro
e, di conseguenza, un reddito. In questi casi, per calcolare il contributo
da versare per ogni anno da riscattare, si applica l'aliquota del 33% al
minimo contributivo dei lavoratori autonomi, pari nel 2008 a
€ 13.819,00.
In pratica per ogni anno si spendono € 4.560.
Occorre ricordare però che si riscattano solo gli anni accademici effettivi
del corso di laurea, mentre sono esclusi gli anni "fuori corso".
Si possono riscattare anche i periodi di studio previsti per ottenere
diplomi di specializzazione, diplomi rilasciati da scuole para-universitarie
e dottorati di ricerca.
I contributi vanno versati all'INPS che li accantona e, su domanda
dell'interessato, li trasferirà poi all'ente di previdenza cui il lavoratore
risulterà successivamente iscritto.
Il terminale di riferimento, il minimale degli autonomi è abbastanza
vantaggioso, soprattutto se il primo impiego avverrà con uno stipendio
migliore.
Altra grande novità è il fatto che il contributo può essere detratto dai
genitori con aliquota del 19%. In pratica lo sconto IRPEF che si ottiene
quest'anno è di € 850,00.
Una volta poi trovata l'indipendenza economica il contributo potrà essere
dedotto direttamente dal reddito del lavoratore.
Ricordiamo che i contributi per il riscatto, versati direttamente dal
lavoratore, sono invece interamente deducibili dal reddito (il trattamento
fiscale è quindi più vantaggioso).
Altro vantaggio della riforma è la possibilità di pagare il riscatto, per le
domande presentate dal 2008, in 120 rate mensili senza interessi.
Sempre grazie alla riforma, anche nel regime tutto retributivo, i contributi
da riscattare sono utili per raggiungere °i requisiti pensionistici. Il
costo non elevato, la possibilità di pagare in 10 anni senza interessi,
rendono quindi le operazioni decisamente appetibili per i giovani.