LA STORIA E IL REVISIONISMO

Mi riferisco alle puntualizzazioni del collega e amico Morandi con riferimento al mio scritto su Revisionismo e Resistenza per fare, a mia volta, alcune doverose contropuntualizzazioni e chiudere, da parte mia, la discussione.
Nelle mie riflessioni ho parlato di Sergio Romano, di Indro Montanelli e di Renzo De Felice, ma non ho mai citato Giampaolo Pansa e, pertanto, .....potrei fermarmi qui.
Morandi, dopo aver riconosciuto a Pansa il successo commerciale dei suoi libri ed il “merito di avere fatto conoscere quegli eventi a molte persone”(che evidentemente non li conoscevano), gli addebita che non ha tenuto conto del contesto in cui i fatti si sono verificati (come se il contesto potesse giustificare eventuali nefandezze), che le fonti erano di parte, che le bibliografie e le testimonianze non erano serie. In breve un revisionismo, quello di Pansa, da valutare negativamente.
Se le cose stessero così come dice Morandi , e cioè se Pansa avesse raccontato delle cose in buona sostanza non aderenti alla realtà, coerentemente con quanto affermato nella mia precedente analisi, non potrei schierarmi dalla sua parte, cosa che invece avevo fatto, nei confronti non di Pansa che non menzionavo, ma dell'ipotetico “revisionista” da me citato, subordinandola però al rispetto delle regole di cui sopra che Morandi richiama.
Leggendo però l'ultimo capoverso delle puntualizzazioni di Morandi mi viene qualche dubbio sulla obiettività nella valutazione dei fatti quando si dice che tra gli anni 60 e gli anni 90 la Resistenza è passata in sordina. Sarebbe stato ovviamente un fatto censurabile, ma in quegli anni c'ero anch'io e devo dire che onestamente non me ne sono accorto. Mi sono invece accorto, successivamente, che la sordina era stata messa ad altri importanti avvenimenti nel contesto della Resistenza, nazionale e non solo, come ormai da tutti riconosciuto in questi ultimi anni, a cominciare dal Presidente della Repubblica.
A parte possibili diversi punti di vista sul tema trattato, desidero fare all' amico Morandi, i miei complimenti per la sua “Storia del Fascismo” che sto leggendo su “Piazza Scala” con vivo interesse.
Gino Luciani –Maggio 2009

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