Cari amici di Piazza Scala, intanto cominciate a
pubblicare il mio caso chiedendo aiuto e vediamo se
serve a qualcosa. Altrimenti lo faremo in forma non
piu' anonima.
Sapete, la cosa piu' orrenda e' che mi hanno
licenziata dopo avermi tenuta per ben cinque anni in
uno stato di isolamento totale, portando la mia
situazione al limite. MI HANNO DATO IL CLASSICO
CALCIO IN C., DOPO AVERMI RIDOTTA AL LUMICINO: NON
HO POTUTO PERCIO' PROPORMI PREPARATA ED IN FORMA AL
MONDO DEL LAVORO E QUESTO E' IL DANNO PIU' GROSSO
PERCHE' ANCORA OGGI A 4 ANNI DAL LICENZIAMENTO, HO
APPENA RIPRESO UN MINIMO CONTATTO CON CIO' CHE
SIGNIFICA ESSERE UN ADDETTO DI FRONT OFFICE
BANCARIO. SE MI AVESSERO STRONCATA SUBITO, OGGI
SAREBBE DIVERSO. SE VOLEVANO LICENZIARMI, NON C'ERA
BISOGNO DI FAR PASSARE 5 ANNI.
Non mi hanno aggiornata, a differenza dei colleghi
giovani che sono entrati nell'ultimo decennio e
quindi hanno fatto di me un relitto, hanno rovinato
due ragazzi che si vedono derubati del loro futuro.
Insomma, cari amici, spero di ritrovare quello che
ho perso e spero che il vostro sostegno non mi
manchi mai:
Intanto, a nome vostro, mi rivolgo al sindacato,
sperando vada bene. Bacioni e fatemi saper come va
alla pubblicazione della mia storia. Grazie.
Pina - 9 agosto 2009
Vi scrivo perche' ho perso il lavoro, licenziata in
tronco dopo aver lavorato in Banca, onestamente, per
30 anni. Sono stata licenziata nel corso di una mia
grave malattia (sono in causa). Due avvocati a cui
mi sono rivolta, la prima non mi ha attivato la
procedura art.700 urgente, e la seconda, al pari
della prima, dopo avermi illuso su un Suo
interessamento, mi hanno tenuto le carte per 1 anno
e mezzo, restituendomele e lasciandomi quasi per due
anni e mezzo nel nulla.
Io mi sono aggravata, tanto da divenire invalida al
100%. Ho subito un gravissimo incidente in
autostrada mentre andavo ad un corso a Milano per
conto della Banca. Con me c'era mia figlia, che ha
avuto una sbarra di metallo in testa, e da allora a
cominciato a stare male, andando peggiorando fino a
divenire invalida al 100%con l'accompagnamento, ed
ora e' in una comunita' terapeutica.
Mio figlio di 16 anni non e' voluto piu' andare a
scuola; ora e' in una comunita' dove si rifiuta di
mangiare e passa le sue giornate chiuso in camera
sul letto: questo ormai da tre mesi.
Mio marito ha dovuto lasciare il lavoro per seguire
me che non ero piu' in grado di affrontare gli atti
quotidiani della via. Sono sstata sull'orlo del
baratro e chi doveva aiutarmi, e' stato a guardare:
e' TERRIFICANTE!
La Banca mi ha costretto a saldare tutti i prestiti,
mutui fidi immediatamente per cui ho dovuto
liquidare il fondo pensione integrativo e la
liquidazione. NON HO PIU' NULLA.......E' ORRIBILE...
SONO DEI MOSTRI in un corpo di essere umani.
Ho letto che a Torino, un centro di donne, ha fatto
frequentare a delle emigranti dei corsi di
sportellista bancario e loro adesso lavorano in
Banca: potreste fare lo stesso per me.
Voglio andare via di qua, SUBITO, mi fa' paura
questa terra lugubre e buia dove ho creduto di poter
vivere e sperare un futuro per i miei figli. Fatemi
andar via, vi scongiuro. NON CE LA FACCIO PIU'!
Ringraziandovi di cuore, aspetto una Vs. risposta e
nel frattempo vi saluto distintamente
Pina - 7 agosto 2009
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