Ricorderete il blocco della perequazione automatica delle pensioni superiori ad otto volte il minimo operato dal Governo Prodi per sovvenzionare l'abolizione dello "scalone" ed i danni che tale blocco era destinato a provocare nel tempo: eravamo a conoscenza di un tentativo della FAPCREDITO al fine di addivenire alla dichiarazione di incostituzionalità del provvedimento presso il Tribunale di Cuneo.
Il periodico "NUOVA REALTA'" dell'Associazione Bancari Cassa di Risparmio di Puglia - UBI><Banca Carime (numero 3 del settembre 2009) contiene un interessante aggiornamento: presentiamo
l'articolo che si occupa della questione.
Ringraziamo Andrea Dolce, Presidente della summenzionata Associazione, che ci permette di usufruire del suo canale di comunicazione.
Settembre 2009 

 

 

SOSPENSIONE DELLA PEREQUAZIONE AUTOMATICA PER IL 2008
Ricorso alla Corte Costituzionale

Rammentiamo che la legge 24.12.2007 n.247 art. 1 comma 19 aveva disposto la sospensione della perequazione automatica per il solo anno 2008 (ma con effetto a cascata per tutti gli anni successivi) di tutte le pensioni superiori a 8 volte il minimo INPS (cioè € 3.489 lordi mensili).
Nell'aprile 2009 il tribunale di Vicenza (a seguito di ricorso di due pensionati INPS) ha dichiarato "rilevante e non manifestatamente infondato" il contrasto della norma citata con gli art. 36 e 38 della Costituzione, disponendo la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale perché si pronunci in merito alla costituzionalità del provvedimento.
Identico ricorso - ma con estensione al blocco per la parte della pensione integrativa - è stato discusso in data 6 maggio 2009 presso il tribunale di Cuneo (ndr. a cura dello studio Iacoviello).
Stralciamo parte della comunicazione pervenuta dallo studio dell'avv. Iacoviello:
"mi dispiace (molto) di dovervi comunicare che oggi il Tribunale di Cuneo ha deciso di non rimettere gli atti alla Corte Costituzionale nella causa pilota da noi promossa. La nostra battaglia continuerà comunque in altri Tribunali, puntando ad ottenere tale rimessione alla Corte, cui toccherà poi decidere (è sufficiente anche un solo Tribunale). Come sapete la questione nei confronti dell'INPS è stata già rimessa alla Corte dal Tribunale di Vicenza, e quindi vi sarà comunque la pronuncia della costituzionalità della legge. Manca ancora, invece, e ci sta molto a cuore, la questione sulla pensione complementare. La Corte dovrà poi riunire le varie questioni proposte sulla medesima legge."
Considerata la decisione dei giudici di Vicenza, risulta del tutto ininfluente la sentenza con cui il Tribunale di Cuneo ha invece deciso di non rimettere alla Corte gli atti di una delle diverse vertenze intraprese con analoghe motivazioni.
Infatti la decisione della Suprema Corte, in merito alla quale nutriamo fondate speranze, avrà valore generale e riguarderà tutte le pensioni assoggettate alla norma contestata.
La categoria è motivata a proseguire in questa battaglia in quanto la norma del blocco provoca la perdita permanente del potere d'acquisto delle pensioni e progressiva in quanto, come su detto, a cascata per gli anni a venire.