Le rovine di Castel Gavone in una stampa del 1790: in primo piano spicca la Torre dei Diamanti
 

 Cenni storici sul Marchesato

Nel 1135 Bonifacio del Vasto, Signore della Marca Aleramica, divise i suoi possedimenti tra i figli (contrariamente alle usanze più diffuse dell'epoca gli Aleramici erano soliti non tener conto della primogenitura ma lasciare in eredità ai figli maschi, dividendoli o lasciandoli indivisi, i propri beni). Ad Enrico II detto il Werth (valoroso) toccò una porzione che andava da Savona a Finale Ligure per salire in Valbormida sino a Millesimo. Dato il coraggio messo in mostra alla Prima Crociata, l'Imperatore Federico I confermò l'investitura convalidandola.

Il successore di Enrico I Marchese di Savona, Enrico II Del Carretto (il primo ad aver assunto tale titolo), preferì ritirarsi da Savona e da Noli (sui quali di fatto non esercitava alcun potere) per ritirarsi nel Finalese, ove esisteva un eccellente sistema di fortificazioni a guardia delle direttici per il Piemonte e la Lombardia. Enrico II implementò le difese con la costruzione di una caminata (letteralmente "sala dotata di camino", in realtà "palazzo fortificato") sul Becchignolo (sotto la Rocca di Perti e sopra l'abitato di Finalborgo), vera spina nel fianco per Genova che più volte ne intimò la distruzione senza risultato alcuno. Solo nella prima metà del XVIII secolo, dopo l'acquisto del Marchesato dalla Spagna, riuscì finalmente a raderlo definitivamente al suolo, uno scempio inutile che attesta l'acredine genovese nei confronti dei Del Carretto. Intorno al 1170 era nato Castel Gavone, che sarebbe diventato il simbolo di Finale. Il Marchesato rimase in auge quasi mezzo millennio: martoriato da molteplici guerre con Genova, per poco meno di un secolo fu l'unico stato indipendente del ponente ligure (Genova era infatti diventata un possedimento francese). Cessò di esistere come stato nel 1598, quando Sforza Andrea del Carretto, ultimo Marchese, lo vendette alla Spagna: rimase in essere come entità geografica sino all'avvento di Napoleone.
Se siete interessati ad approfondirne la storia, cliccate qui.
Luglio 2009 - Alfredo Izeta


 Il XXII Palio delle Compagne: gli arcieri

Era il 21 dicembre del 1450: Giovanni I Del Carretto tornò in Italia ove, con l'aiuto militare del Marchese del Monferrato e del Re di Francia Carlo VII,  riconquistò il marchesato in un solo giorno con l'appoggio di milizie mercenarie (in prevalenza costituite da arcieri) ma anche degli abitanti del luogo.

L'anno precedente Genova aveva infatti occupato Finalborgo e, grazie ad un traditore, era entrata in Castel Gavone, che aveva poi gravemente danneggiato.
In tale occasione
Giovanni rinunciò al titolo ormai anacronistico di "Marchese di Savona e Signore di Finale" per assumere quello più realistico di "Marchese del Finale".

Il Palio degli arcieri delle Compagne (i quattro rioni principali del Finalese: Marina, Borgo, Pia e Varigotti) si propone di rievocare una pagina gloriosa. Per la cronaca vi riferiamo che il 10 luglio 2009 ha visto vincitore (per il terzo anno consecutivo) la Compagna di Varigotti.

La locandina


 Galleria di fotografie (clicca sulle miniature per ingrandirle)