La città coloniale messicana di Oaxaca   

 

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Oaxaca (si pronuncia Uahaca) e’ la capitale dello stato omonimo, nel profondo sud del Messico. Con una popolazione di circa 300.000 anime, e’ situata a 1500 metri sul livello del mare in un vasto altipiano circondato dagli alti picchi della catena montuosa Sierra Madre del Sur.

La citta’ vive sulle vestigie delle civilta’ Mixtec e Zapotec. Molto religiose queste antiche popolazioni eressero elaborati centri cerimoniali, erano esperte in astronomia e svilupparono un sistema di scrittura che e’ considerato uno dei piu’ antichi in Nord America.

 

La cultura Zapotec raggiunse il suo apice tra il terzo e il settimo secolo D.C. . Come antagonista ebbe la cultura Mixtec che si sviluppo’ nella zona attorno alla citta’ di Mitla, a circa 50 km. da Oaxaca. Le due tribu’ combatterono tra di loro per il controllo della valle fintantoche’, nel 15 secolo, arrivarono gli Aztechi che li soggiocarono e conquistarono il territorio.
Agli Aztechi seguirono gli Spagnoli e nel 1529 Hernando Cortez fondo’ Oaxaca.
 

Oggi ancora la citta’ conserva il suo forte carattere indigeno e sia il suo centro storico e le vicine rovine di

Monte Alban furono designate World Heritage Sites dall’Unesco nel 1987. L’influenza spagnola e’ molto visibile nella citta’ con i suoi edifici bassi a due piani e dalle mura colorate di rosso e giallo, e le sue 29 chiese. La Iglesia de Santo Domingo e’ indubbiamente un capolavoro a se. Eretta dai Domenicani nella meta del 16mo secolo dopo circa cento anni di lavori e’ certamente una delle chiese piu’ ornate in Messico. Ogni centimetro quadrato delle mure interne e delle volte e’ coperto di scaglie dorate. E’ consigliata una visita della chiesa nel pomeriggio quando i raggi di sole passando attraverso le vetrate proiettano ombre dorate.

Oaxaca e’ meta di turismo ma forse non e’ abbastanza conosciuta come dovrebbe. E’ ben collegata con Citta’ del Messico, con un’autostrada a pagamento (circa 800km di distanza) e con frequenti voli aerei giornalieri. Ha una buona struttura alberghiera. Molti alberghi sono stati ricavati in antichi palazzi. La struttura piu’ prestigiosa e’ l’Hotel El Camino Real, un albergo a 5 stelle ricavato in un vecchio convento.

 

La cucina locale e’ nota per i suoi piatti a base di pesce e carne ma sopratutto per la sua salsa “mole” che incorpora diverse spezie. Una varieta’ del “mole” incorpora anche cioccolata, di produzione locale. Gli avventurosi possono anche provare un altro piatto locale: gli “chapulines” cioe’ piccole cavallette fritte servite con una spruzzata di limone e di aglio.
Il liquore tipico della zona e’ il Mezcal, simile al Tequila, prodotto dalla distillazione di foglie di acacia.
Infine, come nota storica, Oaxaca ha dato i natali a due dei piu’ conosciuti presidenti del Messico: Benito Juarez e Porfirio Diaz. Il primo, di assai umili origini Zapotec e’ certamente quello piu’ stimato dai messicani che gli hanno intestato citta’, strade e piazze in tutto il Messico. Porfirio Diaz, di origini Miztec, fu alla lunga piu’ un dittatore che un presidente democratico e la citta’ gli ha intitolato solo una strada secondaria.
 

Abbiamo trascorso tre giorni ad Oaxaca, arrivando da Huatulco, una non distante localita’ balneare di recentissimo sviluppo turistico lungo le coste del Pacifico, dove abbiamo trascorso due settimane di vacanza per “ricaricare le batterie” secondo le usanze “canadesi” per interrompere il lungo inverno del nord. Per arrivare a Oaxaca abbiamo optato per un breve volo di 35 minuti su un piccolo aereo Cessna monomotore (undici posti) della compagnia AeroTucan. Confessiamo che al momento di prenotare e salire a bordo abbiamo avuto qualche momento di, chiamiamolo, perplessita’, temendo di fare un volo alla “Fantozzi” ma tutto e’ andato per il meglio. Da Huatulco a Oaxaca ci sono di mezzo le montagne alte 3000 metri della Sierra Madre del Sur e quindi il piccolo aereo ha dovuto prendere quota per superarle, con qualche scossone e attraversando parecchie nuvole. D’altra parte l’ alternativa era un viaggio in auto di circa 200km e sei ore di percorrenza su strade di montagna, strettissime e senza parapetti. Pericolo per pericolo abbiamo scelto quello che durava di meno.

 

Un giorno lo abbiamo dedicato alla visita dei vicini resti archeologici di Monte Alban (10km da Oaxaca). Era questo il principale centro religioso degli Zapotec, costruito nel secolo 6 a.c. su una collina sovrastante Oaxaca a circa 2000 metri di altitudine. All’epoca Monte Alban aveva una popolazione di circa 40000 anime. Nel 10 secolo la citta’ fu conquistata dai Mextec e poi dagli Aztechi. Il punto focale dei resti e’ la Piazza Grande, una spianata coperta di erba lunga circa 300 metri e larga 200 limitata da quattro grandi piattaforme cerimoniali. Tutti gli edifici sono allineati su una precisa asse nord-sud tranne una piattaforma che funzionava da osservatorio e si reputa fu eretta in funzione delle stelle piuttosto che di una bussola. Uno degli edifici piu’ interessanti e’ quello delle “danzatrici” , cosi’ chiamato per le eleborate figure incise nelle lastre di pietra. Circa 170 tombe sotterranee sono distribuite nella zona archeologica.
Interessante da visitare e’ anche’ l’annesso piccolo museo.
 

Massimo Osti - gennaio 2010

 

P.S. Nota di “colore” locale: Oaxaca e’ proprio sulla faglia di Sant’ Andrea e quindi piccole scosse di terremoto sono all’ordine del giorno. Per questo gli edific non possono essere piu’ alti di due piani

 

 

 

 

    Alcune immagini dei luoghi visitatio da Massimo  

    (cliccare sulle miniature per ingrandirle)   

 

Oaxaca

 

 

Huatulco Bay

 

 

Monte Alban

Troverete altre magnifiche foto sulle prossime news di marzo!

 

 

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