Moulin Rouge -
marzo 2009
Quattro giorni a
Parigi non sono un gran che per visitarla
tenuto conto delle dimensioni della Ville
Lumiere (così chiamata in quanto fu la
prima capitale europea ad essere illuminata
dal gas) e della miriade di cose da vedere.
Era la mia prima volta a Parigi: insieme a
Rosangela ho potuto apprezzare (e
invidiare.....) i larghi viali, le piazze
immense e, soprattutto, l'abbondanza di
parchi e giardini pubblici ampiamente
"sfruttati" dai parigini (mi è venuto da
dire "beati loro perchè hanno trasformato la
loro città in un'attrattiva turistica senza
rinunciare al proprio benessere): il tutto è
sicuramente stato realizzato in un'epoca in
cui non erano ammesse le speculazioni
edilizie.......
Parigi è però anche la città del
divertimento: abbiamo quindi deciso di
vedere uno spettacolo in uno dei locali più
ricchi di storia e di fascino, il Moulin
Rouge, simbolo di una Belle Epoque
che ha contribuito ad attirare a Parigi
artisti e poeti di tutto il mondo.
Inaugurato nell'ottobre 1889, il Moulin
Rouge è situato nel quartiere a luci
rosse di Pigalle, nei pressi di
Montmartre. Sin dall'inizio ebbe un
successo travolgente in nome di spettacoli
considerati osè per l'epoca (il can-can).
Frequentato dal pittore impressionista
Toulose-Lautrec, che immortalò in tele e
manifesti i vari momenti degli spettacoli
che si avvicendavano sul palcoscenico, e da
altri artisti che avevano già o avrebbero
acquisito fama mondiale, osannato dai
libertini parigini, all'inizio del '900 il
locale venne utilizzato per la presentazione
di operette. Dovette poi subire un periodo
di minor notorietà per l'avvento del cinema,
ma dopo la seconda guerra mondiale ritornò a
nuova fama anche per artisti come Edith
Piaf, Luis Chevalier, Yves Montand e Frank
Sinatra.
Immortalato in parecchie pellicole
cinematografiche (l'ultima ha visto come
interprete Nicole Kidman) il Moulin Rouge
è oggi "ridotto" ad attrazione turistica per
gli stranieri.
Lo spettacolo
In genere viene riservato al fine settimana
(sabato e domenica). Ormai disertato dai
parigini, viene oggi preso d'assalto dai
turisti che affollano Parigi nel week-end.
Gli spettatori (che possono scegliere di
pranzare in sala prima dello spettacolo)
arrivano soprattutto dall'Est Europeo
(Russia, Slovacchia, Polonia, etc.) ma
numerosi sono anche italiani e spagnoli.
Stipati in improbabili tavoli da otto
persone, devono sottoporsi a contorsionismi
vari per inquadrare il palcoscenico. Sulla
scena si alternano numeri di ballo e canto
(durante i quali non mancano i topless delle
ballerine, alcune decisamente notevoli) ad
altri facenti ormai parte del repertorio
circense (giocolieri, ventriloqui, acrobati,
contorsionisti). L'apoteosi è sempre
costituita dal
can-can, accolto dal pubblico presente con
fischi e urla di approvazione: un vasto
repertorio di spaccate e di salti acrobatici
(sono però spariti i lunghi mutandoni....).
Nonostante gli artisti ed il corpo di ballo
siano decisamente bravi, mi sento di dire
che l'esperienza lascia un pò d'amaro in
bocca per il taglio folcloristico e modaiolo
assunto da un locale entrato nella storia
della Francia.
Alfredo Izeta - 20 marzo 2009
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